Virginia: bambino di 6 anni in custodia dopo aver sparato alla sua maestra

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Un bambino di 6 anni ha aperto il fuoco in un’aula della Virginia e ferito gravemente un’insegnante lo scorso venerdì e adesso si trova in custodia, come fa sapere la polizia. Steve Drew, capo della polizia di Newport News, ha detto che non è stata una sparatoria accidentale, ma anche che, fortunatamente, nessuno studente è rimasto ferito. La classe coinvolta è la prima elementare della Richneck Elementary School di Newport News, in Virginia.

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Billy Schuerman/The Virginian-Pilot via AP

Parliamo chiaro: le sparatorie scolastiche negli Stati Uniti fanno discutere da più di 20 anni, forse da quando Dylan Klebond ed Eric Harris nel 1999 hanno ucciso 13 studenti e insegnanti e poi si sono suicidati in quella che è riconosciuta come la prima school shooting, la prima sparatoria scolastica. Eppure nessuno fa meglio. O meglio… Qualcuno ci prova, ma i repubblicani sono le stesse persone pro-life contro l’omicidio, che però vogliono avere il diritto di possedere delle armi che hanno ucciso tantissime vite innocenti. Nel caso della Virginia non è proprio una sparatoria scolastica, ma è un problema che comunque riguarda le armi.

Pensiamo, ad esempio, a come scorso maggio c’è stata una terribile sparatoria in Texas, dove sono morte 21 persone, di cui 19 bambini e due insegnanti. Quello alla Robb Elementary School, è solo l’ennesimo caso in cui le vittime sono delle persone innocenti, dei bambini su cui non puoi dire neanche che si trovavano lì “al momento sbagliato“. Perché quello era il momento esatto in cui dovevano trovarsi nella loro scuola, al sicuro da tutto e da tutti. A scuola non dovrebbe essere necessario dover portare una pistola per proteggersi. In generale, non dovrebbe essere possibile poter comprare un fucile come se fosse un pacco di patatine.

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Vittime della Rob Elementary School

E pensiamo, ancora, a un intervento di un repubblicano trumpiano del Texas, luogo dove si è verificata la sparatoria, Ken Paxton. Lui propone di «armare e preparare gli insegnanti a rispondere rapidamente. Secondo me questa è la risposta migliore», perché «non possiamo fermare i cattivi dal fare cose brutte». Il fatto che solo in USA ci siano più sparatorie che in tutto il mondo, dovrebbe far capire che il problema non sono solamente i cattivi, ma anche chi permette loro di armarsi legalmente. E quando le armi vanno in mano ai bambini, qual è la risposta migliore?

Virginia: bambino di 6 anni spara all’insegnante

Un bambino di 6 anni della prima elementare di una scuola elementare di Newport News, in Virginia, ha sparato a una sua insegnante lo scorso venerdì pomeriggio durante un litigio in classe, secondo quanto riferito dalle autorità. L’ha lasciata con ferite “pericolose per la vita” e soprattutto con delle richieste di maggiori restrizioni sulle armi, al contrario di quanto sostenuto dai repubblicani che addirittura vorrebbero dare delle armi a ogni docente. Il bambino adesso è in custodia, mentre le condizioni della docente sono leggermente migliorate.

Il sovrintendente delle scuole pubbliche di Newport News, il dottor George Parker, ha dichiarato alla conferenza stampa che «dobbiamo tenere le armi lontane dalle mani dei nostri giovani». Le foto e i video scattati subito dopo la sparatoria alla Richneck Elementary School di Newport News hanno mostrato il caos che ne è seguito quando gli agenti hanno invaso l’edificio in mattoni della scuola: i bambini sembravano spaventati e confusi, i genitori stavano accanto al nastro della scena del crimine e dozzine di agenti pattugliavano l’area.

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Billy Schuerman/The Virginian-Pilot, via Associated Press

Trannisha Brown, il cui figlio di 11 anni, Carter Jackson, frequenta la quinta elementare a Richneck, ha dichiarato in un’intervista che poco dopo la sparatoria ha ricevuto una telefonata spaventosa da suo figlio. Carter, ha detto, si è riparato sul pavimento della sua classe con i suoi amici dopo aver sentito degli spari. «Mi ha scosso sentire quei bambini piangere e diventare frenetici. Tutto quello che sapevano era che c’era una persona armata nella scuola e non sapevamo dove fosse», ha detto la signora Brown, 32enne. D’altronde, negli Usa questa paura è più che lecita.

Alla conferenza stampa, il capo Drew ha affermato che i funzionari della scuola hanno lavorato rapidamente per portare tutti gli studenti e gli insegnanti nella palestra della scuola e che le autorità erano state in contatto con gli avvocati per determinare come procedere al meglio. Il dottor Parker ha detto di non poter «controllare l’accesso alle armi», così come non possono farlo i docenti. «Oggi i nostri studenti hanno ricevuto una lezione sulla violenza armata e su cosa possono fare le armi per sconvolgere non solo un ambiente educativo, ma anche una famiglia, una comunità».

Secondo la ricerca del signor Riedman, c’è stata una sola sparatoria in una scuola che ha coinvolto un minore di 6 anni: un bambino dell’asilo, di 5 anni, ha sparato con una pistola nella mensa della sua scuola a Memphis, Tennessee, nel 2013. Nessuno si fece male.

Becky Pringle, presidente della National Education Association, ha dichiarato: «Inviamo tutte le nostre speranze per una completa guarigione alla docente ferita in un altro orribile atto di violenza armata nelle nostre scuole. Ma oggi stiamo di nuovo discutendo della carneficina di un’altra sparatoria a scuola. Questo non si fermerà fino a quando i leader eletti non intraprenderanno azioni consequenziali e si opporranno alla lobby delle armi per prevenire la violenza armata nelle nostre comunità e nelle scuole».

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