
Afghanistan: la squadra di calcio femminile รจ tornata in campo
Ricordate quando lo scorso anno siamo stati tutti in apprensione a causa dei talebani che hanno fatto il grande ritorno in Afghanistan? Ricordate la storia delle calciatrici che sono dovute scappare perchรฉ rischiavano la vita (se no, continuate a leggere!)? Ebbene, le ragazze sono tornate sul campo da calcio, ufficialmente in una competizione in Australia, a ovest di Melbourne. Purtroppo non si tratta ancora di lieto fine, ma รจ sicuramente una bella notizia.

Faccio comunque un passo indietro, ma giusto per le calciatrici, se siete interessati a conoscere la storia piรน recente dell’Afghanistan collegata a questo articolo, vi invito a leggere questi link:
- Come aiutare le persone in Afghanistan: GoFundMe e donazioni
- Il leader dei talebani afferma che rispetteranno i diritti delle donne, ma tra il dire e il fare cโรจ di mezzo il mare
- Il problema delle donne in Afghanistan continua: niqab obbligatorio e poliziotta incinta uccisa
- Afghanistan, lโappello delle persone sul posto: ยซnon credete ai talebaniยป
A settembre 2021 115 persone (calciatrici accompagnate dalle famiglie) sono state accolte al confine di Torkham da un funzionario della Federcalcio pakistana, come fece sapere il ministro dellโinformazione del Pakistan, Fawad Chaudhry: ยซAccogliamo con piacere la squadra di calcio femminile afghanaยป, scrisse su Twitter. Le ragazze riuscirono a scappare nellโultima settimana di agosto con un accordo con il governo australiano, ma la squadra giovanile, senza documenti e passaporti, non poteva lasciare il territorio.
Da quel momento le ragazze con le loro famiglie si erano nascoste per poter sopravvivere allโera dei talebani, finchรฉ lโOngย Football for Peace con sede in Gran Bretagna in collaborazione con il governo e la Federazione calcistica pakistana di Ashfaq Hussain Shah (ancora non riconosciuta dalla Fifa), non le hanno portate in salvo. L’ex capitana della squadra aveva anche invitato le giocatrici a bruciare le loro attrezzature e a eliminare i loro account social, questo perchรฉ ยซlโIslam e lโEmirato islamico non permettono alle donne di giocare a cricket o di praticare il tipo di sport in cui si espongonoยป.
Afghanistan: le calciatrici sono tornate in campo

Qualche giorno fa, poi, abbiamo avuto una lieta notizia: le giocatrici sono tornate in campo e hanno disputato la loro prima partita da quando sono state costrette a lasciare l’Afghanistan. La partita si รจ svolta in Australia, nella Delahay Reserve, a ovest di Melbourne, dove le ragazze hanno gareggiato State League 4, sesto livello di campionato dello stato del Victoria e hanno affrontato lโETA Buffalo, squadra di rifugiati dal Timor dellโEst.
Le ragazze hanno perso, ma una delle giocatrici (che รจ rimasta anonima durante l’intervista con Espn proprio per evitare di mettere in pericolo la propria vita) ha detto che ยซil risultato non ci interessa. ร stato bellissimo giocare di nuovo insieme, come una squadraยป. ยซCi si sente cosรฌ bene. Abbiamo giocato di nuovo come una squadra. Insieme. Questa รจ la parte migliore, contare l’una sull’altra ed essere insieme. ร una buona cosa per tutte noiยป.

A guidare le ragazze durante il campionato ci sarร Jeff Hopkins, allenatore vincitore della A-League femminile con il Melbourne, che si รจ detto ยซonorato di lavorare con questo gruppo di calciatrici che hanno dimostrato unโenorme determinazione e volontร di difendere ciรฒ in cui credonoยป. John Dedulica, Director of Football del Victory FC di Melbourne, ha detto che ยซvederle giocare con cuore e impegno รจ stato davvero emozionanteยป, descrivendo anche la giornata come ยซtoccanteยป.
Jose Leong, presidente dell’Eta Buffalo, ha invece detto che ยซรจ quasi poetico che la loro prima gara ufficiale sia arrivata contro di noi. Chi meglio per dar loro il benvenuto nella lega?ยป, questo perchรฉ ยซil loro viaggio, la loro storia, sono molto simili alla nostra. Il nostro club รจ iniziato nel 1982 da un gruppo di giovani rifugiatiยป, ha spiegato.
Noi auguriamo una lunghissima carriera a queste calciatrici, che hanno sofferto tantissimo e che, ancora oggi, rischiano la vita per la propria passione.
Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull'italiano standard e neostandard, "paladina delle cause perse" e studentessa di Didattica dell'Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche. Instagram: @murderskitty