La risposta a Giorgia Meloni dai “deviati”

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Da quando Fratelli d’Italia, partito di Giorgia Meloni, ha spiegato cos’intendesse con “devianze” da combattere con lo sport, tanti di questi “deviati” hanno deciso di alzare la voce e rispondere a tono alla possibile futura premier d’Italia. Attivisti, persone comuni, chiunque abbia mai provato sulla propria pelle un disturbo alimentare o che ha studiato psicologia e quindi ha una laurea in materia, sa che lo sport non elimina una malattia. E se lo fa, è un caso su fin troppi che muoiono di anoressia.

Secondo il post pubblicato qualche giorno fa da Fratelli d’Italia, poi eliminato a causa della polemica, l’anoressia, l’autolesionismo o l’obesità sono delle “devianze” che si possono combattere semplicemente con lo sport. Insomma, mens sana in corpore sano, peccato che non per tutti funzioni in questo modo, in quanto spesso c’è bisogno dell’intervento di un professionista che per anni ha studiato per aiutare le persone (sapete che nei programmi della destra non c’è neanche un riferimento alla salute mentale?).

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«Combattere le droghe, le devianze e crescere generazioni di nuovi italiani sani e determinati», ha detto nel video diffuso due giorni fa sui social per spiegare l’importanza degli stanziamenti per lo sport in un ipotetico governo Meloni. Ma cosa sono le devianze? È questo quello che si è chiesta la gran parte delle persone. E la risposta arriva poco dopo: «droga, tabagismo, ludopatia, autolesionismo, obesità, anoressia, bullismo, baby gang, hikikomori». Patologie, malattie, dipendenze, messe alla pari di baby gang. Ma Giorgia Meloni ha chiesto scusa?

No, chiaramente. Come non ha chiesto scusa alla donna che a causa del video pubblicato da IlMessaggero e che lei stessa ha rilanciato su Instagram per fare campagna elettorale è stata riconosciuta, non ha chiesto scusa neanche a tutte le persone che sono state definite “deviate” dal suo post. «Figuriamoci se io che sono stata obesa e sono stata anche bullizzata per questo da ragazzina, posso considerare l’obeso un deviato», ha detto Giorgia Meloni. Sembra il tipico “ho un amico gay non possono essere omofobo“.

«Per devianze si intende uso di sostanze stupefacenti, abuso di alcool, il tema del bullismo e della microcriminalità e quello dei disturbi del comportamento alimentare», ha aggiunto la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. «Un tema sentitissimo tra i nostri giovani. E anche lì quando ho detto disturbi del comportamento alimentare mi hanno attaccato dicendo ‘la Meloni dice che gli obesi sono dei deviati’. Io voglio cercare di aiutare chi ha dei disturbi del comportamento alimentare. A me ha salvato lo sport perché lo sport salva un sacco di gente».

Però, forse e dico forse, l’opinione degli psicologi, degli psicoterapeuti e dei dottori che ogni giorno devono ascoltare le storie di pazienti con queste problematiche, cercando di riportarli sulla retta via, è un po’ più sicura e accertata. Giorgia Meloni ha per caso una laurea in medicina o in psicologia? Ma poi, mi chiedo… Come fa lo sport a salvare un autolesionista? Non smetti da un giorno all’altro di tagliarti, hai bisogno di un percorso lungo, complesso e costoso. Quindi perché non aiutare i giovani con dei percorsi psicologici?

Devianze: le parole delle vittime insultate da Giorgia Meloni

Sono stati in tanti e in tante ad andare contro le parole di Giorgia Meloni e a difendere le persone che sono state attaccate (persino Adinolfi, ma non dimentichiamo che lui lotta solo per le cause che lo toccano, resta comunque un omofobo alleato con un ex Forza Nuova che vuole abolire il divorzio). «A Giorgia Meloni e al suo partito vorrei dire che nessuno sceglie di avere un disturbo psicologico, non siamo mica scemi», scrive Rebecca M., 21enne romana in cura per anoressia.

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«Fa male vedere che c’è ancora chi crede che questo dolore ce lo scegliamo. Non sono una persona deviata, sono malata e non l’ho fatto per ribellarmi alle norme della società. La domanda che mi pongo è che idea ha Fratelli d’Italia dei disturbi psicologici», continua la ragazza rivolgendosi non solo a Giorgia Meloni ma anche al partito. Ed è la stessa domanda che in fin troppi ci poniamo. Ripetiamolo: Fratelli d’Italia non ha alcun paragrafo del programma elettorale in cui si parla di salute mentale, per cui fate attenzioni a chi decidere di votare il 25 settembre.

Daniela Bevivino, presidente dell’associazione di settore Fenice Lazio Odv, ha detto alla Repubblica riguardo le “devianze” che «è assurdo considerare i disturbi del comportamento alimentare delle devianze. Sono patologie gravi che causano la morte di più di 4 mila persone all’anno. È sintomo di superficialità e non te lo aspetti da un partito politico», soprattutto se quel politico è il leader del primo partito italiano ed è dato come vincitore delle prossime elezioni.

Sottolinea che pensare che i disturbi alimentari si curino con lo sport sia superficiale. «Da un lato perché per i pazienti anoressici l’attività fisica diventa parte del sintomo: l’iperattività serve a bruciare quante più calorie possibili. Dall’altro perché ci sono sport che, più degli altri, si prestano a diventare degli ottimi catalizzatori per i sintomi dei disturbi alimentari: la danza, il nuoto sincronizzato, la ginnastica e, più in generale, tutte quelle pratiche sportive che richiedono un controllo del peso o delle forme corporee».

«I disturbi del comportamento alimentare non si curano con l’attività fisica ma con strutture dedicate, ovvero che seguono i protocolli nazionali e regionali di cura: servizi che a Roma, nel Lazio e in tutta Italia sono ancora troppo pochi. Per capire la situazione Basti pensare che non tutte le Asl della Regione hanno l’ambulatorio per il trattamento di queste patologie e si tratta del livello di cura più basilare», conclude.

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Aurora Caporossi, fondatrice dell’associazione Animenta ed ex anoressica, ritiene che non solo sia «sbagliato, ma provoca un’ulteriore stigmatizzazione e ci fa sentire sbagliati, ci fa sentire in colpa e diversi. Chi si ammala di un disturbo alimentare non è sbagliato e non ha colpe, sta affrontando una malattia mentale e come tale ha bisogno di cure, rispetto e dignità».

È d’accordo Armando Cotugno, direttore dellaUO Disturbi del Comportamento Alimentare Asl Roma1, secondo cui il post di Fratelli d’Italia avrebbe annientato «più di 20 anni di lavoro fatto da familiari, pazienti e operatori per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni, per far capire che queste situazioni non nascono da comportamenti viziosi o devianti, ma che sono espressioni di un disagio psichico».

Riguardo l’obesità, ricorda che «è una condizione patologica, è espressione di un disagio psicologico e non di comportamenti devianti», e lo stesso vale per l’anoressia che descrive come «una modalità disfunzionale di gestione del disagio e non una devianza», così come anche l’autolesionismo e l’hikikomori. Ma neanche in questo caso, arriveranno le scuse da Giorgia Meloni. Perché, come Matteo Salvini che non ha voluto chiedere scusa a Ilaria Cucchi, li renderebbe troppo umani.

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