Qualche mese fa abbiamo visto cosa non dire a una persona che soffre di depressione, oggi invece voglio portare l’attenzione, proprio prima delle lezioni universitarie e scolastiche, su come non comportarsi con una persona che soffre di ansia sociale. Voglio fare una premessa: io non sono una psicologa per cui tutte le informazioni che prenderò sull’ansia sociale vengono o da esperienze personali oppure, soprattutto, da siti certificati che vi linkerò in modo che possiate informarvi meglio. Scrivo quest’articolo con il solo scopo di informare, perché vedere tanta ignoranza e cattiveria in giro nel 2021 è demoralizzante.
In primis: cos’è l’ansia sociale? No, non è un’ansia qualsiasi. Quando una persona vi dice di soffrire di ansia, non pensate che sia solo quel peso al cuore, la mancanza di respiro, il battito cardiaco accelerato, che viene anche a te prima di un esame. Esistono diversi tipi di ansia, che vanno dalle fobie in generale verso qualcuno o qualcosa come l’agorafobia, o la fobia verso un insetto, a quelli da condizione medica, o generalizzato, o da separazione, e ovviamente quella sociale, di cui parleremo oggi.
Su studicognitivi leggiamo che il disturbo di ansia sociale è «condizione di disagio e paura marcata che un individuo sperimenta in situazioni sociali nelle quali vi è la possibilità di essere giudicato dagli altri, per timore di mostrarsi imbarazzato, di apparire ridicolo o incapace e essere umiliato di fronte agli altri». È quindi una sorta di ansia da prestazione, ma molto più grave. Avete presente quando c’è quel ragazzo o quella ragazza che davvero non amano uscire e preferiscono stare sul letto a guardare serie tv? Quei ragazzi che voi insultate perché ritenete che stiano sprecando la propria vita?
Tralasciando il fatto che la vita delle altre persone non vi riguarda minimamente per cui non dovreste in alcun modo giudicare come una persona gestisce e usa il suo tempo, vi è mai venuto in mente che questa persona potrebbe soffrire di ansia sociale? Avete mai pensato che ci sono dei motivi per cui è in quel modo? Evidentemente no, altrimenti non li avreste giudicati. Per questo voglio evitare che accada in altre situazioni e voglio che le persone che soffrono già di questo problema non si trovino ad affrontare ulteriori persone ignoranti (nel senso letterale del termine, il fatto che siate qui ad informarvi vi rende già migliori).
Prima di ciò, però, vi racconto cosa significa avere l’ansia sociale. Non è un modo per farvelo diagnosticare da soli, sia chiaro. Questo problema vi deve essere diagnostico da uno psicologo, che vi può aiutare a curarvi. Non affidatevi a Google o a qualsiasi articolo online, o meglio, potete controllare i sintomi e farvi un’idea ma poi l’unica possibilità per avere una diagnosi è quella di parlare con un professionista, che vi darà una diagnosi sicuramente migliore di quella che può darvi Google.
Ansia sociale: i sintomi
Per queste informazioni mi affido allo Studio Bortolotti Calderone. Quando soffri di questo tipo di ansia ti senti continuamente inadeguata, non all’altezza, hai paura di qualsiasi giudizio come anche di legarti ad altre persone, per cui potresti avere tanta difficoltà a fare amicizia con altre persone. Proprio per questo motivo ho deciso di fare l’articolo prima dell’inizio dell’università o della scuola, perché spesso sono proprio i più giovani a dover sapere queste informazioni, in modo da non bullizzare i coetanei che semplicemente hanno difficoltà a interagire a causa dell’ansia sociale.
Su ipsico leggiamo che «gli individui con ansia sociale sono preoccupati di apparire imbarazzati e, soprattutto, sono timorosi che gli altri li giudichino ansiosi, deboli, “pazzi”, o stupidi». Per cui alcuni dei sintomi sono «temere di parlare in pubblico per la preoccupazione di dimenticare improvvisamente quello che si deve dire o per la paura che gli altri notino il tremore delle mani o della voce, oppure l’ansia estrema quando si conversa con gli altri per la paura di apparire poco chiari».
Secondo le statistiche quelli più percepiti sono «palpitazioni (79%), tremori (75%), sudori (74%), tensione muscolare (64%), nausea (63%), secchezza delle fauci (61%), vampate di calore (57%), arrossamenti (51%), mal di testa (46%)». Avere l’ansia sociale significa sentirsi a disagio anche un mese prima di un evento, di un incontro. In seguito a questo poi potrebbero esserci anche delle conseguenze, come il bullismo, che comunque non è da sottovalutare. Più nello specifico, però:
- «paura ed ansia di una o più situazioni sociali nelle quali la persona è esposta al possibile giudizio degli altri: ad es. incontrare persone sconosciute, tenere una conversazione, essere osservati mentre si mangia, fare un discorso in pubblico
- la persona teme di agire o di mostrare sintomi d’ansia e che, per questo, sarà valutato negativamente dagli altri
- le situazioni temute provocano ansia e paura, e per questo spesso vengono evitate
- la paura e l’ansia sono sproporzionate, e la persona ne è consapevole
- il disturbo causa un disagio significativo o compromissione del rendimento della persona nei vari ambiti della sua vita (lavorativo, sociale, tempo libero)» (fonte).
Come ho anticipato all’inizio, l’unico modo per curare l’ansia sociale è rivolgersi a uno specialista. Può essere utile, molto utile, andare in psicoterapia. Lo psicoterapeuta poi valuterà il da farsi, che potrebbe essere fare dei piccoli passi con delle sedute, ma «perché la procedura sia efficace, è fondamentale che gli step siano impostati nel modo giusto e che il paziente possieda gli strumenti per gestire l’ansia quando si presenta», oppure anche finire con una terapia farmacologica, come la fluvoxamina, la fluoxetina, la sertralina e la paroxetina.
Come non comportarsi con una persona che soffre di ansia sociale
Ci sono tante cose che non vanno dette a una persona che soffre di ansia sociale, come di depressione. In generale basterebbe che le persone fossero più informate sui disturbi psicologici, o anche semplicemente basterebbe che fossero gentili ed educate con tutte, non discriminando una persona solo perché non riesce a uscire, solo perché non riesce a farsi amici o, addirittura, perché proprio non riesce a parlare davanti a tante persone, o anche davanti a poche persone. Ma visto che non tutti sono perfetti e c’è chi proprio non riesce a non essere cattivo, ecco delle cose che non vanno dette.
«Stai sempre nella tua stanza, perché non esci mai con noi? Ci trascuri»
Non pensate che una persona con questa patologia vi trascuri o addirittura vi odi, non pensate che vi ignori, non pensate che vi disprezzi e preferisca guardare serie tv o leggere un libro a voi. Se riuscisse, probabilmente avrebbe tanto piacere a uscire con voi e a conoscere tante nuove persone, tuttavia c’è come una catena che la blocca e per questo non riesce a uscire dalla comfort zone. Rinfacciare questo problema non farà migliorare le sue condizioni, ma si sentirà solo obbligato e, soprattutto, passerà delle pessime serate. Piuttosto, perché non gli andate incontro e passate una bella serata a casa?
«Non troverai mai qualcuno che ti ami/degli amici se continuerai a evitare gli eventi sociali»
Per l’amor del cielo, ma quanto potete essere cattivi per dire una cosa del genere? Ma soprattutto, se vedete una persona che già ha ansia sociale al semplice pensiero di uscire, pensate che aumentare le sue ansie con il pensiero che, a causa di questo problema, non troverà mai nessuno, lei improvvisamente deciderà di uscire da casa? La sofferenza che prova un paziente di ansia sociale non è da sottovalutare, per questo motivo dovreste pensare due volte prima di aprire la bocca.
«Stai sprecando la tua vita così»
Altra cattiveria. Perché mai dovresti dire a una persona che sta sprecando la sua vita? In primis, è la sua vita, non la tua, per cui decide lei come viverla e soprattutto come e quando curarsi. In secundis, non ha bisogno di un “amico” che lo critica perché non se la sente di uscire, ma ha bisogno di una persona che, conoscendo la sua patologia, gli venga incontro stando comunque al suo fianco, altrimenti è meglio allontanarsi. Non ha bisogno di una persona così superficiale.
Ci sono tantissime frasi da evitare (anche con la didattica a distanza, ho sentito tante persone giudicare chi la loda solo perché non deve confrontarsi con centinaia di persone e quindi riesce a seguire e studiare con più tranquillità), ma voglio farvi sapere solo queste tre perché sono quelle che ho più sentito. La realtà, però, è che basta essere gentili con tutti e cercare di non giudicare qualcuno per come decide, o no, di vivere la sua vita. Insomma, come si suol dire, fatevi gli affaracci vostri e andate incontro a queste persone, che non hanno scelto di essere “introverse“.
Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull’italiano standard e neostandard, “paladina delle cause perse” e studentessa di Didattica dell’Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
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