Ormai è ufficiale: oggi la sentenza sul doppio cognome sarà ufficialmente pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, per cui da questo momento «figlio assume il cognome di entrambi i genitori nell’ordine dai medesimi concordato, salvo che essi decidano, di comune accordo, di attribuire soltanto il cognome di uno dei due». Un piccolo passo avanti, un semplice riconoscimento, ma che dà più importanza alla figura della madre in una relazione.
Ad aprile scorso laCorte Costituzionaleaveva pronunciato la decisione che stabilisce che i genitori possono scegliere «di comune accordo, di attribuire soltanto il cognome di uno dei due», altrimenti la regola automatica sarà quella di far assumere al figlio ilcasato«di entrambi i genitori nell’ordine dai medesimi concordato». Poi, dopo qualche giorno, c’è stato il primo caso. Il Tribunale di Pesaro ha accolto il ricorso presentato dagli avvocati Andrea Nobili e Bernardo Becci dello studio NBBZ diAncona, per la madre di un minorenne che chiedeva il riconoscimento anche del cognome materno al figlio, nonostante l’opposizione del padre.
I due legali spiegarono che la decisione era la prima che «viene espressamente richiamata nel decreto del Tribunale di Pesaro, il quale ha ordinato all’Ufficiale dello Stato civile del Comune ove risiede il minore la modifica dello stato di nascita, aggiungendo il cognome materno». Questo fu solo il primo caso, ma adesso la gazzetta ufficiale pubblicherà la sentenza, rendendola ufficialmente legge e qualsiasi bambino potrà avere il cognome di entrambi i genitori. È, quindi, una scelta. Non tutti i bambini dovranno avere il doppio cognome. Ma c’è una scelta.
La ministra della Famiglia Elena Bonettil’ha descritto dicendo che «ora tocca al parlamento, andiamo avanti»; la presidente dei senatori del Pd Simona Malpezzi dice: «Basta tentennamenti, subito la legge sul cognome materno». E Laura Boldrini, presidente del Comitato della Camera sui diritti umani nel mondo, twitta: «Ci sono proposte sia alla Camera (una a mia prima firma) che al Senato. Perché aspettare ancora? È arrivata l’ora». Sul web, invece, c’è chi festeggia e chi continua a ironizzare.
Doppio cognome: la sentenza sulla Gazzetta Ufficiale
La sentenza sul doppio cognome è stata depositata martedì e, come in tutte le altre situazione, entrerà in vigore il giorno dopo successivo alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Un comunicato della Corte Costituzionale ne ha chiarito i punti, in primis sottolineando che «il cognome “collega l’individuo alla formazione sociale che lo accoglie tramite lo status filiationis”, “si radica nella sua identità familiare” e perciò deve “rispecchiare e rispettare l’eguaglianza e la pari dignità dei genitori”. Lo stesso, eventuale, accordo fra i genitori per attribuire un solo cognome presuppone una regola che ripristini la parità, poiché senza eguaglianza mancano le condizioni per un autentico accordo».
- «attraverso la dichiarazione di illegittimità costituzionale, la Corte ha stabilito che il cognome del figlio “deve comporsi con i cognomi dei genitori”, nell’ordine dagli stessi deciso, fatta salva la possibilità che, di comune accordo, i genitori attribuiscano soltanto il cognome di uno dei due. Sarebbe, infatti, in contrasto con i principi costituzionali invocati impedire “ai genitori di avvalersi, in un contesto divenuto paritario”, dell’accordo per rendere un unico cognome segno identificativo della loro unione, capace di farsi interprete di interessi del figlio».
- «In mancanza di tale accordo, devono attribuirsi i cognomi di entrambi i genitori, nell’ordine dagli stessi deciso. Qualora vi sia un contrasto sull’ordine di attribuzione dei cognomi, si rende necessario l’intervento del giudice, che l’ordinamento giuridico già prevede per risolvere il disaccordo su scelte riguardanti i figli. Tutto ciò, fintantoché il legislatore non decida di prevedere, eventualmente, altri criteri».
Ovviamente, non ci sarà un «meccanismo moltiplicatore che sarebbe lesivo della funzione identitaria del cognome»: «è opportuno che il genitore titolare del doppio cognome scelga quello dei due che rappresenti il suo legame genitoriale, sempre che i genitori non optino per l’attribuzione del doppio cognome di uno di loro soltanto». E non ci sarà neanche il rischio che due fratelli abbiano un cognome diverso: «la scelta del cognome attribuito al primo figlio è vincolante rispetto ai figli successivi della stessa coppia».
Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull’italiano standard e neostandard, “paladina delle cause perse” e studentessa di Didattica dell’Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
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