Roma: accoltellata una donna al settimo mese di gravidanza

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E ci risiamo: una donna al settimo mese di gravidanza è stata accoltellata dal proprio compagno, a Roma. Ha ferito al collo, allo zigomo e all’orecchio, per fortuna nessuna ferita grave. Lui, l’uomo che l’ha volontariamente ferita, è prima scappato ma poi è stato rintracciato e sottoposto a fermo dalla polizia. Lei è una donna di 32 anni che si trovava nell’abitazione con la madre, quando ha iniziato a litigare con il compagno, un uomo di 42 anni che a quanto dicono le fonti giornalistiche non accettava la gravidanza della compagna e che per questo l’ha ferita.

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Una storia che ci ha subito fatto pensare alla tragedia che ha coinvolto poche settimane fa Giulia Tramontano, che purtroppo non è sopravvissuta alla furia omicida del suo compagno dalla doppia vita. Giulia aveva 29 anni e anche lei era incinta da sette mesi. Il suo fidanzato era Alessandro Impagnatiello, trentenne e barista, che aveva denunciato, domenica scorsa, la scomparsa della compagna. Che però aveva ucciso lui, tentando addirittura di bruciare il suo corpo, non riuscendoci. Il corpo di lei è stato trovato a Senago, sotto indicazione dello stesso fidanzato che ne ha confessato l’omicidio.

Subito poi si sono scoperte le bugie di Impagnatiello, che conduceva una doppia vita, tant’è che screditava più volte la compagna con quella che non chiamerei neanche amante, in quanto credeva di essere effettivamente la fidanzata e, una volta scoperto l’inganno, ha voluto parlare con Giulia per avvisarla della persona che aveva accanto. Il femminicidio della 29enne ha colpito molte persone, principalmente perché lei era incinta, e colpiscono molto le lettere che la sorella, Chiara, condivide sui social. Lettere nostalgiche e tanto tristi.

La storia di Giulia Tramontano è la storia di un’ennesimo femminicidio, di cui oggi tutti parlano. Ci racconteranno chi era Giulia, parleranno con i suoi familiari, probabilmente ci racconteranno anche la vita dell’uomo che avrebbe dovuto amarla ma che l’ha tradita, le ha mentito, l’ha uccisa e ha anche cercato di bruciare il suo corpo. Poi, la settimana prossima, forse due, tutto tornerà alla normalità. Tutto in silenzio, fino al prossimo femminicidio. Giulia Tramontana e il suo bambino sono stati uccisi, diventeranno delle scarpette rosse di “non una di meno“. Ma, ogni volta, una in meno di noi c’è. Giustizia per Giulia, e per tutte le donne vittime degli uomini.

Il femminicidio scampato a Roma: donna incinta accoltellata dal compagno

Anche in questo caso la vittima di violenza è una donna incinta al settimo mese, di 32 anni. È stata brutalmente aggredita in casa dal suo compagno, di fronte alla madre della donna, che ha assistito impotente alla scena. Dopo averla lasciata sanguinante sul pavimento, l’aggressore è fuggito, dando inizio a una caccia durata mezza giornata. Solo a notte inoltrata la polizia di Stato, con l’aiuto degli investigatori della squadra mobile, è riuscita a bloccarlo. Nonostante le gravi ferite subite, fortunatamente né la madre né la figlia che porta in grembo sono in pericolo di vita.

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Secondo quanto riportano i vari quotidiani, l’episodio si è verificato in un appartamento situato nella zona Due Ponti, a pochi metri dalla Tomba di Nerone, nella periferia settentrionale di Roma. Verso l’ora di pranzo di domenica, la trentaduenne, che si era rifugiata a casa della madre, è stata raggiunta dal suo compagno, un uomo di 42 anni di origine tunisina. Da quel momento, la situazione è rapidamente degenerata, portando a un’accesa discussione e poi alla violenza.

L’uomo ha impugnato un coltello e ha ferito la donna incinta cercando di colpirla allo stomaco. Secondo le informazioni riportate da RomaToday, la donna, per proteggere la sua bambina, si è messa in posizione fetale, sacrificandosi per salvarla. La furia dell’uomo è proseguita e con un fendente l’ha colpita prima tra la tempia e l’occhio e poi al collo. I soccorsi sono stati chiamati immediatamente, anche grazie alle segnalazioni dei residenti che avevano sentito le urla della donna.

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Sul luogo dell’incidente è intervenuto il personale del servizio di emergenza 118, che ha trasportato la donna di trentadue anni in ospedale in condizioni critiche, classificando l’intervento come codice rosso. Presso il policlinico Gemelli, la vittima è stata ricoverata d’urgenza. Sebbene sia in condizioni gravi, sia lei che la sua bambina sono al sicuro. Nel corso della notte, la squadra mobile è riuscita a rintracciare il 42enne, il quale si era dato alla fuga dopo l’aggressione. Attualmente l’uomo è stato arrestato e si trova in stato di fermo. È a rischio di essere accusato di tentato omicidio, e la sua posizione è ora sotto l’attenzione delle autorità giudiziarie.

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