Polonia: i partiti di opposizione chiedono un referendum sulla legge sull’aborto

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La situazione della Polonia sull’aborto è una delle più delicate in tutta Europa, tant’è che potrebbe proprio insegnare a tutti i governi europei cosa significhi vivere in un paese che non riconosce i diritti di una donna sul proprio corpo. Ma adesso i partiti di opposizione hanno deciso che se l’opposizione riuscisse a conquistare la maggioranza alle elezioni di questo autunno, proporranno ai cittadini un referendum per decidere sulla legge polacca sull’aborto entro i primi 100 giorni. La strada, però, è in salita.

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Ma facciamo un passo indietro, vi va? L’anno scorso la Polonia ha preso la decisione di rendere ancora più restrittiva la già restrittiva (più di tutta l’Europa) legge sull’aborto. Prima di questa legge si contavano solo 2000 aborti legali ogni anno, e sottolineiamo legali perché chi ne aveva la possibilità andava all’estero oppure, nel XXI secolo come era fatto quando vivevamo in tempi non fatti per le donne, si sottoponevano a interventi illegali che potevano anche mettere in pericolo la propria vita. Le organizzazioni femministe hanno stimato circa 200.000 aborti totali.

«La Corte costituzionale ha presentato una motivazione scritta della sentenza sulla protezione della vita. Conformemente ai requisiti costituzionali, la sentenza è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale», ha annunciato il Governo polacco, senza se e senza ma, vietando quindi ufficialmente l’aborto. Il testo è stato pubblicato a fine gennaio 2021 e, da quel momento, le donne sono scese nuovamente in piazza. La legge infatti vietava l’aborto anche in caso di grave malformazione del feto, che era anche la forma più comune per cui una donna sceglieva di abortire. Vietando questo caso, quindi, l’hanno pressoché reso illegale.

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A queste situazioni, poi, si sono aggiunte anche altre ancora più gravi. Ad esempio, quella di cui abbiamo accennato prima, ma non solo: gli stessi medici sono messi in una situazione critica. Jolanta Budzowska, un avvocato con sede a Cracovia che rappresenta la famiglia della signora Sajbor e altri tre in casi di negligenza relativi alla nuova legge sull’aborto, ha detto al New York Times che «la legge ha un effetto agghiacciante sui medici». Il dottor Kochanowicz, direttore dell’ospedale, ha infatti spiegato che i medici «rischiano non solo di perdere il diritto alla pratica, ma anche la responsabilità penaleTutte le decisioni sono gravate dall’ansia». La situazione cambierà, ma non con poche lotte.

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Polonia e il referendum sulla legge sull’aborto

Sì, l’opposizione potrebbe far scegliere ai polacchi e alle polacche la legge sull’aborto, ma sarà così semplice? L’idea  è già stata criticata da un partito di sinistra che probabilmente farà parte della coalizione che dovrebbe contrastare la maggioranza di estrema destra che ha governato negli ultimi anni. Ovviamente è stato respinto anche da un politico del partito nazional-conservatore Legge e giustizia (PiS), che ha supervisionato l’introduzione nel 2021 di un divieto quasi totale dell’aborto in Polonia.

Mercoledì, Szymon Hołownia, leader del partito centrista Polonia 2050 (Polska 2050), e Władysław Kosiniak-Kamysz, capo del Partito popolare polacco agrario (PSL), hanno presentato un elenco congiunto di sei azioni politiche che vorrebbero fossero introdotte sotto un nuovo governo. Tra quelli previsti per i primi 100 giorni di mandato c’è un referendum per decidere quale forma dovrebbe assumere la legge sull’aborto.

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Parlando in un’intervista la scorsa settimania, Hołownia ha dichiarato che la sentenza sull’aborto del 2020 del TK (Tribunale costituzionale) è stata una “decisione scandalosa“. Ma ha detto che dovrebbe spettare al popolo polacco, non a “politici o vescovi”, decidere su questa questione – quindi ritiene necessario un referendum. In una successiva intervista con Onet, ha aggiunto che sarebbe molto più difficile per il presidente Andrzej Duda, un conservatore e di solito un alleato del PiS, porre il veto a una nuova legge sull’aborto se risultasse da un referendum piuttosto che se fosse appena approvata dal parlamento.

«La sinistra in un futuro governo farà in modo che i nostri amici conservatori e agrari non cerchino di tornare al vecchio, marcio compromesso [aborto] che non ha funzionato. L’aborto dovrebbe essere legale, sicuro, disponibile e gratuito fino alla dodicesima settimana [di gravidanza] senza fornire una motivazione. La società ha già espresso la sua opinione su questo argomento», ha detto la deputata di sinistra Katarzyna Kotula, citata dall’agenzia di stampa polacca (PAP).

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