Festa della Liberazione: 10 frasi da leggere ogni giorno

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Festa della Liberazione, e chissà quanti politici ne parleranno oggi. Chissà quanti di quelli che hanno giurato su una Costituzione antifascista di uno stato che ha alla sua base l’antifascismo, dedicheranno qualche minuto sui propri social, sempre pieni di notizie razziste, omofobe e spesso anche false e ignoranti, per parlare della Liberazione dell’Italia dal fascismo. Chissà se quelli che hanno in casa i busti di Mussolini, o che cantano Faccetta Nera come se fosse normale, oggi fingeranno almeno di festeggiare questo 25 aprile. Intanto, noi, leggiamo dieci frasi sulla Resistenza e sull’antifascismo.

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Riportiamo delle cose che abbiamo scritto negli anni precedenti: Antifascismo non significa sapere a memoria Bella Ciao, andare ai cortei con qualche fumogeno durante la Festa della Liberazione e fare gli scioperi da scuola; non significa lottare solo per la Festa della Liberazione.

L’antifascismo deve essere ogni giorno, perché sebbene siano passati 76 anni, nel 2023 c’è ancora tanta indifferenza, ci sono ancora tante discriminazioni, ci sono troppe persone che hanno dimenticato il ventennio fascista e, ancora, osannano il duce. C’è chi lo fa con un’arrogante e becera ironia, ma c’è anche chi ha il virus del fascismo e ci crede davvero, e che per la Festa della Liberazione ha anche il coraggio di sputare veleno. E lo può fare solo perché libero.

Oggi c’è molta ignoranza dietro il termine antifascismo, come c’è anche dietro tantissimi altri termini e solo perché in genere li si usa a sproposito e magari con troppa leggerezza. L’antifascismo è, letteralmente, l’opposizione al fascismo nella sua forma più pura. L’opposizione alla dittatura, a quella persona che ha portato tantissimi italiani a morire, a colui che è arrivato a far uccidere chi non la pensava nel suo stesso modo. Ma significa anche non rassegnarsi, non abbattersi di fronte alle morti, alla dittatura. Significa vivere, non essere indifferenti. Rendere ogni giorno la Festa della Liberazione.

Antonio Gramsci diceva «vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti», proprio perché antifascismo significava e significa tutt’oggi scendere in campo, metterci la faccia, dedicare la propria vita a proteggere la libertà e chiunque ne abbia bisogno, gli oppressi, le minoranze, chi muore perché diverso.

Solo poche settimane fa sono morte in mare troppe persone, nell’indifferenza, o meglio nel karaoke, della premier e del vicepremier. Solo poche settimane fa dei ragazzi venivano picchiati a scuola perché antifascisti, e il governo non è intervenuto minimamente a riguardo. Il governo è stato indifferente. E indifferente vuol dire più di una cosa.

10 frasi sull’antifascismo e sulla liberazione

La Costituzione è un buon documento; ma spetta ancora a noi fare in modo che certi articoli non rimangano lettera morta, inchiostro sulla carta. In questo senso la Resistenza continua.

Sandro Pertini
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La Resistenza e il Movimento Studentesco sono le due uniche esperienze democratiche-rivoluzionarie del popolo italiano. Intorno c’è silenzio e deserto: il qualunquismo, la degenerazione statalistica, le orrende tradizioni sabaude, borboniche, papaline.

Pier Paolo Pasolini

Il fascismo è ovunque la concentrazione di potere nega al cittadino la possibilità di esprimere ed attuare la sua volontà.

Primo Levi

Sorprende sentir dire, ancora oggi, da qualche parte, che il fascismo ebbe alcuni meriti, ma fece due gravi errori: le leggi razziali e l’entrata in guerra. Si tratta di un’affermazione gravemente sbagliata e inaccettabile, da respingere con fermezza. Perché razzismo e guerra non furono deviazioni o episodi rispetto al suo modo di pensare, ma diretta e inevitabile conseguenza. Volontà di dominio e di conquista, esaltazione della violenza, retorica bellicistica, sopraffazione e autoritarismo, supremazia razziale, intervento in guerra contro uno schieramento che sembrava prossimo alla sconfitta, furono diverse facce dello stesso prisma.

Sergio Mattarella
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Il fascismo per me non può essere considerato una fede politica. Sembra assurdo quello che dico, ma è così: il fascismo a mio avviso è l’antitesi delle fedi politiche, il fascismo è in contrasto con le vere fedi politiche. Non si può parlare di fede politica parlando del fascismo, perché il fascismo opprimeva tutti coloro che non la pensavano come lui.

Sandro Pertini

Non dimenticare mai
che i meno fascisti
tra i fascisti
sono sempre
fascisti.

Roque Dalton

Dire che il fascismo è un’opinione politica è come dire che la mafia è un’opinione politica; invece, proprio come la mafia, il fascismo non è di destra né di sinistra: il suo obiettivo è la sostituzione stessa dello stato democratico.

Michela Murgia

Ogni epoca ha la sua malattia, alla quale risponde un’altra (ma è probabilmente la stessa) nel campo morale. L’Ottocento ebbe la tubercolosi e gli sdilinquimenti sentimentali; il Novecento ha il cancro e il fascismo.

Umberto Saba

Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l’intelligenza.

Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente.

Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?

Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.

Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.

Antonio Gramsci
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“Sei un comunista?”.
No, sono un antifascista”.
“Da molto tempo?”
“Da quando ho capito il fascismo”.

Ernest Hemingway

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