La Catania di cui le testate giornalistiche non ci parlano

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Ma qualcuno ha letto sulle principali testate nazionali di quello che sta succedendo a Catania o, più in generale, in Sicilia? Qualcuno ha ascoltato ai telegiornali o nelle varie trasmissioni di come la Sicilia stia piano piano (ma neanche troppo) prendendo fuoco? Vi rispondo io: no. Perché le testate nazionali più conosciute non ne hanno minimamente parlato, fatta eccezione de Il Post che comunque non è neanche una delle più lette. E in televisione abbiamo il compagno della premier che fa il negazionista e che davanti a una giornalista che mette sul tavolo dei dati, semplicemente chiude il servizio e non la fa parlare.

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Io di cambiamento climatico non ne capisco nulla, devo essere onesta. Non chiedetemi dati, non chiedetemi di spiegarvi il perché stanno succedendo tutte queste catastrofi naturali che vanno dalla Sicilia in fiamme con 50°C a Milano con una tempesta che ha sradicato degli alberi (ma di cui tutti parlano perché, capite, è Milano). Ma so che sono terrorizzata e quello che mi terrorizza ancor di più è il fatto che dal governo non ci sia neanche una persona che non sia negazionista e che parli di cambiamento climatico. Non c’è una persona che abbia le competenze per effettivamente fare qualcosa.

Ci dicono solo di fare figli, di farci andare bene lo stipendio da fame che riceviamo e che c’è sempre stato questo caldo. Davanti a persone che si trovano senza luce e acqua da giorni, loro hanno la loro aria condizionata in qualsiasi posto si trovino e per questo il caldo effettivamente non lo percepiscono. Se qualcuno si permette di manifestare per il cambiamento climatico, loro si fanno una risata perché per loro o è un problema minore (più importante fermare i rave) oppure è un problema che effettivamente non esiste, e si permettono anche di fare battute di cattivo gusto a riguardo.

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Foto da Twitter

Nel 2019 Matteo Salvini disse: «Da quando hanno lanciato l’allarme del riscaldamento globale fa freddo, c’è la nebbia. Lo sto aspettando questo riscaldamento globale». E ancora: «Parlando di riscaldamento globale, siamo a metà maggio…  io invoco il riscaldamento globale perché un freddo simile non c’è mai stato in Italia negli ultimi anni, siamo costretti a riaccendere il riscaldamento». E di fatti adesso il Vicepremier e Ministro dei Trasporti Matteo Salvini pensa più al ponte sullo stretto rispetto al fatto che l’aeroporto di Catania non voli da ormai una settimana, con una città senza acqua e senza luce.

Catania è in ginocchio, ma non ne parla nessuno

Catania è senza acqua e senza luce, e l’aeroporto è stato danneggiato da un incendio e non si sa quando riaprirà. Tantissime persone sono bloccate in una città in ginocchio, nel silenzio dei media e nell’incompetenza e nel menefreghismo di un governo. Intanto il segretario della Cna, Andrea Milazzo, ha affermato che «ci è stato spiegato che le linee elettriche interrate non hanno retto al caldo record di questi giorni», causa confermata anche da Enel. Solo ieri Matteo Salvini ha convocato un tavolo per oggi.

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Ma oggi non ascoltiamo chi parla dall’aria condizionata. Non ascoltiamo chi rimanda e rimanda. Non ascoltiamo chi non crede al cambiamento climatico e che del sud Italia non si è mai interessato se non quando ha capito di aver bisogno dei voti di chi ha la memoria troppo corta. Oggi leggiamo le testimonianze delle persone che Catania e la Sicilia la stanno vivendo e la vivono tutti i giorni.

«Tutto inizia quando il 16 luglio, un incendio mette in ginocchio il terminal A dell’aeroporto di Catania. Aeroporto internazionale e quarto in termini d’importanza a livello italiano. A luglio. In piena estate, con 40 gradi fissi. I disagi per i turisti e non, non si contano. Quasi tutti i voli sono stati spostati a Trapani, Palermo e Comiso, senza un sistema adeguato di spostamenti, comunicazioni e pochissima assistenza. Ancora non si sa quando l’aeroporto saremo in funzione al 100%. Come se non bastasse, la città di Catania non ha luce elettrica e acqua corrente nella maggior parte dei quartieri. Nessuno sa niente, nessuno dà risposte», scrive @_iaci in un thread su Twitter.

Continua: «La Sicilia sta affrontando un grande problema e sarebbe eccezionale se ci fossero degli sforzi a livello nazionale per aiutarci e invece, niente. Nessuno ne parla, non c’è abbastanza informazione ed è tutto a carico di una regione che non può farcela da sola». Evidenzia anche che l’aeroporto di Catania non risponde alle chiamate, che i voli vengono spostati un’ora prima da Catania a Trapani e che i turisti sono abbandonati a loro stessi. Ma di questo, nessuno ne parla.

@caroimmaginar, sempre su Twitter, commenta: «Io vivo sull’Etna, ci sono 40 gradi e le previsioni dicono che forse stanotte alle 3 si arriverà ai 29. Catania è sul mare, ci sono 43 gradi dove percepiti più o meno 48. Non c’è luce, non c’è acqua. Nessuno dice nulla e ci sono persone e ospedali in difficoltà. Tutto questo avviene nel completo silenzio di stampa, POLITICA, amministrazione, forze dell’ordine. Non è questo forse un segnale di quanto questa società e questo stato stiano fallendo? Non ho visto particolare interesse neanche per l’aeroporto e la situazione è gravissima».

«Aeroporto chiuso da una settimana, da giorni molti quartieri senza acqua corrente e comincia a scarseggiare anche l’elettricità. Catania laboratorio del centrodestra. Continuate a votarli, mi raccomando», scrive @Yon_Yonson71. «Sapete cosa vuol dire buttare chili di spesa tra fresco e surgelati? Sapete cosa vuol dire restare senza aria condizionata a 45°? Sapete cosa vuol dire stare 2 giorni senza potersi lavare? Siamo nel 2023 ma senza occuparci del clima siamo sempre in emergenza», aggiunge @SoldatinoA.

«Hanno parlato del maltempo al nord per giorni, ma quando si tratta di parlare delle condizioni in cui versa #Catania senza luce e acqua con più di 45° fuori, aeroporto in fiamme, disservizi di ogni tipo, tutto tace Il fatto è che non cambierà mai nulla in questo paese», commenta @feedegreeco. @fotoinutilizara: «La cosa che mi fa incavolare è che siamo completamente abbandonato a noi stessi quando succedono queste cose e non viene MAI e dico MAI fatto nulla di concreto per prevenire ma SEMPRE e SOLO la conta dei danni».

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