Donald Trump ormai ha fatto i bagagli, ma, prima di lasciare definitivamente la Casa Bianca, gli è venuto in mente di perdonare Steve Bannon e altre 143 persone, che hanno quindi ricevuto clemenza. 70 condanne sono state commutate, mentre i provvedimenti sono stati in tutto 143. Quello che ha fatto più scalpore è stato quello di Bannon, suo ex consigliere accusato di avere incassato gran parte dei soldi donati dai cittadini per il famoso Build the Wall, il muro contro gli immigrati.
A dare questo annuncio è stata la Casa Bianca, affermando che, poco prima di lasciare definitivamente la presidenza, «il Presidente Donald J. Trump ha concesso la grazia a 73 persone e ha commutato le condanne di altre 70». Tra le persone che hanno ricevuto la completa grazia c’è anche Tommaso Buti, un cittadino italiano, imprenditore fiorentino, che «non è stato condannato negli Stati Uniti», così si legge nell’elenco diffuso dalla Casa Bianca.
Perché la grazia a Steve Bannon ha fatto tanto clamore?
Tra la lista dei nomi che vedremo nei prossimi paragrafi, il nome che ha fatto più clamore online, tanto da finire in tendenza su Twitter, è stato quello di Steve Bannon, sebbene, vedremo, nella lista ci sono persino dei rapper e anche Tommaso Buti. Steve Bannon è l’ex stratega di Donald, è il riferimento della destra sovranista mondiale (persino Giorgia Meloni lo loda e ha delle foto con lui), e ovviamente indovinate chi saranno gli unici a gioire per la sua scarcerazione?
Il New York Times e la CNN hanno descritto la decisione di Donald Trump di perdonare Bannon come una mossa preventiva per evitare di fargli affrontare il processo a maggio per frode (era stato arrestato ad agosto su uno yacht di lusso sullo costa del Connecticut). Era accusato di aver rubato del denaro da una raccolta fondi per costruire il muro di confine che era uno dei punti forti della campagna di Trump.
I funzionari hanno detto che We Build The Wall aveva raccolto più di 25 milioni di dollari. Bannon ha affermato di essere innocente e ha negato l’accusa di cospirazione per frode telematica e quella di cospirazione per riciclaggio di denaro. In poche parole, quindi, Steve Bannon è stato arrestato perché ha truffato i sostenitori di Trump e Trump stesso gli ha concesso il perdono. A far notare questa assurdità è il democratico Adam Schiff:
Steve Bannon is getting a pardon from Trump after defrauding Trump’s own supporters into paying for a wall that Trump promised Mexico would pay for.
And if that all sounds crazy, that’s because it is.
Thank God we have only 12 more hours of this den of thieves. https://t.co/8i7bjog9Ep
— Adam Schiff (@RepAdamSchiff) January 20, 2021
Tra l’altro, anche Bannon è bandito da Twitter, dopo aver chiesto la decapitazione del dottor Fauci e del direttore dell’FBI, Christopher Wray. E adesso sarà libero di poter andare in giro a chiedere la decapitazione di persone che semplicemente svolgono il proprio lavoro. Ha letteralmente detto:
«il secondo mandato di Trump inizia con il licenziamento di Wray, il licenziamento di Fauci. No, in realtà voglio fare qualcosa di più ma il presidente è un uomo di buon cuore e un brav’uomo. In realtà mi piacerebbe tornare ai vecchi tempi dell’Inghilterra dei Tudor. Avrei messo le teste sulle picche, giusto? Le avrei messe ai due angoli della Casa Bianca come monito per i burocrati federali: o segui il programma o te ne vai».
L’elenco completo
Oltre Steve Bannon, altri nomi si fanno notare nella lista condivisa dalla Casa Bianca. Vediamo prima questi e poi leggiamo l’elenco completo.
Elliot Broidy
Broidy è un repubblicano che a ottobre si è persino dichiarato colpevole di agire come un agente straniero non registrato, accettando denaro per fare delle pressioni all’amministrazione di Trump per interessi cinesi e malesi. Insomma, un altro come Steve Bannon che ha cercato di ingannare Donald Trump ma che, comunque, lui ha perdonato.
Kwame Kilpatrick
L’ex sindaco di Detroit è stato condannato nel 2013 a ben 28 anni di carcere, accusato di centinaia di crimini, tra cui corruzione ed estorsione, peggiorando la situazione economica della città. Donald Trump non lo ha graziato del tutto ma ha commutato la sua condanna, sebbene la sua fosse una delle sentenze più lunghe nei confronti di un politico.
Lil Wayne
Lil Wayne lo conosciamo un po’ tutti perché è un rapper e produttore musicale, che è in carcere per aver utilizzato una falsa dichiarazione per acquistare un’arma da fuoco. Ha pubblicato un album, Bill Israel, mentre era in prigione. Nel 2019 ha ammesso di essere colpevole ed è stato condannato a tre anni e 10 mesi. A novembre, in un tweet poi cancellato, promise di donare un milione di dollari in beneficenza se Trump lo avesse rilasciato. La sua sentenza è stata commutata.
Tommaso Buti
Tommaso Buti è un cittadino italiano rilasciato perché «non è stato condannato negli Stati Uniti», accusato di frode finanziaria. Ai tempi era un imprenditore nel campo degli orologi di lusso, molto popolare per il Fashion Cafè, ideato insieme a Claudia Schiffer e Naomi Campbell. L’orologio venne replicato in diversi stati, la sua catena fallì e quindi lui non pagava più i creditori. È stato arrestato per riciclaggio e truffa aggravata a fine 2000, tuttavia non è mai stato estradato negli USA. È stato graziato.
Altri
- Todd Boulanger
- Abel Holtz
- Rick Renzi
- Kenneth Kurson
- Casey Urlacher
- Carl Andrews Boggs
- Dr. Scott Harkonen
- Johnny D. Phillips, Jr
- Dr. Mahmoud Reza Banki
- James E. Johnson, Jr
- Tommaso Buti
- Glen Moss
- Aviem Sella
- John Nystrom
- Scott Conor Crosby
- Lynn Barney
- Joshua J. Smith
- Amy Povah
- Dr. Frederick Nahas
- David Tamman
- Dr. Faustino Bernadett
- Paul Erickson
- Gregory Jorgensen, Deborah Jorgensen, Martin Jorgensen (posthumous)
- Todd Farha, Thaddeus Bereday, William Kale, Paul Behrens, Peter Clay
- Patrick Lee Swisher
- Robert Sherrill
- Dr. Robert S. Corkern
- David Lamar Clanton
- George Gilmore
- Desiree Perez
- Robert “Bob” Zangrillo
- Hillel Nahmad
- Brian McSwain
- John Duncan Fordham
- William “Ed” Henry
- Randall “Duke” Cunningham – conditional pardon
- Stephen Odzer
- Steven Benjamin Floyd
- Joey Hancock
- David E. Miller
- James Austin Hayes
- Drew Brownstein
- Robert Bowker
- Amir Khan
- David Rowland
- Jessica Frease
- Robert Cannon “Robin” Hayes
- Thomas Kenton “Ken” Ford
- Michael Liberty
- Greg Reyes
- Ferrell Damon Scott
- Jerry Donnell Walden
- Jeffrey Alan Conway
- Benedict Olberding
- Syrita Steib-Martin
- Michael Ashley
- Lou Hobbs
- Matthew Antoine Canady
- Mario Claiborne
- Rodney Nakia Gibson
- Tom Leroy Whitehurst
- Monstsho Eugene Vernon
- Luis Fernando Sicard
- DeWayne Phelps
- Isaac Nelson
- Traie Tavares Kelly
- Javier Gonzales
- Douglas Jemal
- Eric Wesley Patton
- Robert William Cawthon
- Hal Knudson Mergler
- Gary Evan Hendler
- John Harold Wall
- Steven Samuel Grantham
- Clarence Olin Freeman
- Fred Keith Alford
- John Knock
- Kenneth Charles Fragoso
- Luis Gonzalez
- Anthony DeJohn
- Corvain Cooper
- Way Quoe Long
- Michael Pelletier
- Craig Cesal
- Darrell Frazier
- Lavonne Roach
- Blanca Virgen –
- Robert Francis
- Brian Simmons
- Derrick Smith
- Jaime A. Davidson
- Raymond Hersman
- David Barren
- James Romans
- Jonathon Braun
- Michael Harris
- Kyle Kimoto
- Chalana McFarland
- Eliyahu Weinstein
- John Estin Davis
- Alex Adjmi
- Noah Kleinman
- Tena Logan
- MaryAnne Locke
- Jawad A. Musa
- Adriana Shayota
- April Coots
- Caroline Yeats
- Jodi Lynn Richter
- Kristina Bohnenkamp
- Mary Roberts
- Cassandra Ann Kasowski
- Lerna Lea Paulson
- Ann Butler
- Sydney Navarro
- Tara Perry
- Jon Harder
- Chris Young
- Adrianne Miller
- Fred “Dave” Clark
- William Walters
- James Brian Cruz
- Salomon Melgen
Ma, adesso, chiudiamo definitivamente il capitolo Donald Trump, non pensiamo a Steve Bannon e a cosa hanno in mente, e cominciamo a scrivere un nuovo libro, che parte dalle 17:00 italiane con l’Inauguration Day di Joe Biden.
Giulia, 25 anni, laureata in Lettere Classiche, “paladina delle cause perse” e studentessa di Filologia Italiana. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
Instagram: @murderskitty