Guardiani della Galassia Vol. 3: curiosità e recensione FREE e CON SPOILER dell’addio di James Gunn alla Marvel

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L’attesa è terminata: Guardiani della Galassia Vol. 3 è finalmente entrato nelle sale dei cinema italiani a partire dal 3 maggio, con la firma del genio di James Gunn alla regia. Un’opera magistrale, soprattutto se paragonata agli ultimi film prodotti dal Marvel Cinematic Universe, ahimè, che hanno lasciato i fans con l’amaro in bocca e tanta nostalgia per i vecchi tempi.

I Guardiani non sembrano deludere nemmeno il botteghino – come ogni film targato “Marvel” d’altronde – con un incasso pari a 1.3 milioni di euro al box office solo in queste due giornate di trasmissione al pubblico, puntando ovviamente ad aumentare i numeri nel week-end.

Dalla durata di 2 ore e 29 minuti, questo film rilancia al cinema un MCU che non si ammirava da molto.

Guardiani della Galassia Vol. 3: recensione FREE SPOILER

Il Marvel Cinematic Universe deve molto alle doti di regista dimostrate da James Gunn, ma questo terzo volume dei Guardiani non è altro che l’addio di Gunn a noi grandi appassionati: il prossimo film che vedrà la sua regia, infatti, sarà Superman: Legacy, ispirato ai lavori della DC Comics. La diatriba Marvel vs. DC pare ancora aperta: Gunn entrerà nei DC Studios nel ruolo di amministratore delegato (al fianco di Peter Safran) e direttore creativo, minando la popolarità del MCU.

Beh, un addio in grande stile sicuramente, dove la creatività di Gunn ha potuto spaziare senza alcun freno inibitore, regalandoci un finale sensazionale, con l’aiuto di effetti speciali, musiche e costumi curati nei minimi dettagli: “Tutta la carta bianca che avevamo da dare, gli è stata data“, riferisce proprio Kevin Feige, presidente dei Marvel Studios.

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Fonte: The Guardian

Ma passiamo al vero protagonista: Guardiani della Galassia Vol. 3 non è solo un capolavoro per gli occhi, lo è anche per il cuore. Si tratta di un inno all’amicizia, al voler riconoscere che la famiglia non debba necessariamente condividere un legame di sangue – e nemmeno discriminarne i membri – e alla ricerca di un confronto con sé stessi, così come con chi ci sta attorno.

Il tutto, certo, condito con scene d’azione mozzafiato, suspense, tanti momenti carichi di pathos (consiglio, qualche fazzolettino in più vi potrebbe tornare utile) e un cast eccezionale, che abbiamo già avuto l’onore più volte di veder riunito sul grande schermo.

Come Spiderman: No Way Home, pare anche un film delle seconde occasioni, rappresentando con creature non-umane quella che siamo soliti definire “umanità”, nel senso più positivo del termine.

Assolutamente consigliato, per chi ama i supereroi e per chi vuole dare un finale alla storia dei Guardiani che ci hanno accompagnato in tutti questi anni, in pieno stile MCU. Vorrai ritornare in sala per un secondo rodeo appena terminati i titoli di coda!

Guardiani della Galassia Vol. 3: recensione CON SPOILER

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Fonte: MyMovies

Nei film passati abbiamo avuto qualche discussione, ma di certo non per questo film. Questo qui rappresenta un po’ la linea di arrivo di un qualcosa che era da sempre stato pensato per essere una trilogia“, spiegano Gunn e Feige, qualcosa che in realtà già sapevamo, ma che forse forse speravamo non fosse così.

Si chiude qui il percorso dei Guardiani, il finale non è fraintendibile: sono diventati una famiglia, ma dopo tante avventure è giunto il momento di cercare la propria strada, qualcuno l’ha già trovata, qualcun altro la vedrà continuare nei prossimi film firmati MCU, (vero Star Lord?).

Sono due le scene post-credit che vogliono sottolineare ciò: i nuovi Guardiani guidati da Rocket Racoon, e Peter Quill di ritorno sul suo pianeta natale, la Terra.

Sono partita dal sipario ormai calato, torniamo un attimo indietro: la tragica storia di Rocket, ripresa dagli stessi fumetti, ci viene smantellata poco a poco, ed è l’inghippo su cui verte l’intera trama. Nei titoli di coda, è bene sottolineare, si specifica che “nessun animale è stato maltrattato durante le riprese del film“, perchè la crudeltà delle sperimentazioni sugli animali non è solo un espediente cinematografico della fantascienza, è una realtà che molti oggi ancora ignorano.

Rocket trova una famiglia, il blocco 89, della cui morte si sentirà sempre responsabile. Lui, che voleva solo vedere il cielo assieme ai suoi nuovi amici, una lontra, un tricheco e una coniglietta albina, strappati da parchi faunistici come lui – ancora un cucciolo al momento della sperimentazione – per essere trasformati in cavie da laboratorio, trattati senza alcuna dignità, come un mezzo per raggiungere quella tanto agognata perfezione, che nei film Marvel è difficile mascherare soltanto come il desiderio del villain di turno di costruire una società utopica, fallendo inevitabilmente.

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Fonte: Universo Marvel

E poi c’è il riscatto di Nebula, che abbiamo sempre visto nei panni dell’insensibile sorella di Gamora, vittima delle sevizie del padre Thanos, ma che in questo film si prende finalmente la scena, dimostrando che una famiglia, finalmente, l’ha trovata anche lei.

Nessuno dei personaggi, in realtà, rimane tagliato fuori: tra meraviglia e miseria, ognuno è protagonista, in uno scenario surreale, dove la fantascienza spazia non solo in astrusi congegni e sviluppi ingegneristici spaziali, ma anche nell’intimità di chi si trova sul grande schermo, riflettendo così quella degli spettatori in sala. Quando si parla del cinema come un luogo di seduta di psicoanalisi collettiva non si scherza, eh?

Per alcuni, però, questa pellicola appare troppo opprimente, oscillando tra il dramma, la tragedia delle storie raccontate e lo scioglimento del gruppo originale, e la fretta, marchiando il film come troppo opprimente e malriuscito.

Le dinamiche che si intrecciano in Guardiani della Galassia Vol. 3 sono tante, ma necessarie a tirare le fila di questo fondamentale capitolo del MCU. L’inventiva di Gunn, poi, è difficile da condensare in 149 minuti, eppure pare che ci siano riusciti, a discapito degli ultimi tentativi.

Insomma, magari meritevole di un premio Oscar per i grandi critici del cinema, ma mica male per un “film di supereroi”.

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Fonte: Comics Universe

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