Valditara insiste con i lavori socialmente utili per i “bulli”

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Il ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara ha condiviso delle linee guida sui criteri di valutazione del voto di condotta nelle Scuole secondarie, misura della sospensione e sull’istituzione di attività di cittadinanza solidale, in seguito al caso divenuto nazionale dei due studenti che spararono a una docente all’inizio dell’anno e che erano stati promossi con 8 e 9 in condotta (cambiati poi in 6 e 7). Fra le modifiche principali, c’è quella del 6 in condotta, che porterà a un debito in educazione civica e che dovrà essere recuperato con una verifica sui valori costituzionali e valori di cittadinanza.

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È divenuto un caso nazionale quello di Rovigo, quando si è scoperto che i due studenti che all’inizio dell’anno scolastico avevano sparato con una pistola ad aria compressa ferendo gravemente a un occhio una professoressa, avevano ricevuto un 8 e un 9 in condotta. Oltre alla vittima che subito tramite i suoi avvocati aveva fatto sapere che «quando avremo la conferma formale della promozione, come del fatto che, a quanto ci risulta, le sospensioni non sono mai state applicate, saremmo pronti ad aggiornare subito della situazione il ministro Valditara», poi è intervenuto lo stesso Ministro.

Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, è intervenuto sulla vicenda durante l’evento “Futuro Direzione Nord“, dicendo che «ci dovrà essere un ripensamento sul significato e sul ruolo, all’interno dell’intero anno scolastico, del voto di condotta», aggiungendo che «siccome il caso di Rovigo mi ha lasciato perplesso, ho mandato un’ispezione per capire come sia stato possibile che un ragazzo che aveva sparato dei pallini nei confronti dell’insegnante abbia potuto prendere nove in condotta. Vogliamo capire anche qui se ci sono margini di manovra che il Ministero può avere. Credo che a breve gli ispettori ci faranno questa relazione, ma non basta mandare gli ispettori, interverremo anche sul voto di condotta».

Ed effettivamente così è stato. Lo studente che aveva premuto il grilletto era stato promosso con un 9, in quanto ritenuto uno studente modello; il secondo invece aveva ottenuto un 8. In seguito all’interno del ministro dell’Istruzione, i due hanno ricevuto rispettivamente un 7 e un 6, facendo la media con i voti ricevuti in condotta alla fine del primo semestre, ovvero un 5. La questione però è stata discussa anche in un incontro con i tecnici del Ministero dell’Istruzione e del merito, ed è stato deciso un certo provvedimento…

Valditara: presentate le riforme contro il bullismo a scuola

Sul sito del ministero dell’Istruzione e del merito leggiamo: «Su iniziativa del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, al termine di un incontro con i tecnici del Ministero, e tenuto conto della relazione conclusiva dei lavori del tavolo ministeriale di esperti sul tema del bullismo, sono stati stabiliti interventi sui criteri di valutazione del voto di condotta nelle Scuole secondarie, sulla misura della sospensione e sull’istituzione di attività di cittadinanza solidale». Valditara quindi presente le tre direttrici su cui si è deciso di intervenire.

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Prima direttrice

La prima riguarda il voto assegnato per la condotta, che sarà riferito non solo al quadrimestre ma a tutto l’anno scolastico, e soprattutto «nella valutazione dovrà essere dato particolare rilievo a eventuali atti violenti o di aggressione nei confronti degli insegnanti, di tutto il personale scolastico e degli studenti». In più, «nelle scuole secondarie di I grado si ripristina la valutazione del comportamento, che sarà espressa in decimi e farà media, modificando così la riforma del 2017». La valutazione inciderà anche sui crediti e sull’ammissione all’Esame di Stato.

Se poi con la normativa attuale si prevede la bocciatura con un 5 in condotta e solo in caso di gravi atti di violenza o di commissione di reati, con la riforma del ministro Valditara si arriva all’assegnazione del 5 e quindi alla bocciatura anche «a fronte di comportamenti che costituiscano gravi e reiterate violazioni del Regolamento di Istituto». Modifica più discussa è quella sul 6 in condotta, che non comporta la bocciatura ma «un debito scolastico in materia di Educazione civica, che dovrà essere recuperato a settembre con una verifica avente ad oggetto i valori costituzionali e i valori di cittadinanza».

Seconda direttrice

La seconda direttrice del ministro Valditara riguarda la misura della sospensione, «intesa come semplice allontanamento dalla scuola, sia del tutto inefficace e, anzi, possa generare conseguenze negative sullo studente». Con questa riforma, «si prevede la sospensione fino a 2 giorni dalle lezioni in classe comporti più scuola, più impegno e più studio. Lo studente sospeso sarà coinvolto in attività scolastiche -assegnate dal consiglio di classe- di riflessione e di approfondimento sui temi legati ai comportamenti che hanno causato il provvedimento. Questo percorso si concluderà con la produzione di un elaborato critico su quanto è stato appreso, che sarà oggetto di opportuna valutazione da parte del consiglio di classe».

Se però la sospensione durerà più di 2 giorni, ritornano i servizi di attività di cittadinanza solidale presso le strutture convenzionate, con le opportune coperture assicurative. Il ministro Valditara aveva già parlato dei lavori socialmente utili, proposti per il bullismo: «Parlando del bullismo parliamo di qualcosa che ha effetti devastanti, tra cui abbandono scolastico, depressione, demotivazione. Non possiamo rimanere inerti. Io ho proposto lavori socialmente utili, lavoro di pubblica utilità, anche se ci sono difficoltà giuridiche, ma credo che sia un passaggio necessario perché il ragazzo deve concepire che il suo ego ha dei limiti, credo sia fondamentale che un ragazzo lavorando per la collettività si renda conto che è inserito in una dinamica in una dinamica sociale più ampia».

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Terza direttrice

Infine, sempre riguardo la sospensione superiore ai due giorni, «se verrà ritenuto opportuno dal consiglio di classe, l’attività di cittadinanza solidale potrà proseguire oltre la durata della sospensione, e dunque anche dopo il rientro in classe dello studente, secondo principi di temporaneità, gradualità e proporzionalità. Ciò al fine di stimolare ulteriormente e verificare l’effettiva maturazione e responsabilizzazione del giovane rispetto all’accaduto».

Il problema è che ci sono solo misure per punire, ma non per prevenire. Perché questa generazione è più “pericolosa”? Perché ha più problemi di salute mentale? Perché vivono con l’ansia della scuola, dei voti, con la paura del giudizio? E soprattutto, perché uno studente si trova a diventare un “bullo“? Quali studi dimostrano che i lavori socialmente utili possano aiutare lo studente bullo? Ancor prima di punire, bisognerebbe prevenire, ma da un ministro che propose l’umiliazione come punizione, non ci si può aspettare empatia.

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