Sapevamo tutti che non sarei riuscita a non scrivere dell’imbarazzante nuovo logo del Ministero dell’Istruzione e del Merito. Imbarazzante perché tutti i ministeri tecnicamente posseggono già un logo, ovvero quello della Repubblica italiana. Imbarazzante perché hanno proprio voluto sottolineare quella M di merito, nonostante tutte le manifestazioni degli studenti, nonostante quelle persone che si sono suicidate a causa di quel merito, e nonostante dietro questo logo non ci sia davvero alcun merito, ma nel senso che l’artista è anonimo. Imbarazzante, infine, perché c’è quel puntino sulla i, che va a rappresentare istruzione. E proprio da questo faremo partire la nostra riflessione.
Prima però… Prima però parliamo dei meriti di questo ministero. Il nostro ministro dell’Istruzione (o dobbiamo scriverlo in minuscolo?) è Giuseppe Valditara, un uomo che sin dal principio ha fatto parlare di sé, ma non per le sue lodi. Facciamo un breve recap della carriera da ministro.
Possiamo solo iniziare con la famosacircolareinviata nelle scuole nella ricorrenza della caduta del muro di Berlino, in cui si legge che la caduta rasenta «il fallimento definitivo dell’utopia rivoluzionaria. E non può che essere, allora, una festa della nostra liberaldemocrazia». Riassumendo, quindi, va contro il comunismo e contro i «regimi tirannici spietati, capaci di raggiungere vette di violenza e brutalità fra le più alte che il genere umano sia riuscito a toccare».Inutile dire che il leghista non ha minimamente citato i regimi fascisti e nazisti. Casualità?
Il colmo però lo ha raggiunto durante un evento di Milano, “Italia, Direzione Nord”, in cui ha parlato diumiliazionedal punto di vistacostruttivoededucativo. Ci sono letteralmente degli studi psicologici che testimoniano come umiliare un individuo dando una “lezione” di fronte a tutti per insegnargli qualcosa, serva solamente a causare dolori e traumi che restano per tutta la vita.Altro che istruttivi. Nell’intervento inizia attaccando il reddito di cittadinanza e quegli studenti che «preferiscono ricevere il reddito anziché studiare e formarsi per costruire un dignitoso progetto di vita».
Poi passa alle terribili dichiarazioni (che poi ha ritratto dicendo di aver avuto un “lapsus”): «Quel ragazzo deve fare i lavorisocialmente utili, perché soltanto lavorando per la collettività, per la comunità scolastica, umiliandosi anche,evviva l’umiliazione che è un fattore fondamentale per la crescita e per la costruzione della personalità, di fronte ai suoi compagni è lui lì che si prende la responsabilità dei propri atti e fa lavori per la collettività. La stigmatizzazione pubblica». E no, non finisce qui.
Il ministro dell’istruzione ha avuto il coraggio di chiamare “fesso” (testuale) chi non comprende la circolare sui cellulari in classe. «Qualche fesso non ha capito la circolare contro i cellulari in classe», disse. Per finire, c’è tutta la pagliacciata di come dica sempre e sempre e sempre di voler parlare con gli studenti… Ma poi non li ascolta mai, e il fatto che addirittura abbia sentito la necessità di fare un logo per il Ministero del Merito contro cui gli studenti stanno lottando da mesi, ne è testimone.
Il nuovo imbarazzante logo del Ministero dell’istruzione e del Merito
Abbiamo volutamente messo la i di istruzione in minuscolo, in quanto, nello stesso logo, è scritta così. Con un puntino con la bandiera dell’Italia che mi sforzerò di dire cosa ricorda. La i di Istruzione, che dovrebbe essere forze una delle cose più importanti di un paese in quanto i giovani sono il nostro futuro ed è proprio dalle scuole superiori che inizia il loro percorso un po’ più serio concernente gli studi. Una i di così tanta importanza, scritta in minuscolo. E allora a questo punto ci viene da chiederci: quanto è importante l’istruzione per il governo italiano?
Proprio in questi giorni c’è la tremenda discussione sugli studenti che stanno manifestando per il caro affitti, per gli studenti che cercano di far comprendere come la nostra salute mentale sia importante, proprio in questi giorni in cui è stato letteralmente ritirato l’emendamento presentato dal Governo che sbloccava i 660milioni del PNRR in residenzialità universitaria (e cercavano di farci stare in silenzio dicendo che c’erano questi soldi!)… Proprio in questi giorni in cui si potrebbe parlare di tante cose, uno dei due ministeri in cui ci si occupa dell’Istruzione e della Ricerca, ha deciso di cambiare il proprio logo, e lo fa con uno che di meriti non ha nulla.
Se proprio si sentiva la necessità di un logo, se proprio si sentiva il bisogno di dare un’immagine a un ministero (in realtà, comunque, il ministero è rappresentato dalla Repubblica italiana quindi non dovrebbe esserci alcun bisogno di un logo), si poteva fare un concorso, aprire un bando, far sì che gli artisti che non vengono minimamente valorizzati nel nostro paese (anche semplicemente gli studenti dell’artistico, costantemente ridotti a drogati nullafacenti) possano mettersi in gioco e creare qualcosa di sicuramente più professionale.
Invece… Nessun designer è stato citato, e i professionisti hanno evidenziato diversi errori tecnici che vanno dal bilanciamento dei volumi all’uso dei colori e ovviamente le maiuscole e le minuscole. In più, il ministero dell’Istruzione si chiama Miur, non MiM, come testimonia anche il dominio del sito ufficiale del governo. Il ministero, comunque, si è giustificato dicendo che il logo sarà utilizzato solo sui social e solo fino al 22 maggio. Quindi, qual è il senso? Perché mettere un logo senza minimamente presentarlo, senza citare alcuno… E poi toglierlo? Lo sanno solo loro, evidentemente. Ma intanto, sui social, le persone si scatenano.
bello il nuovo logo del Ministero dell'Istruzione e del Merito…
— Sirio (@siriomerenda) May 16, 2023
s'intuisce la matrice però…#MIM #logo #MinisterodellIstruzione #Valditara pic.twitter.com/DAOtraJsPl
La fine dell’Istruzione in questo paese spiegata nel nuovo logo #MIM #MinisterodellIstruzione pic.twitter.com/8vx4TNxaTD
— maddalena (@mpignatiello) May 16, 2023
– Buongiorno signori grafici, ci serve un nuovo logo per il #MiM, qualcosa che esprima i nuovi valori della Nazione ma che si richiami al nostro glorioso passato, ma non troppo nostalgico.
— Edo 🇮🇹🇪🇺🇺🇦 (@Edoenonsolo) May 16, 2023
– Un fascio littorio cammuffato va bene?
– Basta che non si noti troppo.
– Oook! pic.twitter.com/bgDtFPVFQG
A pensare male ..#MIM #MinisteroIstruzione pic.twitter.com/BPa3Ztj8Lx
— Nicol@ (@N_i_c_o_la) May 16, 2023
Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull’italiano standard e neostandard, “paladina delle cause perse” e studentessa di Didattica dell’Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
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