La F1 non correrà ad Imola: quale tragedia sta vivendo l’Emilia-Romagna?

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Il Gran Premio dell’Emilia-Romagna di Formula 1 si sarebbe dovuto disputare questo week-end ad Imola, nell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari, ma le tragiche condizioni in cui versa la regione italiana non permetteranno il regolare svolgimento della competizione automobilistica: la pioggia non è cessata, e così tra strade allagate e fiumi esondati, non mancano all’appello le prime vittime.

Quel “te l’avevo detto” del quattro volte campione del mondo Sebastian Vettel sembra più reale che mai, soprattutto per gli stolti che hanno sempre creduto che il cambiamento climatico non fosse un’emergenza di cui doversi occupare oggi, ma domani. Un’urgenza, insomma, che stiamo continuando ad arginare con “entro il 2050” dopo “entro il 2030“.

La massima categoria esprime solo parole di vicinanza ai romagnoli e a tutti i tifosi che avrebbero riempito l’autodromo venerdì, sabato e domenica, ma la situazione non accenna a migliorare.

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Fonte: Corriere della Sera

La F1 non correrà ad Imola: quale tragedia sta vivendo l’Emilia-Romagna?

La notizia è di quest’oggi: “La comunità della F1 vuole inviare il proprio pensiero alle persone e alle comunità colpite dai recenti avvenimenti in Emilia-Romagna. Vogliamo anche rendere omaggio al lavoro dei servizi di emergenza che stanno facendo tutto il possibile per aiutare i bisognosi“.

A seguito di discussioni tra la Formula 1, il Presidente della FIA, le autorità competenti tra cui i Ministri competenti, il Presidente dell’Automobile Club d’Italia, il Presidente della Regione Emilia Romagna, il Sindaco della Città e il promotore è stata presa la decisione di non per procedere con il weekend del GP di Imola“.

La decisione è stata presa perché non è possibile tenere l’evento in sicurezza per i nostri tifosi, le squadre e il nostro personale ed è la cosa giusta e responsabile da fare vista la situazione in cui versano i paesi e le città della regione. Non sarebbe giusto esercitare ulteriori pressioni sulle autorità locali e sui servizi di emergenza in questo momento difficile“.

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Fonte: Fanpage

Già con Miami si era rischiato un caso simile, in seguito all’alluvione che aveva colpito lo stato della Florida nelle settimane precedenti al Gran Premio della categoria regina, ma la tragedia che sta colpendo l’Emilia-Romagna, da tempo ormai, è ancora più drastica.

Sono già otto le vittime accertate, nelle zone di Forlì, Ravenna, Cesena e Cesenatico, chi colpito da una frana, chi dall’acqua. Il numero degli evacuati sale a cinquemila, con Bologna nel mirino a causa delle esondazioni di torrenti e canali nella parte Bassa e poco fuori la città. Quattordici i fiumi esondati.

L’invito delle autorità competenti è quello di non muoversi, mentre i soccorritori stanno lavorando senza sosta per evitare che il numero di morti raggiunga le doppie cifre. Il tratto della A14, che collega Faenza e Forlì, è impraticabile in quanto completamente allagato.

Non stupisce, quindi, la scelta di annullare il Gran Premio ad Imola, altra città colpita dalla seconda ondata di maltempo che continua a perseverare nel territorio emiliano. Infatti, si sarebbe già dovuto prevedere un riscontro simile, evitando così lo spostamento dei diversi team e del personale della F1, lasciando anche un margine di preavviso maggiore agli appassionati che sarebbero dovuti giungere sul posto.

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Fonte: La Repubblica

Non stupisce nemmeno l’emergenza in sé. Gli esperti affermano che questo potrebbe essere il maggio più piovoso degli ultimi 70 anni. Negli scorsi anni si lamentava una crisi idrica tale da aver colpito drasticamente le colture e il resto della flora selvatica in Emilia-Romagna, con un aumento delle temperature e un grado di siccità in salita.

Eppure queste piogge non aiuteranno affatto a risolvere tali problematiche, anzi, sono un chiaro segnale d’allarme che non possiamo più ignorare: questi fenomeni cataclismatici saranno solo più frequenti, e la capacità di reazione dell’uomo andrà col peggiorare, rendendo impossibile affrontare – e sopravvivere – in queste terribili condizioni.

Non basta esprimere il proprio sostegno ai malcapitati di turno per salvare il mondo da un giorno all’altro.

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Fonte: Il Resto del Carlino

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