Si chiama Giulia Lucia Pizzati, ha 5 anni e non si hanno sue notizie dal 23 settembre sera, quando la madre l’ha portata con sé e ha poi fatto perdere le sue tracce. Il padre della bambina, che ne ha l’affido, ha lanciato un appello su Facebook facendo sapere che in base agli accordi di affidamento con sentenza di separazione, attendeva il ritorno a casa della figlia domenica 25 settembre nella sua casa di Vaccarizzo. Ma non riesce neanche a parlare al telefono con l’ex compagna. Così ne ha denunciato la scomparsa presso la Procura per sottrazione di minore.
Sentiamo in troppe occasioni storie di bambini rapiti, chi da sconosciuti, chi da persone che pseudo conoscono, e chi anche da uno dei due genitori. Purtroppo, in molte occasioni finisce in una tragedia, usando il bambino per punire il partner, mentre in altre, semplicemente, si scappa via con il figlio che magari non si aveva diritto a vedere ogni giorno. In ogni caso, chi soffre di più in queste situazioni, sono proprio i bambini, che si vedono privati di uno dei due genitori, la cui vita viene completamente destabilizzata da un giorno all’altro.
È questa la storia di Giulia Lucia Pizzati, una bambina di soli cinque anni che si è trovata in mezzo a una diatriba, in mezzo a una sofferenza immensa da parte di entrambi i genitori. Con una madre che evidentemente soffriva tanto la mancanza della figlia, come scrive in un lungo post su Facebook dove lamentava il fatto che la figlia le fosse stata portata via da un giudice. Ovviamente, noi non conosciamo i lati oscuri di questa vicenda, né il motivo che abbia spinto il giudice a fare una scelta del genere, tuttavia possiamo anche immedesimarci in un padre che da un momento all’altro non sa più che fine abbia fatto la figlia.
Online infatti si leggono di madri e di donne che giustificano la madre che ha rapito la bambina, dicendo che «ormai ci riducete a pensare che l’unica cosa da fare sia quella di “ scappare “ da questo Paese», che «ti umiliano, ti uccidono in vita» e di informarsi prima di giudicare, tuttavia viene lecito chiedere: e se fosse successo al contrario? Quando è un padre a rapire una figlia o un figlio, i giudizi sono sempre negativi. Certo, non bisogna giudicare prima di conoscere una storia, ma quello che vediamo è una bambina rapita da una madre, in un anno in cui i figlicidi proprio per mano delle madri hanno fatto fin troppa storia.
La storia di Giulia Lucia Pizzati
Giulia Lucia Pizzati è scomparsa da Vaccarizzo, frazione della città di Catania, il 23 settembre sera, come emerge da un post condiviso su Facebook dal padre e diventato poi, inevitabilmente, virale. L’uomo dice che in base agli accordi di affidamento con sentenza di separazione, attendeva il ritorno a casa della figlia domenica 25 settembre nella sua casa di Vaccarizzo, tuttavia così non è stato. Così ha provato a chiamare sia lei che i genitori, tuttavia risultano irraggiungibili. Questo, chiaramente, ha allarmato il padre.
Tuttavia, racconta anche che «non aveva mai minacciato di portarla via e non riportarla», e per questo non aveva mai avuto motivo di preoccuparsi. «Ho già denunciato alle forze dell’ordine quanto è accaduto». Nel post Giulia Lucia Pizzati è descritta come una «bambina dolce, solare e tanto affettuosa». A LiveSicilia, Graziella Pizzati dice che la bambina è affidata al padre, ma nel weekend sta con la madre. «Il Tribunale ha deciso che mia nipote Giulia Lucia Pizzati deve stare col padre e che la madre poteva vederla solo in giorni stabiliti. Lei ha abusato di questa concessione, prelevando la bambina da Catania venerdì 23 settembre e omettendo di riportarla domenica 25 rendendosi di fatto irreperibile», dice un altro zio.
Da un post pubblicato lo scorso anno su un gruppo Facebook, Emanuela Anastasi, madre della bambina, scrive che «mentre una delegazione di madri manifestava in piazza a Catania, non molto distante da lì, mia figlia veniva portata via dalla sua casa, dai suoi affetti…..via da me, la sua mamma. A nulla è valso chiedere aiuto, chiedere di essere ascoltate, di essere protette. Anzi mi si è ritorto tutto contro». «Ass.sociali, curatore, visite psicologiche, madre ostativa, non in grado di fare il genitore , non collaborativa…..etc etc. Conclusione: Bambina collocata presso il padre….madre completamente tagliata fuori da tutto e tutti».
Tuttavia, almeno da quello che emerge dalle parole del padre, Giulia Lucia Pizzati proprio in quei giorni in cui è scomparsa, era in compagnia della madre, che quindi aveva la possibilità di vederla, ma, come abbiamo sottolineato sopra, non conoscendo tutti i dettagli di questa storia, del perché la bambina sia stata affidata al padre, dare un giudizio è un po’ complesso. Intanto, però, delle associazioni femministe si dicono «disponibili» ad ascoltare Emanuela Anastasi, in caso abbia subito «un calvario familiare e se quel calvario l’ha spinta a fare questo gesto estremo».
Non sono solita chiedere su facebook. Ma è un emergenza. Questa è mia nipote. Non abbiamo parole per tutto ciò. Solo aiutateci.
Pubblicato da Gabriella Pizzati suLunedì 26 settembre 2022
Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull’italiano standard e neostandard, “paladina delle cause perse” e studentessa di Didattica dell’Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
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