Non è la prima volta che parliamo di podcast, ma è la prima volta che parliamo di come crearne uno. Nel 2022 non è strano voler creare un podcast, soprattutto considerando quanto è semplice! Per chi è un chiacchierone o ama parlare o semplicemente vuole mettersi alla prova, creare un podcast è la scelta più opportuna in quanto non devi metterci la faccia, ma non pensate neanche che significhi solo mettersi davanti a un microfono e parlare. A meno che non siate quel tipo di persona che riesce a fare un buona la prima!
Parliamo prima un po’ di storia. Il podcast è nato all’inizio del 2000 grazie alla tecnologia RSS, che consiste nella sostituzione dei segnali elettromagnetici della radio dall’elaborazione in numeri del suono. Qualcosa di complesso da spiegare ma che, in parole semplici, consiste semplicemente nell’inserire dei file in un database, il “feed RSS“, che ogni volta che si vuole viene aggiornato con nuovi file.
Nel 2020, i podcast possono essere postati su diverse piattaforme, ma la più popolare è quella di Spotify, dove persone già popolari o chi è agli inizi, posta dei file audio in cui parla di ciò che preferisce: c’è chi parla di attualità, chi di true crime, chi sprona le persone a vivere al meglio, chi ancora parla di argomenti scientifici o letterali. Ce n’è davvero per tutto e trovarne uno adatto alle proprie necessità non è complesso.
Un podcast è la scelta perfetta per migliorarsi o anche solo per imparare qualcosa di nuovo. Lo azionate e poi continuate a fare quello che stavate facendo. Come fare la doccia, pulire casa, semplicemente rilassarvi sul letto. Ma crearne uno è decisamente un po’ più complesso, soprattutto perché dovete in primis scegliere l’applicazione con cui vi trovate meglio, e poi la piattaforma su cui pubblicare. Vediamo quindi qualche consiglio!
Come creare un podcast
Prima di scegliere l’app, serve un po’ un dietro le quinte. Di cosa volete parlare? Ogni quanto? Quanto durerà un episodio? Cominciate a pensare prima a queste cose base, altrimenti potreste iniziare qualcosa e poi non concluderla, e non c’è niente di peggio di non finire ciò che si inizia. Per cui cercate di capire in cosa siete bravi: intrattenimento? Consigli di vita? Storie di sport o vita quotidiana? Storie true crime? Insegnamento di qualche materia umanistica (perché insegnare matematica con un podcast sembra qualcosa di infattibile)?
Scelto l’argomento, vedete quanto tempo avete a disposizione. A volte creare un episodio potrebbe occupare un’ora di tempo, altre volte due, altre volte ancora più di una giornata, per cui cercate di capire quanto tempo potete dedicare a questo nuovo hobby, e da qui scegliete con quale cadenza pubblicare un nuovo episodio. Da qui potete anche pensare, mediamente, quanto può durare un episodio. Quello che vi consiglio è di non fare episodi troppo lunghi. C’è chi li apprezza ma anche chi preferisce qualcosa di breve da ascoltare fra una pausa e l’altra.
Detto ciò, passiamo alle app che potrebbero esservi utili per registrare un podcast di successo, ovviamente gratuite. Potrebbe anche interessarvi Clubhouse, che è un social di podcast che tempo fa ha fatto il botto di download anche grazie a diversi influencer ma che oggi è divenuto un po’ di nicchia, in quanto propone delle live e non dei contenuti offline. Ma comunque potrebbe lo stesso piacervi se volete mettervi alla prova in un altro modo.
Anchor
Una delle più utilizzate e quotate è Anchor, che è un’applicazione gratuita molto semplice in cui potrai non solo registrare ma anche editare (tagliare qualche fail, cambiare l’ordine, importare altri fail audio insomma quello che preferite) prima di pubblicare. Funziona bene sia da smartphone che da tablet, e ha diverse funzioni interessanti che potrebbero interessarvi. Quello che vi consiglio, e questo consiglio vale anche per le prossime, è di provarne diverse e poi comprendere con quale vi trovate meglio.
SquadCast
Anche SquadCast è abbastanza intuitiva ed è perfetta per chi vuole creare un contenuto con persone che si trovano a distanza. Diciamo che con la quarantena sarebbe stato perfetto, ma se siete come me e avete amicizie in giro per l’Italia e per l’Europa, quest’applicazione vi permette di registrare una chiamata con qualcuno, registrando sia la vostra voce che la sua. Tuttavia, un contro non da poco soprattutto per chi inizia, è che non è gratuita, quindi potrebbe essere un investimento per il futuro, ma non per chi è ancora incerto.
Ferrite
Ferrite è utilizzata persino dai giornalisti per alcune interviste e questo fa comprendere quanto sia professionale. È abbastanza quotata in quanto si può lavorare su più tracce insieme, non c’è un limite di audio da registrare e ci sono molti strumenti di editing per tagliare, incollare o spostare delle tracce. C’è sia una funziona gratuita, ovviamente con delle funzioni limitate, e poi una a pagamento. A voi la scelta!
Bossjock Jr
Con Bossjock Jr potete registrare o pochi minuti di audio, oppure un intera puntata, aggiungendo sia effetti sonori che canzoni che avete sul vostro dispositivo o anche presenti sull’applicazione. Molto semplice è il download sul cloud o la pubblicazione sulla piattaforma che vi interessa, inclusi i social network.
Otter Voice
Infine, l’ultima è Otter Voice, disponibile non solo su iOS e su Android ma anche su desktop, poiché per molti può essere più semplice lavorare dal pc piuttosto che dal cellulare. Anche qui c’è una versione gratuita e una a pagamento. Nella versione gratuita gli strumenti sono abbastanza limitati, ma se sei un prnicipiante è perfetta poiché potrai condividere in molto molto easy i podcast online. E voi quale utilizzerete?
Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull’italiano standard e neostandard, “paladina delle cause perse” e studentessa di Didattica dell’Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
Instagram: @murderskitty