Siamo una generazione che va costantemente di corsa. Studio, lavoro, vita sociale, hobby, passioni e anche tempo per riposarsi. E dobbiamo fare tutto. E io ho sempre provato a far tutto, fino a rendermi conto che se non voglio perdere la mia salute mentale, ho bisogno di comprendere le mie priorità e soprattutto comprendere quello di cui il mio corpo ha bisogno. A volte dobbiamo rinunciare a qualcosa, ma non per sempre e non del tutto. Possiamo anche semplicemente dedicarci meno tempo, per poi tornare più carichi di prima. Tempo al tempo.
Maggio è un mese molto particolare: siamo quasi a metà anno, arriva l’estate, si allungano le giornate, arriva il caldo, il bel tempo, e soprattutto si avvicina la sessione estiva. Senti di voler fare tante cose ma devi studiare, vuoi uscire e fare una passeggiata all’aria aperta ma devi consegnare un progetto importantissimo per la settimana dopo, vorresti semplicemente guardare una serie tv appena uscita, ma devi lavorare. Non hai un singolo giorno di pausa, e se osi pensare di volerti prendere un pomeriggio libero, vieni assalito dai sensi di colpa.
Non so se per te sia anche così, ma questo è come vivo io. Non riesco a dire no. Sento di dover fare tutto perché ho passato la mia adolescenza chiusa in casa e durante la triennale le cose non erano cambiate poi così tanto, e quindi adesso che forse sto un po’ meglio, sento di volermi riprendere tutto quello che non sono riuscita ad avere prima. Ma questo significa stressarmi come poche cose perché devo destreggiarmi fra le diecimila associazioni di cui faccio parte, studiare per gli esami che comunque sono una mia priorità perché sappiamo che sono la cosa che potrebbero farmi sentire peggio, e anche fare tutorato.
E poi c’è il blog. Cup of Green Tea è nato per la mia passione per la scrittura e non c’è stato forse un singolo giorno in cui io non abbia scritto per il semplice bisogno di farlo, ma è normale che in un periodo del genere finisce per passare in secondo piano perché ci sono delle priorità. Scrivere un articolo impiega del tempo, sin da quando devi pensare a cosa scrivere, e poi la scrittura, e la rilettura, e la ricerca delle immagini, e lo spam. E quindi questo è il motivo per cui, in questo periodo, riusciamo a scrivere veramente poco. Ma ho imparato a non sentirmi in colpa per questo.
Prendersi del tempo per non perdere la testa
La prima domanda che ci dobbiamo porre è: chi sono? Sono una studentessa. Studio al primo anno di magistrale, e quindi devo sostenere gli esami. La mia priorità sono gli esami, più che altro devo studiare per non perdere nuovamente la mia salute mentale. So che è veramente brutto da dire, ma è così. So che si dovrebbe studiare per passione, ma quando soffri di ansia non è più un studiare per passione ma studiare per superare l’esame e non avere troppa ansia. Che poi l’ansia c’è sempre, a prescindere da quanto studi, è un altro conto. Potrei fare un intero articolo sul cosa significhi vivere l’università con l’ansia, magari in futuro.
Sono una tutor alla pari. E quindi devo seguire uno studente nelle sue lezioni, anche quando potrei stare a casa a studiare per i miei esami. Anche quando i miei colleghi lo fanno tranquillamente. E poi la sera devo sbobinare le lezioni in cui non riesco a essere presente perché ho le mie lezioni da seguire. Però è un’esperienza che mi ha fatto crescere tanto, mi ha fatto fare un buon ripasso di latino, e non la rimpiango in alcun modo, anche se sicuramente non facendola avrei avuto molto più tempo per me stessa.
Sono un’ufficiale di campo di basket, ma ormai i campionati sono pressocché finiti quindi posso anche saltare questo punto che al momento non mi sta togliendo alcun punto. Sono una volontaria di Univox, che si occupa di salute mentale e di tutti quegli argomenti tabu che nelle scuole e nelle università non vengono affrontare, e di ESN, che accoglie gli studenti Erasmus a Perugia e li fa sentire a casa loro, e di Udu, che invece cerca di lottare per i diritti degli studenti quando non vogliono farlo neanche loro.
E ancora, sono una fuorisede, e quindi devo cucinare, e lavare, e tenere a posto la casa perché come ripete spesso mia madre, l’ordine della propria stanza equivale a quello mentale. Ma in questo, per fortuna, ho qualcuno che mi dà una mano, anche se spesso anche lui si dimentica di dover pensare alla propria salute mentale ed è solo proiettato verso il futuro. Ma adesso il mio obiettivo è mettere nella mia come nella sua testa che va bene prendersi del tempo per non perdere completamente la testa.
Va bene se un giorno decidiamo di rimanere a casa non facendo nulla, ma proprio nulla. E va bene anche se un pomeriggio ci facciamo un’oretta di passeggiata al sole invece di stare davanti al computer a lavorare o a studiare. E ancora va bene uscire una sera e fare tardi, anche se il giorno dopo saremo veramente stanchi per fare qualsiasi cosa. Però in quel momento la nostra mente ne ha bisogno. Ha bisogno di nulla, di non fare e di non pensare a niente. Va bene prendersi una pausa anche durante la sessione, per poi ripartire più veloci e più forti di prima.
Perché alla fine si parla sempre di essere veloci, ma non nel senso di gara, in questo caso. Dobbiamo essere veloci per finire l’università e non studiare mai più per quei maledetti esami, e avere del tempo per noi stessi. Dobbiamo sbrigarci a trovare un lavoro e fare soldi perché così possiamo stare più tranquilli e avere più tempo per le nostre passioni. Dobbiamo non perdere tempo per far sì che in futuro possiamo averne tanto e di qualità. Intanto, però, ci stressiamo e non poco. Intanto stiamo male, e abbiamo mental breakdown.
Quindi, proviamo ad accettare di aver bisogno di una pausa e di poterci prendere del tempo di qualità adesso e non in futuro. Perché per quanto il futuro ci terrorizzi, il presente è quello che dobbiamo vivere in questo momento e se non stiamo bene adesso, riuscire a migliorarci per quando saremo più grandi diviene sempre più difficile.
Giulia, 25 anni, laureata in Lettere Classiche, “paladina delle cause perse” e studentessa di Filologia Italiana. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
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