Nel 2023 sono già morte 14 persone sulle strade italiane

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La strage dei pedoni. Le strade italiane non sono sicure, e la testimonianza sono le 14 vittime in solo 10 giorni da quando siamo entrati nell’anno nuovo, due ogni giorno. A denunciare la situazione, un report di ASAPS, l’Associazione Amici e Sostenitori della Polizia Stradale, e fra i morti ci sono anche tre minuti, due bambine di 4 e 10 anni e un ragazzo di 16 anni. I dati sono davvero allarmanti e dovrebbero sensibilizzare sulla velocità stradale e su come sia importante avere sempre lo sguardo attento sulla strada, senza distrazioni come smartphone.

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Lo scorso anno, secondo un altro report dell’Associazione Amici e Sostenitori della Polizia Stradale, sono morti 307 pedoni nelle strade italiane, più dei 271 nel 2021 e dei 240 nel 2020, con una media di circa 25 al mese e ben 116 vittime di pirati della strada. «Sulla scorta di quanto rilevato negli anni passati a questa stima preliminare occorrerà aggiungere un percentuale tra il 30% e il 35% di feriti gravi, che sono deceduti nelle terapie intensive degli ospedali italiani e che sfuggono a questa rilevazione», sottolinea l’associazione.

Allarmante anche il dato sull’età delle vittime, con gli anziani a rischio: «Dall’analisi dell’ASAPS sull’età dei deceduti, emerge che ben 14 avevano meno di 18 anni, il più piccolo solo 3 mesi, un secondo di 15 mesi, altri 2 bimbi avevano solo 2 anni, quasi tutti investiti sulle strisce in compagnia dei genitori. Ma è tra gli ultra 65enni che è avvenuta ancora una volta una vera strage, con 116 decessi, di cui 59 oltre gli 80 anni, fra loro un anziano di ben 96 anni, morto anch’egli sulle strisce pedonali.

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In pratica chi esce di casa ed ha più di 65 anni e va a piedi ha un rischio altissimo di essere investito rispetto ai più giovani, con  quasi il 40% dei casi individuati dall’Osservatorio Pedoni 2022. Ben 11 i casi di pedoni investiti e uccisi mentre andavano a gettare le immondizie vicino casa, soprattutto nelle ore serali e notturne. Si conferma perciò un altissimo rischio per i pedoni che hanno superato i 65 anni, dotati di minori riflessi, lentezza nei movimenti e soprattutto percezione del  pericolo in modo limitato, rispetto ad una persona più giovane», commentano nel report.

Fra le cause, «in 22 casi il conducente investitore era ubriaco, e in 10 casi aveva assunto stupefacenti, inoltre in ben 42 sinistri il conducente è fuggito (rispetto ai 49 casi accertati nel 2021), lasciando la vittima a terra esanime, senza prestare soccorso, con un comportamento criminale, nonostante l’inasprimento delle sanzioni penali, aggravate dalla legge sull’omicidio stradale. ASAPS ha accertato così che ogni 7 incidenti mortali con pedoni, uno è provocato da un “pirata stradale“». Intanto, questa è la dichiarazione del presidente ASAPS Giordano Biserni:

«ASAPS con la prima stima preliminare 2022 dell’Osservatorio Pedoni vuole fornire uno spaccato della sicurezza stradale in tempo reale in Italia, con una analisi sull’utente più vulnerabile in assoluto. Ringraziamo il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per aver riattivato l’attenzione sul tema della sicurezza stradale e desideriamo fornire strumenti interpretativi alla politica in vista delle possibile riforma del CdS. Dobbiamo riportare l’attenzione sulla vite che si potevano salvare. Un incidente ogni 5 è provocato dalla distrazione, lo confermano le tante casistiche e ricostruzioni dei sinistri.

Ancora più incredibile è l’allarme sulla “pirateria stradale” con 42 corpi che sono stati lasciati morire sulle strade italiane con la fuga dell’investitore,  una crudeltà che ha poco di umano. Siamo molto preoccupati per i dati definitivi che saranno resi noti da Istat a luglio 2023, quando i presumibilmente il numero finale sarà di oltre 400 pedoni morti.  Lo diciamo da anni che nasciamo  tutti pedoni, e se va bene, torniamo da anziani ad essere pedoni. Ora servono misure shock e lanciamo un appello a tutti i membri del Parlamento,  per un provvedimento straordinario che preveda sanzioni e modifiche al Codice della Strada.

Troppi morti  nel luogo “sacro” in materia di sicurezza stradale come in tutti gli stati europei: le strisce pedonali, e ci domandiamo quando sarà possibile sanzionare in automatico con telecamere ed agenti la mancata precedenza proprio sugli attraversamenti pedonali. Serve maggiore attività di controllo sulle strade, servono più divise, invece si chiudono i Distaccamenti della Polizia Stradale e le età medie in molti reparti anche della Polizia Locale rasentano i 50 anni. In questi primi giorni dell’anno abbiamo già ripreso a contare i pedoni morti, uno subito la notte di Capodanno,  e altri nelle prime 48 ore in un nuovo interminabile e triste conteggio delle croci».

E sembra che nel 2023 la situazione non stia minimamente migliorando.

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Il report sui pedoni vittime da strada del 2023

«Una strage continua, un drammatica serie  di investimenti di pedoni sulle strade italiane che hanno portato già al record di 14 morti nei primi sette giorni del nuovo anno. Cioè 2 al giorno!», scrive in un comunicato stampa l’Associazione Amici e Sostenitori della Polizia Stradale di Forlì. Fra le 14 vittime, «due bambine di 4 e 10 anni, hanno già perso la vita, ma anche sei ultra65enni. Due i casi di pirateria, di cui uno addirittura un minorenne alla guida, come avvenuto a Corigliano in Calabria, dove sono ben tre i pedoni morti in una settimana».

Il presidente Biserni commenta: «Un inizio tristissimo per gli utenti più vulnerabili sulla strada, con pirati e morti sulle strisce pedonali, con anziani sempre più a rischio. Quanti di questi incidenti sono dovuti alla distrazione? Sono indispensabili i dati sulle cause, vanno inasprite le sanzioni per chi usa il cellulare alla guida, i pedoni devono essere “sacri” come in altre nazioni europee. Rischiamo di avere un record di decessi, con un trend angosciante a cui vanno aggiunti i 40 pedoni deceduti nel mese di dicembre appena trascorso».

Insieme al comunicato stampa, vediamo anche l’analisi dei pedoni deceduti (aggiornata al 7 gennaio 2023), dove solo a gennaio sarebbero morte 14 persone, 10 uomini (un minore fra loro) e 4 donne (fra cui le due bambine di 4 e 10 anni). La regione più colpita è la Calabria, con tre vittime, seguita dalla Sardegna, dal Lazio e dalla Sicilia con due vittime. Altri sono morti in Piemonte, Toscana, Campania, Emilia Romagna e Lombardia. Fra gli assassini stradari, c’è anche un pirata minorenne.

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I casi di cui ovviamente più si è parlato sono quelli delle tre vittime minorenni. L’ultimo, avvenuto due giorni fa, ha coinvolto un ragazzo di sedici anni che è stato travolto da due autovetture in una carambola avvenuta a Iseo, in provincia di Brescia, intorno alle 20. Secondo una prima ricostruzione, Federico Doga, promessa del rugby, stava attraversando la strada nella centralissima via Roma quando è stato investito prima dall’auto guidata da un 39enne e poi da una vettura che veniva in senso contrario con a bordo una famiglia; le due auto poi si sono scontrate fra di loro.

A Termini Imerese, invece, la vittima è una bambina di 4 anni, morta il 6 gennaio investita da un’auto guidata da una donna di 51 anni indagata adesso per omicidio stradale. Secondo la ricostruzione, la piccola sarebbe stata travolta mentre usciva da un cancello. Il giorno prima in Calabria, invece, una bambina di 10 anni è stata investita mentre scendeva dall’auto in una fascia di emergenza nell’A2 “Bagnara Calabra – Piani della Corona”. La piccola è stata stata travolta da una macchina in transito perdendo la vita.

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