Il ridicolo tentativo di Fratelli d’Italia di giustificare il karaoke dei due sciacalli

Condividi

Il ridicolo tentativo di Fratelli d’Italia di giustificare come Matteo Salvini e Giorgia Meloni, invece di stare accanto alle famiglie delle vittime o almeno di visitare o presenziare ai funerali delle vittime, stessero cantando al karaoke una canzone che parlava proprio di un annegamento, ovvero La canzone di Marinella di Fabrizio De André. È terrificante, terrificante, quanto questi due individui siano finiti a governare il paese proprio in questo modo, e i loro elettori sono esattamente come loro. Ci siamo già chiesti: e se le vittime fossero state bianche e gli assassini neri? Funerale in prima fila.

salvini-meloni-karaoke

In un’intervista con Vincenzo Mollica, del 1997, Fabrizio De André spiegava le origini de La canzone di Marinella: «È nato da una specie di romanzo familiare applicato ad una ragazza che a 16 anni si era trovata a fare la prostituta ed era stata scaraventata nel Tanaro o nella Bormida da un delinquente. Un fatto di cronaca nera che avevo letto a quindici anni su un giornale di provincia. La storia di quella ragazza mi aveva talmente emozionato che ho cercato di reinventarle una vita e di addolcirle la morte». L’evento di cui parla è quello di una ragazza, una certa Maria, uccisa e poi gettata nel fiume Olana.

Non proprio un annegamento, ma comunque una canzone che parla di come Marinella «scivolò nel fiume a primavera, ma il vento che la vide così bella dal fiume la portò sopra a una stella», e se sostituiamo il mare al fiume, pensare a Cutro, per qualsiasi persona con un minimo di cuore, è evidente. Ma non è la prima volta che il governo si dimostra completamente insensibile nei confronti della tragedia di Cutro (tra l’altro, il video del karaoke è stato condiviso dal partito come nulla fosse, come se non ci fosse stata una strage a pochi giorni di distanza).

«L’unica cosa che va affermata è che non devono partire. Quando ci sono queste condizioni non devono partire», ha detto con precisione il ministro, quindi, di fatto, incolpando gli stessi migranti per essere scappati dal proprio paese. Lui, provando a empatizzare con un migrante, ha affermato che non prenderebbe il mare neanche se disperato perché «educato alla responsabilità verso quello che si può dare al proprio paese». Peccato che la situazione in Italia non sia paragonabile neanche minimamente a quella in Siria, Afghanistan o Iran, alcuni dei paesi da cui provenivano le vittime e i superstiti.

salvini-meloni-karaoke

Dopo aver parlato degli sbarchi e delle persone salvate negli ultimi mesi, il ministro ha detto che faceva «riferimento quando, con commozione, sdegno e rabbia e negli occhi l’immagine straziante di tutte quelle vittime innocenti, ho fatto appello affinché la vita delle persone non finisca più nelle mani di ignobili delinquenti, in nessun modo volendo colpevolizzare le vittime. Mi dispiace profondamente che il senso delle mie parole sia stato diversamente interpretato. La sensibilità e i principi di umana solidarietà che hanno ispirato la mia vita personale, sono stati il faro, negli oltre trent’anni al servizio delle istituzioni e dei cittadini, di ogni mia azione e decisione».

Il karaoke di Meloni e Salvini: come Fratelli d’Italia ha cercato di giustificarsi

Nel giorno dei funerali delle vittime del naufragio di Cutro, il presidente del consiglio Giorgia Meloni e il vicepremier Matteo Salvini hanno deciso di andare in un locale di karaoke a cantare e festeggiare, intonando “La canzone di Marinella“. Lo stesso giorno, nel mar Ionio fu trovato il cadavere di una bambina di 6 anni. Queste sono le persone che si definiscono cristiane, che ripetono, anzi, urlano, di essere madri e padri, che vogliono difendere la famiglia tradizionale ma solo se è bianca, eterosessuale e probabilmente non è loro, visto che nessuno dei due ha una famiglia tradizionale.

Come giustificano queste cosa? Paragonando il karaoke di Salvini e Meloni con la festa in discoteca di Sanna Marin, che, giustamente, la sinistra italiana ha difeso ai tempi. “Meloni contestata per il karaoke, ma la sinistra dimentica quando difendeva Sanna Marin in discoteca“, scrive il Secolo d’Italia, ovvero il quotidiano della destra italiana. Tuttavia, quello che deve essere sfuggito a questi giornalisti e che il problema non sono i due che sono andati a un karaoke. Lo avessero fatto in un altro momento dell’anno, sarebbe stato normale (d’altronde sappiamo che a Salvini i cori piacciono tanto, in particolare contro i meridionali).

salvini-meloni-karaoke

Ma l’hanno fatto mentre più di 80 persone, fra cui bambini e minori erano morti. L’hanno fatto in un momento in cui l’Italia stava piangendo delle persone. Sanna Marin non ha evitato dei funerali per andare in discoteca. Giorgia Meloni e Matteo Salvini l’hanno fatto.

«Il karaoke di Meloni e Salvini? Mi ha fatto molta tristezza. Non si rendono conto del momento. Ma non ti sfiora l’idea che stai cantando una canzone che allude a un annegamento? Vuol dire che non ci stai proprio pensando, e per di più coi salvataggi ancora in corso. Che razza di immagine si dà? Questi non hanno ancora preso le misure del fatto di governare un paese», ha detto Pier Luigi Bersani a L’iaria che tira.

Aggiunge poi: «Non hanno visitato le salme, non hanno incontrato i familiari delle vittime, non hanno detto una parola di umanità. In questa circostanza hanno dimostrato che non c’è pietà, c’è poco da fare. Per gestire questo problema ci vogliono umanità e razionalità. La ricetta giusta è difficile da trovare, ma quelle sbagliate, perbacco, le vede anche un bambino. Sono lì da un anno a fare il viso dell’arme e con loro c’è il record degli sbarchi».

Non perderti le nostre news!

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.