Lucia Borgonzoni sottosegretaria alla Cultura: che fine ha fatto il “Governo dei Migliori”?

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In molti erano felici quando Matteo Renzi ha fatto cadere il governo, mandando Giuseppe Conte a casa e facendolo sostituire da Mario Draghi che ha promesso un governo dei migliori. Un governo dei migliori con la Lega, con più o meno gli stessi ministri del precedente, con il ritorno del trio Gelmini-Giorgetti-Brunetta che speravamo di non rivedere mai più. Con Lucia Borgonzoni come sottosegretaria alla cultura.

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Fonte: twitter

Può essere che in questo nuovo governo dei migliori ci siano dei nomi davvero competenti, dopotutto ancora non abbiamo visto all’opera i tecnici, come i professori Bianchi e Messa che si trovano rispettivamente all’Istruzione e all’Università. Tuttavia, il solo pensiero di avere Lucia Borgonzoni, del partito della Lega, come sottosegretario alla cultura, ci fa pensare che, dopotutto, non può essere tanto un governo dei migliori.

Non si tratta di attaccare Lucia Borgonzoni in quanto leghista, né in quanto donna, ovviamente. Magari nella Lega c’erano delle persone più competenti di lei per questa carica, così come ci sono sicuramente molte donne che potrebbero dare di più al ministero della Cultura, per questo ci viene proprio da chiederci cosa abbia pensato Mario Draghi, il tanto stimato e amato Mario Draghi, super Mario, quando ha preso questa fatidica decisione.

Vediamo però perché Lucia Borgonzoni non è adatta al ministero della Cultura, al sottosegretariato del ministero della Cultura. Riviviamo tutte le sue gaffe degli ultimi anni, e poi ovviamente vediamo come ha reagito il popolo di Twitter (spoiler: non bene).

Lucia Borgonzoni sottosegretaria al ministero della Cultura: cosa c’è di sbagliato?

In primis: chi è Lucia Borgonzoni? È una politica italiana, senatrice nella XVIII legislatura con la Lega Nord. Dal 2018, nel primo governo Conte è stata sottosegretario di Stato al Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo (quindi non è neanche la prima volta che si trova al governo, tuttavia dopo l’errore di Giuseppe Conte ne ha dette tante di cavolate).

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Fonte: twitter

La sua prima gaffe è stata proprio nel 2018, quando durante un’intervista a Un Giorno da Pecora su Radio 1 aveva considerato corretto fare una piccola confessione, che scatenò il primo putiferio, considerando il suo ruolo nel governo: «Leggo poco, studio sempre cose per lavoro. L’ultima cosa che ho riletto per svago Il Castello di Kafka, tre anni fa. Ora che mi dedicherò alla cultura magari andrò più al cinema e a teatro».

Andiamo poi avanti, quando si è candidata alle elezioni regionali in Emilia Romagna, da cui, fortunatamente, è uscita sconfitta, e ha deciso di affermare, forse per scaldare gli animi degli esaltati: «Grazie al vostro supporto conquistiamo la Regione e diamo un calcio in culo ai comunisti». Ci sarebbe da commentare il linguaggio forbito, oltre che le affermazioni, ma dopotutto dobbiamo anche ricordare che è nel partito di Matteo Salvini (studente del liceo classico che in una vecchia intervista dimostra di non conoscere il significato di casus belli).

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Fonte: twitter

Sempre durante il periodo delle elezioni, ha fatto diverse gaffe. Lucia Borgonzoni non sapeva che gli ospedali sono sempre aperti di notte, di sabato e di domenica, in tutta Italia, non solo in Veneto. Infatti, al Paladozza, disse che tra i piani della Lega c’erano dei «progetti per la Regione, vogliamo aprire gli ospedali nelle fasce serali e nei fine settimana» e addirittura che tra i «primi provvedimenti ci sarà l’attenzione ai più deboli. Gli ospedali saranno aperti di notte, di sabato e di domenica, come in Veneto». Probabilmente è stata anche questa sua ignoranza a non farle vincere le elezioni, visto che è piuttosto serio non sapere delle informazioni basilari come queste.

E poi parliamo anche di quando Lucia Borgonzoni, che in Emilia Romagna ci è nata, non ha saputo elencare in modo corretto con quali regioni confina la sua: prima ha affermato che l’Emilia Romagna confina con Veneto, Lombardia, Toscana, continuando con Liguria, Marche e… Trentino Alto Adige. «Forse siamo andati troppo su», ha detto. Ha ricordato poi il Piemonte e, quando le viene concesso un aiuto («ne manca solo una, piccolina») lei risponde con «l’Umbria». E la chiudiamo qui.

Cosa ne pensa il web di Lucia Borgonzoni?

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