Mesi da incubo quelli di una 19enne che ha dovuto subire la manipolazione e gli abusi da parte del fidanzato 30enne, a Livorno. Una relazione tossica da cui, per fortuna, è riuscita a uscire, e speriamo che adesso la giustizia faccia il suo corso e che non si limiti a fare un richiamo o a metterlo ai domiciliari. Bisogna proteggere le donne, bisogna proteggere le vittime di abusi, cercando di rieducare il carnefice ma tenendolo quanto più lontano possibile dalla donna abusata. Le vittime a cui è stata tolta la vita sono fin troppe.
L’ultimo femminicidio di cui abbiamo parlato si è svolto a Bologna, la vittima è Alessandra Matteuzzi, e anche lei aveva denunciato. Intorno alla sua persona, poi, è stato costruito un altro scandalo: quello del victim blaming. Se non si fosse messa così in mostra, se non si fosse truccata così tanto. Se lui non l’avesse considerata come un oggetto e non l’avesse uccisa, se lui l’avesse considerata come una persona. Se lui non fosse stato malato. Non c’è altro da dire, la vittima di un femminicio non può essere colpevole in alcun modo.
Nel corso dell’ultimo anno tra il 1 agosto 2021 e il 31 luglio 2022, è stata uccisa più di una donna ogni 3 giorni, e c’è stato un incremento rispetto all’ultimo anno. Sono aumentati del 15,7% i femminicidi, 108 maturati in ambito familiare e 68 quelli commessi dal partner o dall’ex partner. È quello che emerge dal dossier del Viminale concernenti i femminicidi. Sono 125 i femminicidi avvenuti in Italia in Italia, e adesso, a questo lungo elenco di vittime, si aggiungono anche Alessandra Matteuzzi e Giuseppina Fumarola.
Tra l’altro, dei dati testimoniano di come ogni giorno le donne siano vittime di diversi tipi di violenza: ad esempio, Fondazione Libellula ha condotto un’indagine su più di 4.300 lavoratrici dipendenti e libere professioniste, e da questa è emerso che metà delle donne ha subito molestie sessuali e discriminazioni di genere sul luogo di lavoro. Il 55% delle intervistate ha dichiarato di aver subito discriminazioni o molestie sessuali sul posto di lavoro. Di queste, il 53% ha dichiarato di aver ricevuto complimenti espliciti non graditi e il 22% contatti fisici indesiderati.
Livorno: denunciato un 30enne per abusi su una 19enne
Il Corriere Fiorentino ha raccontato l’incubo di una 19enne livornese manipolata, drogata e picchiata dal fidanzato. I due si sono conosciuti in un locale a giugno, lui dipendente e lei cliente, tuttavia già dopo poche settimane la vera anima violenta di lui è cominciata a venir fuori tramite una gelosia malata sfociata anche in aggressioni fisiche e psicologiche. Lui sarebbe persino arrivato a manipolarla così tanto da farla vivere insieme a lui. «Mi sentivo manipolata a tal punto che sono andata a vivere da lui, si poneva nei miei confronti come padrone e non come fidanzato», ha raccontato la ragazza.
Tra l’altro, lui la obbligava anche a fare uso di sostanze stupefacenti. Il Tirreno ha riportato le parole della vittima: «mi ha indotto a consumare stupefacenti quali hashish e ketamina, che rimediava lui. Sono stata insieme a lui anche mentre la comprava in città a Livorno». Il 17 agosto, poi, lei ha deciso di dire basta, e dopo l’ennesimo atto di violenza, ha deciso di rivolgersi ai carabinieri. Durante un viaggio, infatti, lei è stata contattata da un amico su Instagram, e l’abusatore ha iniziato con una grave scenata di gelosia.
«Volevo dimostrare la mia buonafede, che non aveva motivi per essere geloso», ha detto, raccontando addirittura di esser stata lei a mostrare il messaggio. Tuttavia, lui ha iniziato a prenderla a schiaffi mentre guidava, la insultava e ha mandato anche un video intimidatorio all’amico che le aveva scritto, tramite l’account di lei. Poi si è fermato sul ciglio della strada, vicino a una scogliera che cade a strapiombo sul mare e ha minacciato di ucciderla:
Lei, impaurita, ha continuato a viaggiare, ma non appena arrivati in un centro abitato ha trovato il coraggio di tirare il freno a mano dell’auto e provare a scappare. Lui l’afferra per i capelli ma grazie ad alcune persone nei bar vicini che assistono alla scena, la lascia andare e lei riesce a fuggire. Tuttavia, rimane impigliata nella macchina e viene trascinata per alcuni metri rimanendo a terra ferita. A questo punto, decide di denunciare e adesso lui è indagato dai carabinieri di Livorno per minacce e lesioni.
Giulia, 25 anni, laureata in Lettere Classiche, “paladina delle cause perse” e studentessa di Filologia Italiana. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
Instagram: @murderskitty