Oggi parliamo di Demi Lovato, lǝ cantante che è stata parte della nostra adolescenza con la sua interpretazione in Camp Rock. Qualcuno di noi ancora oggi sogna di vederlǝ insieme a Joe Jonas, la loro esibizione nel classico Disney che abbiamo visto fino allo sfinimento è stata la colonna sonora dei nostri primi mental breakdown e, ammettiamolo, l’ascoltiamo ancora oggi con le lacrime agli occhi. Per questo per il cinquantesimo articolo di Riviviamo i classici della nostra adolescenza, abbiamo deciso di parlare di Demi Lovato, oltre che dei One Direction, di cui abbiamo parlato nello scorso articolo, di Miley Cyrus e di Selena Gomez.
Personalmente scegliere solo quattro cantanti è difficile, tuttavia ho deciso di prendere giusto iteen idle, quelli ascoltati principalmente da adolescenti e che oggi ricordiamo con un sorriso ma che molti di noi non ascolta più se non quando si è malinconici di quei bei tempi. Abbiamo iniziato con i One Direction, oggi continueremo con Demi Lovato, e poi nelle prossime settimane riconosceremo Miley Cyrus e Selena Gomez, insomma, ilgolden triopiù i One Direction che sono tipo i…cinque incomodo. Ma non perdiamoci in altre chiacchiere e passiamo subito a ricordare i nostri idoli.
Prima una piccola premessa: durante la mia adolescenza ho amato Demi Lovato, e mentirei se dicessi che ancora non non mi fa scendere le lacrime per le stesse canzoni che ormai so a memoria. Tuttavia, poi mi sono allontanata, soprattutto dopo la sua presa di posizione nei confronti di Taylor Swift. Sembra che moltǝ cantanti si dicano femministe solo quando non si tratta di andare contro la Swift, e il suo atteggiamento non mi piacque per nulla. Questo mi portò ad allontanarmi da lǝi. Sono comunque stata felice per lei quando ha trovato la forza di fare coming out come persona no-binary e pansessuale.
Chi è Demi Lovato
Demi Lovato non ha avuto una vita molto facile. Sì, ha avuto successo. Sì, è unǝ cantante famosǝ in tutto il mondo. Ma comunque ne ha avuti abbastanza di problemi nella sua vita, dai problemi fisici a quelli emotivi da cui però adesso si è completamente liberata e di cui ha parlato nella canzone Dancing with the devil, una delle ultime canzone uscite e che è anche un documentario in cui parla dell’overdose avuta nell’estate del 2018. Se parliamo di Demi Lovato, infatti, dobbiamo per forza parlare della sua vita privata.
Demi esordisce nel programma Barney & Friends, ma diviene famosa solo quando interpreta la protagonista di Camp Rock, da cui viene anche il primo singolo This is Me e che lǝ porta anche a registrare il suo primo album, Don’t Forget. La sua voce è sempre stata apprezzata dalla critica che lǝ definiva anche fra le migliori della sua generazione e nell’industria musicale in generale. Diviene poi la protagonista di Sonny tra le stelle, quindi, a questo punto, la sua carriera può solo migliorare.
Tuttavia, per quanto riguarda la vita privata, non va tanto bene. Tra i 12 album Demi Lovato ha avuto non pochi problemi fisici e mentali. Nel 2010 ha dovuto abbandonare il tour con i Jonas Brothers per ricoverarsi in una struttura privata, il Timberline Knolls, dentro cui ha passato novanta giorni. Poco dopo ha ammesso di soffrire di bulimia e non solo: per alleviare questo dolore faceva uso di droga (cocaina più volte al giorno) e alcool. In più lǝ è anche stato diagnosticato il disturbo bipolare.
L’anno dopo ha pubblicato un documentario su MTV in cui racconta le sue esperienze in clinica, scrivendo anche per la rivista Seventeen, sempre sulle lotte contro le dipendenze. Nel 2018, quando si pensava che ormai tutto fosse passato, pubblica il singolo Sober in cui parla dei problemi di dipendenza da droga e alcol e, nello stesso anno, viene ricoveratǝ per overdose da oppioidi, dopo esser stata trovata privǝ di sensi nella sua abitazione. Quest’anno ha poi rivelato che quell’overdose lǝ ha causato un ictus e un infarto con danni permanenti sulla salute.
Sebbene quindi Demi Lovato abbia sempre avuto successo con ogni album che ha pubblicato, amatǝ da grandi e piccini oggi come un tempo, ha dovuto combattere diverse lotte nella sua vita. La causa di questi problemi potrebbe esser stato anche il bullismo di cui ha sofferto all’età di 12 anni, tanto che aveva chiesto alla madre di poter studiare a casa. In ogni caso può piacere come no (è criticatǝ soprattutto dopo aver fatto i vari coming out), tuttavia è una persona da rispettare e che, indubbiamente, ha creato la nostra adolescenza.
Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull’italiano standard e neostandard, “paladina delle cause perse” e studentessa di Didattica dell’Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
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