Nelle ultime ore sta girando online il video di Matteo Renzi che loda il principe Mohammed bin Salman, il principe dell’Arabia Saudita, luogo in cui essere gay è punibile con la pena di morte e che il nostro caro politico di sinistra ha definito con le parole «nuovo Rinascimento». Insomma, mentre l’Italia sta vivendo una crisi di governo a causa sua, Matteo Renzi decide di volare in Arabia Saudita per fare una chiacchierata senza pensieri con il principe.
Ovviamente, sono piombate le polemiche (e anche giustamente!). Su Twitter e su Facebook, un po’ su tutti i social network in cui si parla di attualità. Ed è proprio di questo che tratteremo in questo articolo: dopo aver visto le parole positive che Matteo Renzi ha speso per il principe dell’Arabia Saudita, cercheremo di comprendere perché sono completamente inappropriate soprattutto perché pronunciate da un uomo schierato con il centro-sinistra che dovrebbe lottare per i diritti degli uomini e delle donne.
Le parole di Matteo Renzi verso il principe dell’Arabia Saudita
«È un grande piacere e un onore essere qui con il grande principe Mohammad bin Salman. Grazie molte per questa opportunità. Per me è un privilegio poter parlare con lei di Rinascimento. Non sono infatti un ex Premier ma l’ex sindaco di Firenze. Credo che l’Arabia Saudita possa essere il luogo per un nuovo Rinascimento. Vostra Altezza, grazie».
Si presenta come ex sindaco di Firenze, una delle città più colme d’arte dell’Italia. Parla di Rinascimento, dice che è un onore e un piacere sedere accanto con il «grande principe Mohammad bin Salman. Ritiene che la sua sia una grandissima opportunità, un privilegio poter parlare con quell’uomo di Rinascimento. E, a proposito di Rinascimento, ritiene che l’Arabia Saudita possa essere proprio il nuovo Rinascimento.
L’intera conversazione con il principe dell’Arabia Saudita, come anche tutto l’incontro nominato “Il futuro di Riad“, organizzato dalla Future Investment Initiative, dura circa sei ore e potete visualizzarlo su Youtube, a questo link. L’intervento di Matteo Renzi inizia al minuti 31:21. Vi lasciamo comunque il video qui sotto (inizia dall’intervento del leader di Italia Viva).
Dopo una breve intervista, alla fine elogia nuovamente il principe dell’Arabia Saudita: «Mio amico, penso che in questo momento la politica abbia bisogno di una combinazione tra presente e futuro, tra tradizione e innovazione e penso che con la tua leadership e la leadership del re Salman, il regno dell’Arabia Saudita possa svolgere un ruolo cruciale e per me come ex sindaco è molto bello comprendere il ruolo delle città in questo progetto». Lo ringrazia, poi, da parte di tutta l’Italia.
Chi è il principe dell’Arabia Saudita?
Prima di commentare in modo negativo le parole di Matteo Renzi, persino il suo ringraziamento da parte di tutto l’Italia, vediamo chi è il principe Mohammed bin Salman. Conosciamo il principe dell’Arabia Saudita e il paese che suo padre, Salman, governa e che lui erediterà. Conosciamo come vivono i cittadini del, per citare il leader di Italia Viva, «nuovo Rinascimento».
Iniziamo con il botto, vi va? L’Onu, quindi non un’associazione a caso, ha accusato il principe dell’Arabia Saudita di aver ordinato l’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi, 58enne editorialista del Washington Post, critico nei confronti del principe. Ovviamente è tutto basato su delle prove evidenti che meriterebbero un’ulteriore indagine «indipendente e imparziale». È morto in una maniera brutale, fatto a pezzi, sciolto nell’acido e gettato in un pozzo.
Ma non finisce qui con il principe dell’Arabia Saudita. Parliamo anche della vita in Arabia Saudita, nel nuovo Rinascimento. I diritti LGBT non vengono riconosciuti in alcun modo, essere omosessuale è illegale e chi fa coming out o viene accusato di ciò va incontro a reclusioni, punizioni corporali eseguite in pubblico (rendetevi conto!) e in alcuni casi si arriva persino alla pena di morte. Omosessualità e transessualità sono considerati, nel nuovo Rinascimento, un crimine, una malattia.
E le donne, invece? Come vivono le donne nel Paese del «grande principe dell’Arabia Saudita»? Su 153 paesi, l’Arabia Saudita si trova al 141esimo posto per quanto concerne la parità di genere. Le donne, per vivere, per svolgere delle cose che dovrebbero essere normali (come delle commissioni), hanno bisogno del permesso dell’uomo, del tutore. La donna non può parlare con altri uomini fuori dalle mura domestiche, non senza il consenso di un altro uomo.
Una donna nel Paese del principe dell’Arabia Saudita lodata da Renzi non può sposare un cittadino non musulmano, per sposare un cittadino straniero deve chiedere al ministero dell’Interno per controllare che sia musulmano. Per sposarsi ha comunque bisogno del consenso del suo tutore, e i suoi genitori possono ancora scegliere di farla sposare in età pre-adolescenziale con un uomo molto più grande di lei.
Per quanto riguarda l’istruzione, pensate che non possono neanche scegliere tutte le facoltà, poiché in alcuni casi vi è troppa affluenza maschile e quindi si troverebbero in mezzo a troppi uomini, quindi sono vietate. In altri casi esistono università solo femminili (ne esistono due, create di recente, nell’ottobre del 2020). Per le scuole, invece, ci sono quelle maschili e quelle femminili.
Recentemente sono stati fatti anche dei passi avanti e, nonostante ciò, resta comunque uno dei Paesi dove le donne hanno meno diritti. Amnesty International scrive: «negli ultimi anni si sono susseguite delle riforme volte a migliorare la condizione della donna nel Paese, ma malgrado ciò, le donne e le ragazze saudite hanno continuato a subire discriminazioni nella legge e nella prassi, senza essere sufficientemente protette da abusi sessuali e altre forme di violenza».
Ma per Matteo Renzi è il luogo del nuovo Rinascimento
È questo il luogo che Matteo Renzi loda, il luogo che considera il nuovo Rinascimento e con cui ha rapporti da diversi anni. Un luogo senza libertà di espressione, di parola, di stampa, in cui, se non la pensi come il tuo principe vieni ucciso. E un caso è il giornalista Khashoggi. Ma a Matteo Renzi questo non dà fastidio perché, in fin dei conti, lui lo loda e basta. A lui va bene tutto, finché gli consente di percepire 80mila dollari all’anno (fonte: Domani).
Se Renzi dicesse “oh raga mi hanno offerto 80.000€, non potevo rinunciare” io lo giudicherei molto di meno.
Ma far passare l’Arabia Saudita per culla del progresso anche no.
— Davide (@HuertDeAuteuil) January 29, 2021
In Italia stiamo lottando per far approvare la legge contro l’omotransfobia e, in fin dei conti, siamo messi meglio di molti altri paesi (come la Polonia e l’Arabia Saudita), e un nostro politico pensa bene di andare a lodare un presunto omicida, il principe dell’Arabia Saudita, il luogo dove se non sei un maschio etero, non hai alcun diritto. E fa tutto questo con un sorriso sul volto.
L’Arabia Saudita potrà anche essere una miniera di arte, tuttavia finché tutti non avranno gli stessi diritti, finché la legge non sarà uguale per tutti, finché le donne non saranno indipendenti, finché gli omosessuali non saranno costretti a scappare per continuare a vivere e amare, non potrà mai essere un posto da lodare e da invidiare. E mi spiace che questo, Matteo Renzi, non riesca a comprenderlo.
Giulia, 25 anni, laureata in Lettere Classiche, “paladina delle cause perse” e studentessa di Filologia Italiana. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
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