Donald Trump non molla e i suoi fan irrompono nel Senato (foto e video)

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Siamo nel 2021 e Donald Trump dovrebbe essere solo un brutto ricordo degli ultimi quattro anni, tuttavia l’ex Presidente degli Stati Uniti continua con la sua farsa, con il suo piagnucolio come un bambino qualsiasi che non accetta una sconfitta, così nella giornata di ieri ha fomentato delle manifestazioni in cui si udivano urla come “Fight for Trump” e ha cercato in tutti i modi, insieme ai suoi sostenitori, di non far ratificare i voti che hanno sancito la vittoria di Joe Biden.

No, non è una barzelletta. Una persona, non dirò normale o sana di mente, ma almeno una persona abbastanza matura, avrebbe accettato la sconfitta e sarebbe andata avanti, tuttavia conoscendo Donald Trump ci eravamo aspettati qualche storia in più, ma che durasse per mesi, è andato persino oltre tutte le aspettative. E soprattutto che in piena pandemia chiedesse le BIG CROWDS, insomma… È proprio una continua sorpresa. Sul suo profilo Twitter, due giorni fa, ha postato questa foto:

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Fonte: Twitter di Donald Trump

Come didascalia: «Domani parlerò al RADUNO SAVE AMERICA sull’Ellipse alle 11:00 di mattina. Arrivate presto: le porte aprono alle 7:00. GRANDI FOLLE!». E la rivolta è partita proprio da questo tweet. Il pastore ordina e le pecore obbediscono, tanto che nella giornata di ieri, e non sto scherzando è successo per davvero, alcuni fan di Trump hanno tentato di irrompere in alcuni edifici di Washington e due di questi sono stati evacuati: il Madison e il Cannon Building.

Ma non finisce qui. Sedetevi comodi e leggete quello che è successo ieri dopo che Donald Trump ha postato quel comunicato sui social, perché la situazione è solo degenerata sempre di più, tanto che noi ora lo stiamo raccontando con ironia, ma in realtà ci sarebbe solo da piangere e soprattutto ragionarci (e lo faremo, in un prossimo articolo, per cui se vi va seguiteci sui social per restare aggiornati).

Donald Trump: dal discorso all’irruzione in Senato

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Fonte: Twitter

«Non ci arrenderemo mai, non concederemo mai» la vittoria, ha detto Donald Trump nel discorso che aveva annunciato sul suo profilo Twitter due giorni fa. I suoi fan erano in migliaia, tutti pronti nel parco a sud della Casa Bianca a manifestare, o meglio a fare i terroristi. Perché manifestare significa prendere dei cartelli e cominciare a farsi sentire. Ma se irrompi nel Senato (capite, nel Senato!), non è più manifestare ma è un vero e proprio atto di terrorismo.

In ogni caso, partiamo dal principio: nella giornata di ieri il Senato avrebbe dovuto finalmente ufficializzare tutti i voti dei grandi elettori per stabilire una volta per tutte la vittoria di Joe Biden contro Donald Trump. Così l’ex Presidente ha ordinato ai suoi seguaci di far di tutto per rendere questo realtà, perché loro non si arrenderanno mai e non perderanno mai e quindi tutti i suoi fan si sono radunati intorno al congresso e la polizia, sebbene abbia tentato di bloccarli, non è riuscita a fermare la loro irruzione in Senato.

La CNN ha fatto sapere che sono stati uditi degli spari, ma non pensate che a essere feriti siano i terroristi, bensì lo sono i poliziotti. Il vice-Presidente Mike Pence è stato fatto uscire dall’edificio tramite alcuni tunnel sotterranei e la seduta è stata quindi sospesa. Visto che abbiamo citato Mike Pence, parliamo anche di lui. Donald Trump aveva detto che, se il suo collega avrebbe fatto la cosa giusta, loro avrebbero vinto le elezioni. Tuttavia, poco dopo, su Twitter scrive questo:

«Mike Pence non ha avuto il coraggio di fare quello che sarebbe dovuto essere fatto per proteggere il nostro Paese e la nostra Costituzione, dando agli Stati la possibilità di certificare una serie di fatti corretti, non quelli fraudolenti o inesatti che era stato chiesto di certificare in precedenza. Gli USA vogliono la verità!», ha scritto, quindi scagliando i suoi persino contro Mike Pence. Inutile dire che, come in ogni suo tweet, Twitter sta inserendo il disclaimer e non è possibile retwittare, commentare o mettere like.

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Fonte: Twitter di Donald Trump

Mike Pence, infatti, aveva detto in una nota sul conteggio dei voti elettorali, di non avere alcuna autorità sulle elezioni, ce lo riferisce Ansa: «La presidenza appartiene agli americani. Non ritengo che i padri fondatori volessero investire il vicepresidente con l’autorità unilaterale di decidere quali voti devono essere contati e quali no», ma Donald Trump, comunque, non lo perdona. E a questo punto inizia l’irruzione, costringendo la polizia a far evacuare due edifici, mentre il loro leader continua a piagnucolare.

E quindi, mentre il Congresso si era riunito per mettere del tutto fine a questa pagliacciata di elezioni 2020, i sostenitori di Donald Trump facevano irruzione a Capitol Hill, ferendo molte persone, finché Joe Biden non ha chiesto al suo rivale sconfitto di chiedere al suo esercito (o meglio gregge) di ritirarsi. E così è stato: dopo aver chiesto di rispettare i poliziotti, ha anche chiesto ai suoi di andare a casa.

Ovviamente inutile dire che Donald Trump ha anche continuato con la storia del «lo so che abbiamo vinto, lo so che ci hanno rubato le elezioni, e lo sanno tutti», e non solo. Ha avuto il coraggio di definire quei terroristi, sostenitori del KKK, «speciali», mentre per i movimenti Black Lives Matter disse «quando inizia il saccheggio, inizia la sparatoria». E per questo, adesso che abbiamo visto in modo generale ma essenziale la vicenda, voglio che ci fermiamo a ragione: e se fossero stati neriCon questa domanda, vi lasciamo, e vi facciamo vedere alcune foto e video della manifestazione in modo che possiate cominciare a pensare.

Foto e video della rivolta

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Fonte: twitter
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Fonte: twitter
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Fonte: twitter
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Fonte: twitter

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