Linda Cerruti e il degrado social(e) che sessualizza una campionessa di nuoto sincronizzato

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Se non avesse voluto quei commenti non avrebbe postato la foto“, “Se non vuoi attenzioni non ti metti a gambe aperte“, “Dai ma stavano solo scherzando“, persino detto da donne. La vicenda che ha coinvolto Linda Cerruti, campionessa di nuoto sincronizzato che solo agli ultimi europei ha portato a casa ben otto medaglie è l’ennesima testimonianza di come viviamo in una società maschilista e sessista che vede la donna solo come un mero oggetto sessuale. La denuncia dell’atleta sarebbe dovuta essere uno schiaffo morale per tutti, eppure c’è chi difende, ancora, quei molestatori online. Solo perché una persona è famosa, solo perché è in costume, solo perché è attraente, non vi autorizza a fare commenti sessuali su di lei.

Perché delle persone (uomini come donne) si sentono autorizzate a sessualizzare una donna solo perché in una posa (che loro non sarebbero capaci di ripetere neanche nei sogni) a gambe aperte? Una posa che in acqua, mentre si esibisce e mentre si allena, fa diverse volte e per questo chi non ha la malizia dentro non ha pensato male. Ovviamente Linda Cerruti non è l’unica a vivere una situazione del genere, forse per le ginnaste, come Carlotta Ferlito, la situazione è persino peggiore. Ma lei è stata forse la prima a denunciare sui social con persino gli screen (e i nomi censurati, sebbene siano facilmente rintracciabili dai vari post).

Un altro problema è quello dei giornali, o meglio dei post degli articoli su Facebook. Se (stranamente, considerando il livello del giornalismo italiano che fa di tutto per un click) non ci sono stati degli articoli in cui Linda Cerruti veniva sessualizzata nel titolo o nel corpo dell’articolo, nessuna delle pagine si è degnata di eliminare i commenti inappropriati. D’altronde, più commenti ci sono, più le impressions e l’insight del post e della pagina cresce, per cui a chi importa se fra quei 100 commenti, 67 sono delle molestie in cui si implicita che “la coppa” vinta dalla campionessa sia dentro la sua vagina?

Un altro problema poi lo si ha dopo che l’atleta si è lamentata di questo comportamento, e poi abbiamo trovato altre centinaia di commenti con altrettante persone che cominciavano a dire che “è normale se metti una foto del genere“. Ma un’atleta di nuoto sincronizzato, che foto doveva mettere? “In tuta con le medaglie al collo“. Ah, come i calciatori che non si tolgono minimamente la maglietta, giusto? Eppure mentre Linda Cerruti si esibisce in costume, i calciatori lo fanno in divisa. Quella della nuotatrice era una foto artistica, divertente, in cui mostrava fieramente le medaglie vinte con tanto sudore, allenamento e fatica.

Voglio anche sottolineare un’altra cosa: sono tantissime le donne che subiscono commenti del genere, in particolare nel mondo dello sport, ma molte di loro non denunciano sui social proprio perché hanno creato questa community composta da uomini che si sentono liberi di commentare in modo sessuale le loro foto. Se va bene per una, due, tre, ma anche cento, mille donne, non significa che debba andare bene per tutte. Ognuna di noi deve sentirsi libera di postare quello che vuole, e anche di lamentarsi o no se viene sessualizzata. E nessuno deve permettersi di dire “cosa ti aspetti da una foto del genere“.

La denuncia social di Linda Cerruti

«Come ogni anno, dopo mesi e mesi di sacrifici (sveglia alle 5, allenamenti e fisioterapia fino a sera, repeat) è arrivata quella settimana in cui alzo la testa fuori dall’acqua, e respiro. Sia chiaro, non mi sto lamentando, ma sto solamente riportando la realtà quotidiana che è stata più che ripagata da una carriera piena di soddisfazioni», ha spiegato sul suo profilo Facebook, la cui foto profilo è, pensate, una foto in divisa con le medaglie al collo. Il post è stato pubblicato a distanza di due giorni dal primo in cui ha messo due foto nella stessa posizione ma con quattro anni di differenza.

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Linda Cerruti e la foto postata qualche giorno fa

Le foto in questione la ritraggono in «posa artistica, tipica del mio sport, a testa in giù e in spaccata, insieme alle otto medaglie vinte in quello che è il miglior campionato europeo della mia carriera», spiega, aggiungendo che poi il suo post è stato condiviso da diverse testate sportive e no. Tuttavia, poi, una sua amica le invia un post e lei commette l’errore di leggere i commenti: «rimango letteralmente basita nonché schifata dalle centinaia, probabilmente migliaia, di commenti fuori luogo, sessisti e volgari che lo accompagnano».

Nel post condiviso da Linda Cerruti ci ha aggiunto gli screen, censurati di nome, cognome e foto, di alcuni dei commenti ricevuti. «Dopo più di 20 anni di allenamenti e sacrifici, trovo a dir poco VERGOGNOSO e mi fa davvero male al cuore leggere quest’orda di persone fare battute che sessualizzano il mio corpo. Un sedere e due gambe sono davvero quello che resta, l’argomento principale di cui parlare? Il minimo, nonché l’unica cosa che posso fare, è denunciare l’inopportunità di quei commenti, specchio di una società ancora troppo maschilista e molto diversa rispetto a quella in cui un domani vorrei far nascere e crescere i mie figli», commenta l’atleta.

Linda Cerruti poi conclude: «Ci tengo, allo stesso tempo, a ringraziare tutte le persone che hanno preso le distanze da questi commenti, mi hanno “difesa” ed hanno apprezzato la foto per quello che è: l’immagine di un’atleta di nuoto artistico orgogliosa dei suoi risultati. E’ questa l’Italia che orgogliosamente rappresento portando la bandiera tricolore in giro per il mondo». Il post è stato ancora ripreso da diverse testate, ha ricevuto centinaia di commenti e condivisioni, eppure ancora c’è chi giustifica i soggetti privi di rispetto.

Intervistata dal Corriere, ha spiegato che «quella che ho postato su Instagram lunedì è l’immagine di una spaccata in verticale sulla testa. Difficile da realizzare in acqua, più difficile fuori per me che sono un pesce. Non l’ho scelta a caso: è la posizione con cui ho iniziato l’esercizio singolo con cui ho vinto l’argento agli Europei di Roma. Con quella foto volevo celebrare le medaglie conquistate a 4 anni da quelle di Budapest: è un cerchio che si chiudeva».

Ha anche aggiunto che inizialmente non pensava di voler commentare la vicenda, per non dare «maggiore spazio a questa faccenda», ma poi «ho scelto di denunciare i comportamenti inopportuni perché bisogna reagire: ho cancellato i nomi degli autori ma pubblicato gli screenshot con i loro commenti. Mi spiace per le giovani atlete che li leggeranno ma è giusto rendersi conto che viviamo una società troppo maschilista che non è quella in cui vorrei far crescere i miei figli».

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