Fabio Fognini e gli insulti omofobi: non solo alle Olimpiadi

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Nelle ultime ore c’è nella bufera Fabio Fognini, un tennista olimpico che durante l’incontro contro Medvedev ha ben pensato di utilizzare la parola «frocio» verso se stesso più volte, dopo aver fatto diversi errori nel match, come se essere omosessuale implicasse automaticamente di essere delle schiappe. Ovviamente sui social quella parola non è passata inosservata e si ragiona su come, che fosse Fabio Fognini o qualsiasi altra persona, in molti utilizzino frocio come un insulto. E poi c’è chi dice che «dipende dalle intenzioni».

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Fabio Fognini alle Olimpiadi 2020
Fonte: Twitter

È stata una partita molto intensa quella del tennista che alla fine ha perso di un set contro il numero due del mondo, tuttavia le parole che ha utilizzato come sfogo sono state ben udibili, d’altronde in queste Olimpiadi gli spalti sono vuoti per cui se urli per tre volte “sei un frocio“, è ben udibile. Le parole sono state rivolte verso se stesso. Non verso l’avversario, non verso il giudice, non verso nessun altro. Proprio verso se stesso, per insultarsi in quanto continuava a sbagliare.

Alla fine del match Fabio Fognini ha detto: «Le condizioni erano estreme eravamo scoppiati ma io mi sentivo bene. Ho giocato un match alla pari col numero 2 su questa superficie a 34 anni. Non è poi così male». Ovviamente ancora non sapeva di essere nel pieno della bufera, e giustamente. Perché se nel 2021 continui a utilizzare frocio come insulto, un problema di base c’è, e non è solo di Fabio Fognini ma proprio della società. Perché, soprattutto in italiano, esistono tantissimi insulti, da quelli più fini a quelli più scurrili, ma il primo che è venuto in testa al tennista è proprio stato quello contro una comunità.

Una comunità che secondo molti membri del Senato italiano non è discriminata. Perché «l’omofobia è uno pseudo problema», ha detto la sen. Lonardo, contraria al DDL Zan. Una comunità che sarebbe privilegiata se il disegno di legge proposto da Alessandro Zan diventasse legge. Ma voi avete mai sentito qualcuno dire «sei un etero!» (e non c’è neanche un modo volgare per definire un etero, questo dice tutto), come insulto? E invece, ne abbiamo avuto solo l’ennesima testimonianza: la comunità LGBT viene insultata persino alle Olimpiadi.

In ogni caso Fabio Fognini si è già scusato ieri in una storia su Instagram, con un messaggio scritto e abbastanza freddo che, ovviamente, non ha risolto un bel nulla perché il suo nome è ancora in tendenza su Twitter: «Il caldo dà alla testa! Nel match di oggi ho usato un’espressione davvero stupida verso me stesso. Ovviamente non volevo offendere la sensibilità di nessuno. Amo la comunità LGBT e mi scuso per la sciocchezza che mi è uscita. Ora vado in branda perché a Tokyo è notte, vi abbraccio». Ma questa non è stata la sua prima volta.

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Storia di Fabio Fognini

Fabio Fognini: non è la prima volta

Fabio Fognini si è scusato e forse pensava che la storia si concludesse, tuttavia non ci è voluto molto per trovare tutti gli altri insulti che nel corso della carriera ha rivolto verso la comunità LGBT e non solo, testimonianza di come anche gli sportivi dovrebbero fare dei corsi per mantenere la rabbia. Tuttavia, il fatto che l’unico atleta ad aver utilizzato un termine così discriminatorio alle Olimpiadi sia italiano, ci mette addosso tanta tristezza.

Era aprile 2021, giusto qualche mese fa, quando Fabio Fognini è stato squalificato all’esordio nel torneo di Barcellona poiché ha cominciato a insultare l’arbitro. Aveva già ricevuto un warning dopo aver scagliato una pallina in orbita, tuttavia dopo che ha insultato l’ufficiale di campo, ha superato ogni limite e si è presa la decisione di squalificarlo. Lui nega tutto e ritiene «inspiegabile» quello che è successo.

Ancora prima a Wimbledon, nel 2019, Fabio Fognini si è reso protagonista di un altro scandalo, dopo aver saputo che gli era stato assegnato il campo 14. Ai tempi disse: «È giusto giocare qua? Maledetti inglesi, guarda…. Scoppiasse una bomba su ‘sto circolo. Una bomba deve scoppiare qua». Queste affermazioni gli costarono ben 3000 dollari di multa, ma sembra che non sia servito a nulla perché la sua rabbia continua a fare stragi.

E no, non finisce neanche qui. Nel 2017 era stato escluso per insulti sessisti molto pesanti verso la giudice di sedia Louise Engzell. Inizialmente era stato multato di 24mila dollari, ma poi la ITF ha deciso di espellerlo completamente dal torneo. In quell’occasione il presidente del Coni Giovanni Malagò disse che «Fabio sa di aver sbagliato, si è scusato, ma chiede ora di non essere colpevolizzato. Io prendo atto di quello che dice». Tuttavia, sembra che le squalifiche non gli servano mai da lezione.

«Applicando il codice di condotta del Grande Slam, Fabio Fognini con la presente è provvisoriamente sospeso da ogni ulteriore partecipazione agli Us Open, essendo pendente una decisione finale se è stata commessa un’infrazione grave durante il primo turno del singolare. La sospensione provvisoria ha effetto immediato e, di conseguenza, Fognini è stato cancellato dal prossimo match di doppio. Non ci saranno ulteriori commenti fino a quando il processo si sarà concluso».

Il comunicato di US Open

Fabio Fognini: l’opinione sui social

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Fabio Fognini si sfoga
Fonte: Twitter

Inutile dire che, se dà una parte ci sono delle persone che comprendono la gravità della situazione, dall’altra ci sono i soliti che «non si può dire più nulla» o «colpa del politically correct», poi sentono qualcuno bestemmiare e cominciano a piagnucolare per una settimana e mezza. Ma il colmo sono le persone che paragonano la situazione di Fabio Fognini con quella di Paola Egonu, e questi sono decisamente i migliori, perché sono così privilegiati da non rendersi neanche conto della differenza. Ma noi siamo qui per spiegarvelo.

Fabio Fognini ha chiamato se stesso frocio. Ha utilizzato una parola con cui vengono quotidianamente discriminate delle persone e per cui molte si sono anche suicidate, per insultare se stesso in seguito a degli errori. Paola Egonu, invece, ha chiesto scusa tre volte e poi, davanti all’indifferenza della giocatrice russa, ha detto un “pijatela ‘nder culo“. Non l’ha insultata, non l’ha chiamata con termini per cui delle persone vengono discriminate ogni giorno. Allora che facciamo, aboliamo anche parolacce come “vaff***ulo“? Perché è questo il vostro ragionamento degno del più grande arrampicatore di specchi che farebbe di tutto per andare contro alla comunità LGBT, o nera.

Fabio Fognini è indubbiamente un talento italiano del tennis, d’altronde come tutti gli atleti azzurri che ci stanno rappresentando alle Olimpiadi e questo non può metterlo in dubbio nessuno, tuttavia non è nuovo a questi sfoghi rabbiosi e per questo bisogna intervenire per evitare che la situazione continui a ripetersi e che, ancora una volta, il suo talento venga eclissato dal suo essere un maleducato.

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