I talebani hanno bandito le donne dalle università

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I talebani hanno bandito le donne dalle università in Afghanistan, scatenando la condanna internazionale e la disperazione tra i giovani del Paese, e soprattutto dopo aver promesso che nulla sarebbe cambiato, ma negli ultimi mesi abbiamo visto troppe volte come quelle fosero solamente parole, mentre con i fatti 9 uomini e 3 donne frustate in uno stadio per “adulterio e sesso gay”, e alle donne viene reso obbligatorio indossare il velo e vietato di frequentare l’università, al contrario degli uomini. Paesi come l’Iran e l’Afghanistan stanno letteralmente vivendo uno dei peggiori periodi, e nessuno si muove minimamente per dare una mano.

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La situazione in Afghanistan non sembra migliorare, ma solo peggiorare. Da una parte per le donne, dall’altra per le persone LGBT che non vengono considerate da tutti come dei rifugiati politici, addirittura ad alcuni di loro viene chiesto di dimostrare di essere omosessuali, e quindi finiscono per essere violentati e picchiati dai talebani che tramite delle app di incontri ingannano le persone per poi far loro del male. Per le donne, però, la situazione non è minimamente migliore.

Abbiamo ascoltato con i brividi la conferenza stampa dei talebani in cui dicono di essere cambiati, di voler rispettare i diritti delle donne di lavorare o essere indipendenti, come anche hanno detto di rispettare l’orientamento politico, tanto che hanno detto che non si vendicheranno delle persone che sono state amiche della democrazia. Hanno precisamente affermato che «non ci vendicheremo con nessuno. I diritti delle donne saranno tutelati dalla Sharia». Ma qualcuno ci ha creduto?

«Ci impegniamo per i diritti delle donne all’interno della Sharia. Le donne potranno avere attività in settori e aree diverse, come l’educazione e il sistema sanitario, lavoreranno spalla a spalla con noi. Se la comunità internazionale è preoccupata, assicuriamo che non ci saranno discriminazioni all’interno della nostra cornice di Sharia. Permetteremo alle donne di lavorare e studiare all’interno del nostro sistema.

Le nostre donne sono musulmane e saranno quindi felici di vivere dentro la cornice della Sharia. Permetteremo alle donne di studiare e lavorare all’interno della cornice della Sharia, saranno attive nella società ma rispettando i precetti dell’Islam. Le donne sono parte della società e garantiremo i loro diritti nei limiti dell’Islam».Parole dei talebani alla conferenza stampa

Tuttavia nella stessa conferenza stampa dissero anche che avrebbero rispettato «i media all’interno della nostra cornice culturale. I media privati possono continuare la loro attività con alcune richieste: l’Islam è un valore molto importante», sottolineando che i media «non devono essere in contrasto» perché l’Islam «deve essere considerato per lo sviluppo dei programmi. I media devono essere imparziali, possono criticare il nostro lavoro così possiamo migliorare e non devono andare contro l’unità nazionale».

Nella realtà però, come fa sapere Committee to Protect Journalists (CPJ), «i talebani questa settimana hanno perquisito le case di almeno quattro giornalisti e operatori dei media», facendo sapere che ««sta indagando sulle ultime notizie secondo cui militanti talebani oggi hanno picchiato almeno due giornalisti nella città di Jalalabad, provincia di Nangarhar (Est), dove stavano seguendo una manifestazione contro la presa del potere da parte dei talebani.» E adesso vediamo quello che hanno fatto alle donne.

Vi ricordiamo anche l’articolo in cui trovate le petizioni da firmare e le associazioni a cui potete donare per aiutare le persone che in questo momento sono bloccate in Afghanistan: lo trovate qui.

Afghanistan: i talebani hanno bandito le donne dalle università

Martedì il ministro dell’istruzione superiore ha annunciato che le donne sono ufficialmente bandite dalle università in Afghanistan, affermando che questo avrà effetto immediato. Il divieto limita ulteriormente l’istruzione delle donne: le ragazze sono già state escluse dalle scuole secondarie da quando i talebani sono tornati al potere l’anno scorso, e mercoledì alcune donne hanno deciso di manifestare nella capitale Kabul, ma sono sole a lottare: nel resto del mondo, nell’occidente, nessuno fa nulla per aiutarle.

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Certo, le Nazioni Unite e diversi paesi hanno condannato l’ordine, che riporta l’Afghanistan al primo periodo di governo dei talebani, quando le ragazze non potevano ricevere un’istruzione formale, ma concretamente nessuno oltre le donne afghane sta combattendo. «Oggi scendiamo per le strade di Kabul per alzare la voce contro la chiusura delle università femminili», hanno detto i manifestanti del gruppo Afghanistan Women’s Unity and Solidarity, manifestanti subito interrotte dai funzionari talebani.

Il relatore speciale delle Nazioni Unite per l’Afghanistan ha affermato che si tratta di «un nuovo minimo che viola ulteriormente il diritto alla parità di istruzione e approfondisce l’eliminazione delle donne dalla società afghana» e tale mossa avrà «conseguenze per i talebani», ma sarà davvero così? Stiamo ancora aspettando, dopo mesi e mesi, che qualcuno vada in supporto delle donne e degli uomini dell’Iran che stanno letteralmente venendo uccisi, condannati a morte e non solo.

Tra l’altro, il vicino Pakistan, tramite il ministro degli Esteri, si è semplicemente detto “deluso” dalla decisione dei talebani, ma ha sostenuto la dichiarazione. «Continuo a pensare che il percorso più semplice per raggiungere il nostro obiettivo – nonostante abbia molte battute d’arresto quando si tratta di istruzione femminile e altre cose – sia attraverso Kabul e attraverso il governo ad interim», ha detto Bilawal Bhutto Zardari.

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«I talebani non possono aspettarsi di essere un membro legittimo della comunità internazionale fino a quando non rispetteranno i diritti di tutti in Afghanistan», ha detto il segretario di Stato Antony Blinken in una dichiarazione. «Nessun paese può prosperare quando metà della sua popolazione è trattenuta».

Alla BBC, le studentesse hanno raccontato la loro angoscia: «Hanno distrutto l’unico ponte che poteva collegarmi al mio futuro. Come posso reagire? Credevo di poter studiare e cambiare il mio futuro o portare la luce nella mia vita ma l’hanno distrutta». Un’altra studentessa dice di aver perso tutto. Ha studiato la legge islamica della Sharia e ha sostenuto che l’ordine dei talebani contraddiceva «i diritti che l’Islam e Allah ci hanno dato. Devono andare in altri paesi islamici e vedere che le loro azioni non sono islamiche».

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