Sapete che oggi è l’emoji day? Esatto, oggi celebriamo quelle simpatiche faccine che spesso inviamo al posto di una risata o addirittura di un’intera frase. “Non ho capito” talvolta diventa l’emoji confusa con le due dita sotto al mento, “ho sonno” invece diventa quella che dorme, insomma, da un certo punto di vista ci hanno fatto sprecare meno tempo e siamo passati dalle abbreviazioni alle faccine che conosciamo oggi, tuttavia a volte c’è qualcuno che ne usa troppe e anche chi non ne usa proprio e ci fa pensare che ci odi. Insomma, hanno dei pro e dei contro.
Tuttavia, le emoji non sono sempre state così come le conosciamo oggi. Un tempo erano emoticon ed erano composte da semplici segni grafici come i due punti, il trattino e la parentesi chiusa, che diveniva un sorriso. Se dobbiamo essere ancora più precisi, parliamo dell’etimologia del termine. L’emoticon è l’unione dei termini emotion e icon e rappresenta quei simboli e lettere che troviamo nella tastiera e che unendosi formano un’emozione. Emoji invece è formato da e (immagine) e moji (lettera, carattere), quindi è un carattere immagine e sono le piccole immagini che vediamo oggi in tutte le nostre tastiere.
Spesso si ritiene che le prime faccine colorate risalgano al 1999, quando Shigetaka Kurita, un membro del team NTT DoCoMo che lavorava allo sviluppo dii-mode, inventò un modo per rendere meno serio e più reale un sms o un semplice messaggio. Inizialmente erano solo 176 con una risoluzione bassissima, di soli 12 x 12 pixel, però includevano molte delle reazioni umane. Queste prime emoji erano incluse nei cellulari DoCoMo e quindi cominciarono in poco tempo a prendere piede, finché non arriviamo al 2010.
Tuttavia, il primo set di emoji è stato ideato nel 1997, quindi due anni prima, dall’operatore telefonico giapponese SoftBank, che poi conviene la Apple a inserirle nell’iPhone e a distribuirle mondialmente nel 2011. Infatti, nel 2010, le faccine colorate sono state tradotte nello standard Unicode e un anno dopo sono entrate a far parte di iOS 5 della Apple. Di chiunque sia stata l’idea originale di creare delle reazioni umane sotto forma di piccola immagine, noi lo ringraziamo, perché altrimenti oggi avremmo dei messaggi molto più seri e tristi. Vediamo, quindi, quali sono le emoji più utilizzate ai giorni contemporanei.
Le emoji più utilizzate oggi
Pensate che, secondo una ricerca di Samsung Electronics Italia, due intervistati su tre utilizza spesso o sempre le emoji. Il 55,8% delle persone le usa per esprimere meglio le proprie emozioni, il 34,2% le ritiene fondamentali per chiarire il tono di un messaggio, mentre il 38% le usa come un rafforzamento per il testo scritto. In più, a utilizzare più emoji sono le donne fra i 35 e i 44 anni, nel nordest e nel sud Italia. Vediamo ora quali sono le più utilizzate.
Con il 41,4% di preferenza, l’emoji più utilizzata è il bacio, seguita dal 40,9% della risata con le lacrime, mentre sul terzo gradino del podio si piazza il pollice alzato con il 29,7% . A seguire poi troviamo il cuore rosso, la faccina innamorata con i cuori al posto degli occhi, quella sorridente, l’occhiolino, la corrispondente dell’emoticon :D, quella con le manine davanti, l’applauso, il braccio muscoloso, la faccina che piange e quella sconvolta. C’è anche da dire che nei mesi pandemici la situazione era cambiata e infatti fra quelle più utilizzate c’era anche la faccina con la mascherina, ma ormai ha abbandonato la nostra quotidianità.
In ogni caso, preparatevi, perché a breve arriveranno anche delle nuove splendide emoji, come quella delle mani a cuore, di un’emoji che si scioglie (per il caldo, molto probabilmente), di una commossa, di una con delle mani che si stringono, con diverse tonalità di pelle e, addirittura, quella di un uomo incinta. Voi cosa pensate delle nuove emoji che in poco tempo (tra il 2021 e il 2022) arriveranno sui nostri cellulari?
Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull’italiano standard e neostandard, “paladina delle cause perse” e studentessa di Didattica dell’Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
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