Qualche settimana fa vi abbiamo parlato della statua di Papa Giovanni Paolo II che era stata vandalizzata nella città di Łódź, in Polonia, in seguito alla pubblicazione di un documentario che sosteneva che Papa Wojtyła avesse coperto degli abusi sessuali su minori che coinvolgevano il clero nella sua nativa Polonia. Adesso un uomo è stato arrestato perché sospettato di essere responsabile dell’atto vandalico. Le accuse sono di “offesa ai sentimenti religiosi” e “insulto a un monumento“, crimini che in Polonia potrebbero comportare una pena detentiva fino a due anni.
Papa Wojtyła, tra l’altro, è spesso criticato per il suo silenzio sul caso della scomparsa della giovanissima Emanuela Orlandi, in quando sembrava che Papa Giovanni Paolo II, o meglio il Vaticano, fosse coinvolto nell’insabbiamento del caso. Ancora oggi il nome di Emanuela è un po’ un tabù nel Vaticano, il primo Papa a pronunciare il suo nome è Francesco, che disse ai familiari che la ragazza è in cielo: «Dopo gli anni di silenzio di Ratzinger, soltanto sentire il nome di Emanuela pronunciato da un Papa è stata una cosa forte». Quando Papa Benedetto XVI morì, Pietro Orlandi disse che «Ratzinger, come il suo predecessore, è rimasto in silenzio fino alla morte».
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Riguardo al documentario investigativo già nominato e pubblicato da TVN, è stato pubblicato anche un libro da un giornalista olandese, Ekke Overbeek, in cui si afferma che Giovanni Paolo II ha contribuito a coprire casi di abusi clericali prima di diventare papa. Oltre alla statua vandalizzata, ci sono state delle manifestazioni dove i polacchi hanno portato le bandiere nazionali e la bandiera della Solidarietà. Una coppia ha detto di essere furiosa con TVN per aver prodotto un documentario che considerano diffamatorio nei confronti del defunto pontefice.
L’arresto di un uomo per il vandalismo della statua di Papa Giovanni Paolo II
Un uomo è stato arrestato perché sospettato di essere responsabile del recente atto vandalico di una statua di Papa Giovanni Paolo II nella città di Łódź. La statua, che si trova nella famosa via Piotrowska di Łódź, aveva le mani cosparse di vernice rossa – spesso usata per simboleggiare il sangue – e una vernice gialla sul volto (presumibilmente un riferimento a un meme popolare tra i giovani polacchi che il volto del papa ha una sfumatura gialla in alcune immagini). Sul piedistallo della statua sono state impresse anche le parole “Maxima Culpa”, che è il titolo del nuovo libro sulla risposta di Giovanni Paolo II agli abusi sessuali su minori in chiesa.
L’atto vandalico è stato condannato dalle autorità ecclesiastiche e anche da molti politici, soprattutto quelli legati alla coalizione di governo conservatrice polacca, che ovviamente ha difeso Papa Giovanni Paolo II dalle accuse. Adesso l’uomo è accusato di “offesa ai sentimenti religiosi” e “insulto a un monumento”, crimini che in Polonia potrebbero comportare una pena detentiva fino a due anni, dopo che la polizia ha avviato un’indagine che ha portato all’arresto del 25enne al momento senza nome, ma residente a Łódź.
I pubblici ministeri hanno confermato che era stato accusato di offesa ai sentimenti religiosi e oltraggio a un monumento. «Il sospettato rischia fino a due anni di carcere», ha affermato Krzysztof Kopania, portavoce dell’ufficio del procuratore distrettuale, citato dall’emittente statale TVP. Kopania ha fatto sapere che l’uomo è stato arrestato in seguito a una perquisizione della residenza, dove erano stati scoperti elementi che supportano la fondatezza delle accuse contro di lui. «Proseguono le attività finalizzate all’identificazione dei complici», ha aggiunto.
W nocy z 1 na 2 kwietnia 2023 nieznani sprawcy oblali czerwoną farbą pomnik św. Jan Pawła II stojący na placu…
Pubblicato da Archidiecezja Łódzka su Domenica 2 aprile 2023
Giulia, 25 anni, laureata in Lettere Classiche, “paladina delle cause perse” e studentessa di Filologia Italiana. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
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