Michela Murgia: il discorso di Chiara Valerio al funerale

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Si sono svolti ieri alle 15.30 i funerali di Michela Murgia, morta a 51 anni giovedì scorso. Le celebrazioni si sono tenute nella Basilica di Santa Maria in Montesanto a Roma, con la bara, su cui non c’erano fiori recisi ma carciofi e peperoncini (come richiesto da lei in vita), circondata da persone che amavano e apprezzavano la scrittrice e attivista. In tanti hanno voluto ricordarla, ma a noi hanno colpito particolarmente le parole della collega Chiara Valerio, e per questo vogliamo riportarle per iscritto.

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Aveva 51 anni Michela Murgia, e lo scorso maggio, intervistata da Il Corriere della Sera, aveva rivelato di avere un tumore al quarto stadio, con metastasi «già nei polmoni, nelle ossa, al cervello». Già nel 2014 le era stato diagnosticato un cancro al polmone, ma essendo candidata alla presidenza della Regione Sardegna, non ne aveva parlato perché «non volevo pietà». Ma questa volta il cancro «è partito dal rene, ma a causa del covid avevo trascurato i controlli», e purtroppo è stato nocivo. Intanto sui social i vari politici e amici la ricordano come la donna e guerriera splendida che è stata.

«Ho cinquant’anni, ma ho vissuto dieci vite. Ho fatto cose che la stragrande maggioranza delle persone non fa in una vita intera. Cose che non sapevo neppure di desiderare. Ho ricordi preziosi».

Michela Murgia

Roperto Saviano, nel suo discorso, ha affermato: «Sono le parole più difficili della mia vita. Michela voleva che che questa giornata fosse per tutti. Vedendo quanta gente e quanto amore c’è in questa chiesa non posso darle torto. La scrittura per Michela era una grande fatica. Anche se batteva velocemente i tasti e sembrava che suonasse. La condivisione è il senso di tutto. Quando qualcosa non andava diceva ‘non stare solo, vieni qua. Riconoscere le differenze è il primo atto per non stare soli. Ha protetto tutti fino alla fine. Anche negli ultimi dolorosissimi momenti».

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Conclude: «Io e Michela ci siamo conosciuti e uniti non per quello che abbiamo fatto, ma per quello che ci hanno fatto. Michela per anni è stata bersaglio e ha nascosto questo enorme dolore dentro di sé. A farle più male non sono stati gli odiatori mediatici ma quanti avevano un piede dentro e uno fuori, chi non prendeva posizione». Tra i presenti, c’erano anche la segretaria del PD Elly Schlein, Francesca Pascale con la compagna Paola Turci.

Le parole di Chiara Valerio per Michela Murgia

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Una delle cose più difficili da bambini è coniugare i verbi. Dividere il passato dal presente e dal futuro. Così, è difficile adesso parlare di Michela Murgia al passato. Così, ne parlerò al futuro.

Michela Murgia canterà i BTS per la strada con le cuffie lungo via Natale del Grande. Come in quei video anni novanta dove cambia lo sfondo ma il protagonista fa sempre la stessa cosa, o anche come il pezzo di Forrest Gump in cui Forrest Gump corre e cambia lo sfondo.

Michela Murgia dirà che lei è Tom Hanks.
Michela Murgia anche oggi mangerà al Cambio. Prenderà le uova strapazzate. Dirà che sono o non sono della giusta consistenza. Con l’alterigia di una nobildonna inglese.

Michela Murgia telefonerà ancora raccontando un fatto e chiedendomi, accanitamente, Che ne facciamo di questo? Che ne facciamo? E io risponderò Quello che ne facciamo sempre di tutto Miche’, Niente. E scoppieremo a ridere.

Michela Murgia farà un video e lo monterà da sola perché essendo cresciuta in una delle tante province italiane porta con sé il profilo del nerd, inoltre credendo Michela Murgia solo al futuro, ha sempre vissuto sé stessa come un adolescente appassionato di giochi, dispositivi, e novità tecnologiche, musica pop.

Chiamerò Michela Murgia, una volta tanto per darle ragione, che in effetti sì, il futuro è l’unico tempo che esiste perché i desideri sono al futuro, e lei mi dirà che sono una svenevole sciacquetta sentimentale aggiungendo Che ti abbiamo fatto studiare a fare.

Michela Murgia dirà che questo posto è troppo piccolo, ci hanno sottovalutato ancora una volta, sussurrerà torva, parlando di sé stessa al noi. E del noi, noi tutti, come sé stessa, come se la società sia un problema suo. Spoiler. Avrà ragione Michela Murgia anche domani, la società è un problema di ciascuno di noi. E in questo consiste il gesto politico di Michela Murgia.

Parlo di gesti perché Michela Murgia sarà una performer anche dopodomani e il mese prossimo. Dopo l’interpretazione del bollino delle banane sulla copertina del numero di Vanity Fair sul Queer che ha curato, mi aspetto altre sorprese, altre maschere, metamorfosi, scherzi.

Le dirò che è riuscita a far diventare la parola queer appassionante come la parola resilienza. Guarderà in alto sconsolata. Si coprirà gli occhi con una mano. Sbufferà.

Michela Murgia intonerà un altro pezzo dei BTS.
Michela Murgia non sgrasserà ancora una volta il brodo di carne così che il giorno dopo nessuno di noi lo avrà ancora digerito. Valga questo anche per la pasta alle vongole con la bottarga.

Michela Murgia canterà a questo proposito Butter dei BTS solo per creare eco, connessioni, rimandi, per fare ridere, per ridere, e per convincere gli astanti che senza BTS non c’è politica e manco cucina.

Michela Murgia tirerà fuori dal frigo sette o otto brodini di pesce diversi e farà una fregola indimenticabile.

Michela Murga dirà che pronuncio male il sardo. Sa Fregua.

Ribadirà che la cucina è politica, i BTS sono politica, le donne sono politica, i sanpietrini sono politica, ridere è politica, vestirsi è politica, scrivere è politica, parlare è politica, ascoltare è politica, dissentire è politica, dirà e che è politico usare la propria libertà per liberare gli altri.

Le dirò che è una frase di Toni Morrison, lei mi risponderà che è anche di Toni Morisson.
In italiano abbiamo la parola tempo, gli inglesi, oltre a time hanno tense e weather. Allora siccome Michela Murgia se ne andrà prima del tempo, perché non c’è tempo, e perché come sappiamo tutti, essendo stati bambini, è difficile coniugare i verbi, allora oggi per Michela Murgia usiamo il tempo atmosferico così domani pioverà Michela Murgia o splenderà Michela Murgia o Michela Murgia sarà ventosa o nebbiosa o afosa o fresca e ventilata. C’è tanto weather per Michela Murgia e per tutti noi. Vabbé Miche’ tutte e tutti e tuttu, facciamo che una volta l’ho detto.

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