Sardegna in fiamme: cosa sta succedendo? Come possiamo aiutare?

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Non si sta parlando abbastanza di quello che sta subendo la Sardegna in questo periodo. Nelle storie di influencer l’abbiamo vista al massimo del suo splendore, così come negli ultimi mesi l’abbiamo vista essere il posto preferito da tanti turisti, tuttavia adesso ha bisogno di aiuto. La Sardegna sta bruciando e noi non possiamo e non dobbiamo girare lo sguardo dall’altro lato, ma dobbiamo cercare un modo per aiutare.

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Incendi in Sardegna
Fonte: Twitter

Terreni distrutti, case crollate, animali morti o feriti, persone senza più una casa, boschi in fiamme e tutto nel giro di pochi giorni. Anni e anni di vita distrutti a causa del caldo e poi abbiamo anche il coraggio di dire che il cambiamento climatico non esiste, chiamando Greta Thunberg, una ragazzina che si impegna per queste cause ambientali, nei peggiori dei modi. L’essere umano è la specie peggiore che esista, perché è stato un uomo a creare tutta questa sofferenza. La natura ha reagito di conseguenza.

Tuttavia, fra tutto lo schifo umano, ci sono anche tantissime persone che, senza alcuna pausa, stanno lottando con tutte le proprie forze, dai vigili del fuoco alla Protezione civile, al Corpo forestale e persino dei semplici volontari, per poter salvare la vita in Sardegna. La vita di flora, fauna ed esseri umani. Ma noi che viviamo in un’altra regione, cosa possiamo fare? Come possiamo aiutare la Sardegna? In primis, informandoci e spargendo la voce su quel che sta succedendo. E poi vediamo.

Prima di spiegarvi come fare per dare una mano, comunque, vediamo cosa sta succedendo. Perché i boschi hanno preso fuoco? E soprattutto: perché nessuno ne sta parlando? Perché sono più impegnati a parlare di green pass o dei no-vax che stanno occupando le piazze delle città? Perché i servizi sulla Sardegna, esclusa qualche eccezione, durano pochissimi secondi, ma per parlare del gossip c’è sempre tempo?

Cosa sta succedendo in Sardegna?

Quest’estate, ce ne siamo resi conto tutti, il caldo è davvero asfissiante. Ci sono diversi giorni in cui il caldo è afoso e, in molti casi, questo causa dei fuochi in zone di campagne. Succede in Puglia come in Sicilia e come in Sardegna, dove la situazione è completamente sfuggita di mano. 1500 persone sfollate, oltre 20mila ettari di territorio, boschi, oliveti e cambi coltivati sono stati ridotti in cenere, le aziende agricole sono devastate e le case distrutte. Ci vorranno 15 anni per ricostruire i boschi.

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Resti di una casa
Fonte: Twitter

Sono ormai 60 ore che la Sardegna sta bruciando e si sta cercando di spegnerla, ma siamo in un circolo vizioso. Gli animali indifesi intanto muoiono, proprio come è successo lo scorso anno in Australia. Il primo incendio è stato il 23 luglio, quando una macchina ha preso fuoco in seguito a un incidente. In pochissimo tempo l’incendio dell’audio ha colpito il bosco, sospinto dallo scirocco e dal libeccio. Ma basta pochissimo, con questo caldo, per far appiccare un incendio. Basta anche una singola sigaretta non spenta.

Le immagini condivise dalle persone sul posto sono strazianti. Sono strazianti perché noi non riusciamo a fare niente. Perché vediamo una splendida regione famosa per la sua bellezza prendere fuoco. E chi ne sta parlando? Qualche politico comincia a parlarne, gli influencer mandano dei messaggi di solidarietà, ma al telegiornale i servizi sono davvero miseri. Va bene, ci sono le Olimpiadi. Va bene, ci sono i no-vax. L’Italia non sta passando il migliore dei periodi. Ma non per questo dobbiamo ignorare una popolazione che ha bisogno d’aiuto.

«Siamo di fronte a condizioni mai verificate nella storia dell’autonomia sarda, per ampiezza del territorio colpito e per i cambi di vento» ha detto il governatore, affermando che avrebbe scritto al Presidente Draghi. Poi, in un’intervista con La Stampa: «Ancora non è possibile fare una stima esatta. La situazione è ancora in evoluzione. Quello a cui stiamo assistendo è un dramma di proporzioni enormi: ettari ed ettari andati in fumo, secoli di storia ambientale e paesaggistica cancellati». Anche il direttore generale della Protezione civile della Sardegna, Antonio Pasquale Belloi, si è fatto sentire:

«La giunta ha dichiarato lo stato di emergenza regionale su proposta del presidente Solinas. Questo serve per mettere le basi all’istruttoria che ci permetterà di richiedere poi lo stato di emergenza nazionale. Sono già attive tutte le associazioni di Protezione civile per il supporto alla popolazione. Nell’ultima evacuazione ci sono stati circa 400 sfollati.

In tutto sono circa un migliaio, però alcuni stanno già rientrando nelle proprie abitazioni, perché si tratta di paesi che comunque hanno ristabilito il margine minimo di sicurezza. La cosa più importante è  che siamo riusciti, nonostante le condizioni meteo e climatiche devastanti dal punto di vista della propagazione degli incendi, a garantire la sicurezza dei cittadini. Da tre giorni le alte temperature hanno reso esplosiva la parte centro-occidentale della Sardegna, quella interessata da questo rogo guidato dal vento».

Gli incendi nella regione italiana sono iniziati per l’errore di un umano. Sono continuati per l’indifferenza. Altre persone stanno lottando per far sì che tutto questo finisca al più presto, facendo cessare le sofferenze di un popolo splendido, che sarà capace di rialzarsi più forte di prima. Adesso vediamo cosa possiamo fare poter dare una mano, per poter aiutare i vigili del fuoco e i volontari, per aiutare tutti i sardi che stanno soffrendo davanti all’indifferenza di un intero stato.

Sardegna: come aiutare

Il modo migliore per aiutare la Sardegna è spargere la voce, condividere le notizie, condividere i numeri di aiuto, firmare le petizioni. Vi lasciamo quindi delle petizioni o dei post da condividere, in caso non poteste donare voi stessi. Sfruttiamo i social nel modo migliore!

La prima petizione da firmare è una petizione che chiede di intervenire al più presto in difesa della Sardegna, potete firmare qui. C’è poi un GoFundMe per la prov. di Oristano che, proprio in queste ore, sta passando uno dei periodi più brutti della storia. Potete donare, anche un euro, qui.

La Sardegna Brucia . 50000 ettari avvolti dalle fiamme . Siamo al fianco di Clinica Veterinaria Duemari per curate…

Pubblicato da Effetto Palla Onlus su Domenica 25 luglio 2021
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Incendi in Sardegna
Fonte: Twitter

In più, l’Associazione Anima e Coros ODV si rende disponibile per aiutare la fauna e ospitare degli animali, questo è il loro numero: 3711551150. Il BeB Belvedere a Bosa invece ospiterà in due camere da letto per 6 persone chiunque fosse stato colpito e non avesse un posto in cui stare (numero da contattare: 3495947875). L’Associazione Circolo Veterinario Sardo si mette invece a disposizione un gruppo di veterinari per aiutare gli animali senza colpe, potete contattare le dott.sse Colleo e Uras, questi i loro numeri: 3470853706 e 3479059129.

Infine, la dott.ssa psicologa Peri si mette a disposizione di tutte le persone che ne avessero bisogno per delle consulenze online gratuite: 3931262761. Anche Bacco Bistrot darà gratuitamente cibo e acqua a chi ne avesse bisogno (Bosa, corso Vittorio Emanuele II 44).

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