Un’altra triste scoperta: un 61enne di Bari è indagato per «adescamento e corruzione di minorenni, tentati atti sessuali con minorenne, tentata estorsione e tentata violenza sessuale». L’uomo è stato arrestato dai Carabinieri in esecuzione di Ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dall’Ufficio GIP del Tribunale di Bari. I fatti risalirebbero al periodo del lockdown per Covid-19, e si aggiungerebbero quindi ai diversi reati online che negli ultimi cinque anni sono aumentati esponenzialmente (spesso, anche per mano degli stessi minori).
In occasione della giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia, abbiamo condiviso con voi un preoccupante rapporto di Save the children che con la Polizia Postale hanno denunciato un grave aumento di pedopornografia online, con 5316 casi, il 47% in più rispetto a quelli che ci sono stati nel 2020. Le vittime avevano fra i 10 e i 13 anni. Nel dossier si legge che i bambini sono «lasciati liberi di esplorare, pieni della fiducia tipica della loro età, che hanno incontrato la scaltrezza di adulti deviati che li hanno indotti ad avvicinarsi ad una sessualità tecnomediata di tipo abusante».
Michela Sambuchi, dirigente del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni Umbria, spiegò che «a riprova dell’aggravamento della minaccia contro infanzia e adolescenza in rete, cresce il numero di soggetti indagati per reati di pedopornografia e adescamento denunciati all’Autorità Giudiziaria: 23. Nel primo trimestre del 2022 tuttavia, la situazione sembra ulteriormente preoccupare poiché cresce il numero degli arrestati rispetto al 2021».
Ernesto Caffo, Presidente e Fondatore di Telefono Azzurro, invece, parlò dell’«ecosistema digitale» che «è un luogo inclusivo e attraente per le nuove generazioni, che vi possono esprimere le proprie opinioni e creare una propria immagine di sé. Nonostante ciò, i ragazzi riportano anche delle preoccupazioni riguardo a tale incessante sviluppo tecnologico, che li investe in novità continue senza che siano pienamente consci dei rischi che tali nuove tecnologie portano con sé, soprattutto quelli legati all’abuso e allo sfruttamento sessuale perpetrati tramite la Rete». Il caso del 61enne di Bari è solo l’ennesima testimonianza.
Bari: 61enne indagato per pedopornografia
Un uomo residente a Bari è stato arrestato dai Carabinieri, in esecuzione di Ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dall’Ufficio GIP del Tribunale di Bari, poiché indagato per «adescamento e corruzione di minorenni, tentati atti sessuali con minorenne, tentata estorsione e tentata violenza sessuale». I fatti risalgono allo scorso anno, durante il lockdown di Covid-19: in quel periodo il 61enne è riuscito ad adescare tramite le piattaforme di Whatsapp e Instagram 14 ragazzine fra i 10 e i 16 anni, cercando di organizzare incontri sessuali non solo in chat, ma anche di persona.
Per fortuna una delle chat è arrivata alla madre di una delle giovanissime vittime, residente nel veronese, che subito si è recata presso la Stazione Carabinieri di Bosco Chiesanuova per denunciare quello che aveva subito la figlia, vittima dell’adescamento. E in quel momento sono scattate le indagini per risalire all’utenza dell’uomo. La sua casa è stata perquisita, e questo ha fatto sì che, dal suo cellulare, venissero fuori diverse conservazioni con più minorenni da più parti d’Italia. L’uomo si spacciava per un 18enne, utilizzando profili falsi.
Al termine dell’inchiesta condotta dalla Stazione di Bosco Chiesanuova (VR) con il supporto della Stazione di Bari Scalo, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bari, su richiesta di quella Procura, ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti dell’uomo. Il provvedimento è stato successivamente eseguito dalla Sezione Operativa della Compagnia di Bari Centro.
Nelle ultime ore, tra l’altro, è stato anche condiviso un ulteriore caso di adescamento di minori: un 27enne di Caltanissetta e un 35enne della provincia di Vicenza sono stati fermati dai militari dell’arma di Torino del Nucleo Operativo della Compagnia di Mirafiori per violenza sessuale su minore, pornografia minorile aggravata e detenzione ingente di materiale pedopornografico. Anche in questo caso, l’indagine è scattata dopo che una madre di una minore aveva presentato una denuncia nel settembre 2021.
Giulia, 25 anni, laureata in Lettere Classiche, “paladina delle cause perse” e studentessa di Filologia Italiana. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
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