La giornata simbolo dell’eliminazione della violenza contro le donne coincide con il 25 novembre, una data dedicata a tutte le donne contro ai soprusi che ancora oggi le toccano e le sfigurano persino quotidianamente. Per questo motivo il progetto di Uomini in scarpe rosse sarà attivo a Biella il 27 novembre: sabato saranno gli uomini a parlare ad altri uomini in favore del rispetto imprescindibile che le donne meritano.
25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne
Correva il 25 novembre del 1960 quando gli agenti del dittatore della Repubblica Domenicana Rafael Leonidas Trujillo uccisero Patria, Minerva e María Teresa Mirabal.
Oggi note come Las Mariposas, le farfalle furono picchiate e prese a bastonate dagli agenti, per poi essere gettate in un burrone. Quando gli agenti cercarono di insabbiare gli omicidi, l’opinione pubblica non vacillò e non credette mai alla loro versione dei fatti.
Le tre sorelle erano già note alle autorità locali in quanto attiviste del gruppo clandestino Movimento 14 giugno. Infatti, erano già state arrestate, trascorrendo anche alcuni mesi in carcere.
Il loro coraggio nella lotta alla violenza di genere portò a numerosi cambiamenti: Trujillo venne assassinato e suo fratello fu costretto a rassegnare le sue dimissioni di fronte alle accuse di “violazione dei diritti umani” protratte dall’Organizzazione degli Stati Americani.
Nel 1981, proprio il 25 novembre avvenne il primo Incontro Internazionale Femminista delle donne latinoamericane e caraibiche e da quel momento questa data é diventata un vero e proprio simbolo.
Uomini in scarpe rosse: no alla violenza contro le donne
Mentre si discute animosamente sul ruolo ricoperto dalla città di Biella nella nuova serie tv firmata Netflix, “Strappare lungo i bordi” di Zerocalcare, vogliamo portarvi a conoscere uno dei motivi di orgoglio di questa cittadina piemontese: il progetto Uomini in scarpe rosse nasce proprio nel cuore di questa città, da Paolo Zanone, direttore artistico di Teatrando, e dagli altri uomini della compagnia biellese.
Il primo flash mob risale allo scorso 27 febbraio, dove gli uomini sono scesi in strada per manifestare contro la violenza sulle donne. Questa iniziativa ha come obiettivo quello di portare gli uomini a far riflettere tutti gli altri uomini sulla violenza di genere: infatti, saranno loro a sfilare per le vie cittadine di tutta Italia.
Il progetto avviato da Teatrando è riuscito a diffondersi in altri quindici comuni italiani, nei quali si replicherà la manifestazione imbastita nel biellese con alcune modifiche di programma. Tutti coloro che si presenteranno in strada a manifestare lo faranno per dare solidarietà a tutte le donne, vittime di soprusi e sevizie ingiustificabili.
Le donne, in quanto stesse protagoniste del messaggio lanciato da questo progetto, avranno la medesima possibilità di manifestare per la loro sicurezza, per poter vivere una vita non lacerata da crimini di odio e violenza.
Il tutto dovrà avvenire in un silenzio colmato solo dalla forza di uno sguardo. Questo avrà il compito di comunicare il messaggio che regge l’intera iniziativa: no alla violenza contro le donne.
I partecipanti sono invitati ad indossare scarpe rosse e/o indumenti del medesimo colore, a simboleggiare la lotta alla violenza sulle donne.
Questo perché le scarpe rosse sono diventate un simbolo grazie al lavoro di Elina Chauvet, artista messicana e autrice dell’opera “Zapatos Rojas” nel 2009.
Quest’opera trova un importante significato nella vita di Chauvet: sua sorella minore é stata uccisa dal suo stesso compagno all’età di soli ventidue anni.
La sua prima comparsa trova luogo in Texas, davanti al consolato messicano di El Paso, in ricordo delle centinaia di donne rapite, stuprate, seviziate e uccise a Ciudad Juarez.
“Ho pensato di contattare in primo luogo le realtà che, in quell’occasione, avevano solidarizzato con l’iniziativa e in alcuni casi avevano a loro volta organizzato a seguire qualcosa di simile e poi ho deciso di scrivere alle amministrazioni comunali sui cui territori si sono verificati femminicidi nell’ultimo anno. La risposta è stata buona. Il seme che abbiamo gettato nove mesi fa, sta germogliando, ma la speranza è che possa generare dei frutti importanti, pur nella consapevolezza che occorrerà ancora molto tempo per un cambiamento reale“, così ha spiegato Paolo Zanone.
I comuni che hanno aderito all’iniziativa sono i seguenti: Crema, Fano, Genova, Gradara, Lamezia Terme, Pescara, Ravenna, San Bonifacio, San Costanzo, Somma Vesuviana, Udine, Urbino, Varese, Villa Bartolomea e ovviamente Biella.
Come illustrato sulla pagina Facebook dedicata all’evento (che potrete visitare cliccando qui), l’iniziativa prenderà il suo avvio già alle 9:30, quando gli “Uomini in scarpe rosse” partiranno dalla sede di Teatrando per attraversare a piedi la città di Biella per quasi sette chilometri. L’ultima meta del percorso programmato coinciderà con il centro cittadino, dove avverrà il flash mob conclusivo: verranno alzati i cartelli che ogni partecipante avrà tenuto con sé durante lo svolgimento della manifestazione.
Lungo il percorso si giungerà anche nei pressi delle tre panchine rosse della città, presidiate da altri “Uomini scarpe rosse” e alcuni studenti delle scuole secondarie della stessa Biella e di Cossato.
Uomini che parlano ad altri uomini
“Tutto è iniziato con una provocazione: Milena Gabanelli, giornalista per RaiTre, chiede dove si trovino e cosa facciano gli uomini non violenti. Paolo Zanone ha risposto organizzando a febbraio il primo flash mob di Uomini in scarpe rosse“.
“Io, che faccio parte della compagnia come attore, ho subito abbracciato l’iniziativa perché, come insegno ai miei studenti, non fare il male non equivale ad essere una persona buona. È l’esserci che ci rende uomini!“.
“Per arrivare a questa presa di coscienza forte, il maschio deve imparare a non sentirsi “macho”. Il machismo è un mito (e, per giunta, un mito arrivato finalmente al tramonto). Una carezza in amore sarà sempre più forte di una sberla“.
“Quando io e la mia compagna abbiamo deciso di sposarci, le ho proposto un matrimonio in scarpe rosse per stare a simboleggiare il senso del rispetto che l’uomo, ogni uomo, deve alla propria compagna per il resto della vita!“.
“Ecco! Gli uomini in scarpe rosse ci sono! Ci sono per dire alle donne vittime di violenza: non siete sole, ci siamo anche noi, anche noi uomini“.
Queste sono state le parole di uno degli “Uomini in scarpe rosse”.
Giulia, Giu per chiunque. 20 anni. Studentessa di lettere e fonte di stress a tempo pieno. Mi diletto nello scrivere di ogni (ma soprattutto di F1) e amo imparare. Instagram: @ xoxgiu