Venezuela: polizia arresta 33 uomini in una spa gay

Condividi

Era una giornata normalissima nell’Avalon Man Spa and Bar di Valencia, città del Venezuela a due ore dalla capitale. Era domenica, e come sottolinea il receptionist Jesús Araujo, «la domenica è il nostro giorno più impegnativo», ma nessuno avrebbe potuto immaginare quello che sarebbe successo a distanza di pochi minuti. La polizia ha fatto irruzione, senza né dare un preavviso, né mostrare un mandato di perquisizione, e ha cominciato a entrare nelle varie sale massaggi, negli spogliatoi e nelle saune, minacciando i clienti. 33 uomini sono stati arrestati, fra cui lo stesso receptionist e il proprietario del club. L’accusa? Oltraggio al pudore, inquinamento acustico e associazione a delinquere.

venezuela-polizia-arresta-33-persone-lgbt

Nonostante in Venezuela sia legale essere omosessuali da ormai il 1997, le persone LGBT sono ancora perseguitate da un governo socialista autoritario che sta cercando di diminuire non solo i diritti della comunità, ma anche delle donne. Nel gennaio 2021, membri della direzione generale del controspionaggio militare del Venezuela hanno fatto irruzione negli uffici di Azul Positivo, un’organizzazione di servizi per l’HIV/AIDS, e hanno arrestato il presidente del gruppo e altri cinque membri dello staff. Il 15 febbraio 2019 la polizia ha fatto irruzione negli uffici della Fundación Mavid, un’altra organizzazione di servizi per l’HIV/AIDS a Valencia, e ha arrestato tre membri dello staff dopo aver confiscato il latte artificiale e i farmaci donati per le persone affette da HIV/AIDS.

Eppure, nonostante questo comportamento omofobico, l’omosessualità in Venezuela, dopo l’indipendenza, non è stata mai punita se non con la legge “Ley de vagos y maleantes“, che non era espressamente diretta alla comunità LGBT, ma è stata spesso utilizzata contro gli omosessuali e le persone transgender che lavoravano nel campo della prostituzione. Le persone sottoposte a questa legge sono state sottoposte a delle “misure amministrative” e alcune di esse furono integrate in “programmi di rieducazione” in speciali “luoghi di isolamento”, e tutto questo senza avere neanche diritto a un processo. La legge, infatti, è stata dichiarata incostituzionale dall’ex Corte Suprema di Giustizia nel 1997. Ma la strada è ancora lunga.

venezuela-polizia-arresta-33-persone-lgbt
I manifestanti indossano i messaggi #TodosSomos33. 
(Adriana Loureiro Fernandez per il Washington Post)

Venezuela: 33 uomini arrestati per essere omosessuali

Il raid della polizia è avvenuto il 23 luglio, e ad essere arrestati sono stati 33 uomini (inclusi il receptionist e il proprietario dell’ Avalon Man Spa and Bar di Valencia). L’accusa è quella di oltraggio al pudore, inquinamento acustico e associazione a delinquere. Il proprietario del locale, Guillermo Luis. si dice interdetto: «Avevamo tutte le pratiche burocratiche e ci hanno comunque arrestato. Nemmeno i bordelli in Venezuela affrontano azioni come queste». Il club, tra l’altro, è stato chiuso per settimane e la comunità teme che sia solo l’inizio di una nuova spinta omofobica del governo.

venezuela-polizia-arresta-33-persone-lgbt
(Adriana Loureiro Fernandez per il Washington Post)

Tamara Adrián, che nel 2015 è diventata la prima donna trans eletta all’Assemblea nazionale, ha affermato che il governo del presidente Nicolás Maduro ha mostrato un “modello chiaro” contro la comunità LGBTQ+ e i diritti delle donne. «Non riesco a ricordare un caso così grande come questo», ha detto al Washington Post. Ha anche sottolineato che «questi uomini erano in uno spazio privato. Non posso dimostrarlo, ma atti come questi vengono compiuti con l’autorizzazione dei vertici. Crea un chiaro modello di paura tra molti».

Il receptionist, Jesús Araujo, ha denunciato come «foto, Whatsapp, chiamate, contatti, messaggi. Da quel momento è iniziata una presa in giro nei nostri confronti. Ci hanno chiamato frxci e hanno mostrato tutte le nostre foto e conversazioni, compresi i video, che hanno guardato insieme». Sembrerebbe infatti che gli agenti abbiano inviato foto, nomi e numeri di identificazione ai giornalisti, che poi li hanno pubblicati su Twitter. La maggior parte degli uomini sono stati trattenuti per tre giorni prima di essere rilasciati, in quanto il procuratore generale Tarek William Saab ha annunciato che le accuse sono state ritirate.

Quest’attacco omofobico si aggiunge agli almeno altri 60 attacchi contro la comunità LGBT che l’Osservatorio venezuelano sulla violenza LGBTIQ+ ha registrato nel primo trimestre dell’anno. La cosa ancora più grave, è che il 30% di queste violenza è stata commessa da un’agenzia statale. Yendri Velásquez, coordinatore dell’Osservatorio, ha commentato: «Abbiamo messo in guardia contro una campagna di criminalizzazione contro la comunità LGBTIQ, che non è diversa dalla campagna contro l’aborto e dalla criminalizzazione politica di diversi settori».

Non perderti le nostre news!

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.