No: una donna non ha deciso di tagliare il pene durante una lite (era uno stupro) al proprio ex compagno come hanno fatto credere diverse testate per – ipotizzo – cercare di strizzare un occhio a chi, nel momento in cui c’è un qualsiasi femminicidio, ci tiene a dire not all men e che anche le donne uccidono gli uomini. E in realtà per scoprirlo basta andare anche oltre al titolo fuorviante, e ti rendi conto che la donna di Marghera, a Venezia, si stava difendendo da uno stupro, dopo che lui l’aveva attirata con la scusa di parlare della figlia.
Al 15 giugno, i femminicidi nel 2023 erano 43. Le donne uccise 54. Alcuni sono stati più sotto i riflettori di altri, come quello di Giulia Tramontano, uccisa a 29 anni dal suo compagno con trentasette coltellate. E per questo la ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Roccella, il ministro dell’interno Matteo Piantedosi e il ministro della giustizia Carlo Nordio, hanno proposto un provvedimento per «velocizzare le valutazioni preventive sui rischi; rendere più efficaci le azioni di protezione preventiva; rafforzare le misure contro la reiterazione dei reati a danno delle donne e la recidiva; migliorare la tutela complessiva delle vittime di violenza».
Quello che però non si comprende, è che c’è bisogno di educare. Bisogna educare ragazzi e uomini al rispetto per le donne e basta farsi un giro sul web per comprendere come al momento questo manchi. Lo stesso presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano, Fabio Roia ha affermato che nella norma proposta dai ministri si può agire solo con le prove, e quindi «vengono lasciate scoperte situazioni dove la prova dell’avvenuta violazione o violenza si basa sul racconto della donna o, per esempio, su una certificazione medica».
Perché i casi di ultimi incontri sono tanti. Ultimi incontri in cui poi la donna viene violentata, viene uccisa, solo per aver detto un no. Solo per non amare più. Solo per aver deciso di non voler continuare più una relazione. E molto spesso si denuncia, ci si rende conto dei rischi, ma non è abbastanza. Secondo un report del 2021, di 116 donne uccise, il 12% di loro aveva denunciato, che è comunque un numero abbastanza basso e allarmante che ci va domandare: perché le donne non denunciano? Perché quando lo fanno, spesso, non vengono credute. Oppure non viene fatto abbastanza. E quando si difendono da sole, non sempre riescono a uscirne vive.
Marghera: lei si difende dal tentato stupro dell’ex marito
Stava cercando di commettere un atto di violenza sessuale contro la sua ex moglie, ma non aveva previsto che lei si sarebbe difesa. Per autodifesa, lei ha impugnato un coltello e ha tagliato il genitale dell’uomo. I due ex coniugi, che erano separati da diverso tempo, avevano deciso di incontrarsi per discutere dei dettagli riguardanti la loro figlia e di come gestire le questioni relative alla sua custodia. Tuttavia, la conversazione ha rapidamente preso una piega negativa a causa dell’uomo incapace di controllare i propri istinti come un qualsiasi essere dotato di libero arbitrio, e ha tentato di stuprarla.
Inizialmente, lui ha cercato di persuadere la sua ex moglie a riavvicinarsi, a ricostruire un legame dopo la loro separazione. Tuttavia, lei ha rifiutato categoricamente questa possibilità. In seguito, secondo quanto è stato ricostruito, lui si è arrabbiato e ha cercato di violentarla. Si è avvicinato all’ex moglie seminudo e l’ha sbattuta al muro. La donna ha strenuamente cercato di difendersi, dando luogo a un violento scontro durante il quale, poiché le era impossibile fuggire, si è trovata costretta a impugnare un coltello e utilizzarlo per infliggere una ferita ai genitali dell’uomo.
Le grida udite provenire dall’appartamento hanno fatto allarmare i vicini di casa, che hanno chiamato le forze dell’ordine e il 118. La polizia e un’ambulanza sono giunte rapidamente sul luogo per accertarsi che nessuno fosse ferito, o peggio, ma si sono trovati davanti la donna con indosso abiti macchiati di sangue, con l’ex nell’abitazione gravemente ferito. Lui è stato trasferito in ospedale all’Angelo di Mestre tramite un’ambulanza, ma anche l’ex moglie aveva delle ferite lievi. Nessuno dei due è comunque in pericolo di vita.
Intanto, La Repubblica titola: “Marghera, taglia il pene all’ex compagno al culmine di una lite“, riducendo quindi un tentativo di stupro a una “lite” e facendo passare la moglie per pazza, quando si stava semplicemente difendendo da un tentativo di stupro. Nell’articolo, poi, si parla di come lui avrebbe cercato di “riappianare i rapporti ‘facendo pace’ con un rapporto sessuale“, come se fosse un modus operandi totalmente normale: costringere (perché di questo si tratta) la propria ex moglie ad avere un rapporto sessuale, per fare pace con lei. E hanno anche il coraggio di scriverlo e definirsi esseri umani.
il giorno in cui il giornalismo italiano smetterà di fare titoli fuorvianti, smetterà di elogiare uomini carnefici e donne vittime invertendo i ruoli di quest'ultimi, inizierà finalmente a essere esaustivo; allora forse questo paese potrà andare avanti
— 🪦🌒 Megan. 愛 (@Gaara_sB1tch) August 13, 2023
Giulia, 25 anni, laureata in Lettere Classiche, “paladina delle cause perse” e studentessa di Filologia Italiana. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
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