Rientro a scuola dopo le vacanze natalizie 2022: cosa ne pensano gli studenti?

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Il Ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi proprio non sopporta la DAD, e la scongiura come opzione per il rientro a scuola: domani in data 10 gennaio tutte le scuole d’Italia riapriranno le porte ai loro studenti (alcune le hanno già aperte da venerdì) per riprendere le lezioni in seguito alle vacanze natalizie appena trascorse. Ma sono in pochi ad essere favorevoli a questa riapertura, considerando i dati allarmanti che ogni giorno siamo costretti a fronteggiare.

Ma non è solo l’aumento dei contagi a preoccupare, quando diverse scuole si ritrovano a dover sopperire all’assenza in alcuni casi, addirittura, del 10% del personale scolastico. Sono in molti a pensare che questo rientro tra i banchi sia troppo ravvicinato.

Bianchi aveva già riferito la sua opinione riguardo allo sfruttamento della didattica a distanza, e non si è voluto smentire in questi giorni. Nei confronti di Vincenzo De Luca, presidente della regione Campania, il quale aveva disposto la DAD nelle scuole medie ed elementari per tutto il mese di gennaio, ha risposto così: “La legge è molto chiara: permette ai presidenti di Regione di intervenire solo in zona rossa e in circostanze straordinarie. Queste condizioni oggi non ci sono. Ritengo vi siano gli estremi per impugnare quell’atto“.

Quando si attiverà la DAD?

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Fonte: CupItaly

La DAD verrà impiegata solo nel caso in cui si ritenga necessario istituire una quarantena. Lo studente risultato positivo al test di Covid-19 potrà attivarla per proseguire con le lezioni che i suoi compagni continueranno a seguire in presenza.

Infatti, se soltanto uno studente è risultato positivo al test di Covid-19, il resto della classe proseguirà le lezioni in presenza con autosorveglianza e obbligo di mascherina FFP2.

Se gli studenti positivi aumentano a due la DAD scatta solo per gli studenti senza dose di richiamo, per chi ha completato il ciclo vaccinale da più di 120 giorni e per i guariti da più di 120 giorni. Il resto degli studenti proseguirà a seguire le lezioni in presenza con autosorveglianza e obbligo di mascherina FFP2.

Soltanto con tre casi di studenti positivi verrà estesa la DAD a tutta la classe per 10 giorni.

Cosa ne pensano gli studenti?

Abbiamo raccolto un po’ di opinioni riguardo a come si sentono gli studenti all’idea di ritornare a scuola in presenza, nonostante il rischio a cui saranno potenzialmente sottoposti.

Da un istituto superiore situato in provincia di Biella giungono più preoccupazioni e lamentele che parole di conforto:

Non sono affatto tranquilla riguardo al rientro in presenza. Trovo scorretta la presa di posizione del ministro Bianchi nei confronti di chi aveva intenzione di lasciare gli studenti a svolgere le prime lezioni dell’anno in DAD, perché significa farci correre un rischio che potrebbe essere scongiurato, solo per convincerci che vada tutto bene, quando la realtà è ben diversa. Non siamo protetti, affatto.

Risulta inutile costringere i ragazzi al proprio posto durante l’intervallo, ma poi permettere loro di svolgere attività fisica in palestra senza mascherina, senza rispettare una distanza di sicurezza o igienizzare per tempo il materiale impiegato. Perché questo è possibile considerando che nelle palestre al di fuori dell’ambiente scolastico viene richiesto l’utilizzo della mascherina se in prossimità di altre persone? Non ha senso”.

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Fonte: Regione Piemonte

Sono dell’idea che saremmo dovuti restare almeno ancora una o due settimane a casa, magari anche l’intero mese di gennaio. Buona idea l’utilizzo di mascherine FFP2, ma poter restare in palestra senza mascherine è sempre stata una pessima decisione. Soprattutto quando più classi sono costrette a condividere la palestra negli stessi orari, le quali magari sono anche numerose. Già non posso fidarmi dei miei compagni di classe in generale, durante una pandemia le cose mica sono cambiate. C’è chi continua a uscire senza rispettare alcuna precauzione e chi tiene la mascherina fin sotto al naso. La lezione di motoria dovrebbe essere svolta all’esterno, ma per almeno un po’ risulta impossibile a causa del freddo“.

Sinceramente non sono esageratamente preoccupata per il rientro a scuola, anche se forse il ritorno alla didattica a distanza sarebbe potuto essere a mio avviso la soluzione migliore in questa situazione, visto il forte aumento dei casi avvenuto durante le vacanze di natale, per cui sono arrivata alla conclusione che quasi tutti noi conosciamo qualcuno che nell’ultimo periodo è risultato positivo.

Proporrei il ritorno alla DAD solo per qualche settimana o mese con l’obiettivo di ridurre, anche se di poco, i contagi. Un’altra cosa da considerare è il fatto che ben poco in classe vengono rispettate tutte le ‘norme covid’ previste, come la costrizione a rimanere seduti al proprio banco per sei ore, e questo potrebbe sicuramente rappresentare un problema considerando il fatto che se meno di tre persone risultano positive in classe l’obbligo di quarantena non scatta“.

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Fonte: ANSA

Non mi sento al sicuro, non credo stiano prendendo davvero a cuore la nostra salute. Certo, è facile dire che con la DAD non si può svolgere adeguatamente le lezioni quando non sanno cosa voglia dire vivere la scuola come la stiamo vivendo noi. Assurdo pensare che sia una buona idea farci ritornare a scuola in queste condizioni“.

Rimane in bilico anche l’ambiente universitario:

Mi sto preparando per la sessione che inizierà a febbraio, gli esami fino a nuove disposizioni saranno in presenza, le lezioni altrettanto. Infatti, non c’è alcun limite per il numero di studenti che possono frequentare le lezioni in sede, basta che indossino tutti la mascherina FFP2. Personalmente, però, sono molto più sicuro e comodo a seguirle a distanza: non cambia nulla, anzi, posso prendere appunti seduto alla mia scrivania ed evitarmi il viaggio fino alla mia sede. I laboratori, ovviamente, sono in presenza“.

Mi ritrovo in sessione d’esame e non sono neanche certa se dovrò sostenere i miei esami in presenza, oppure a distanza. Non siamo stati informati riguardo a nulla che concerne il modo in cui dovremo procedere, non saprei davvero cosa dire. Sappiamo che l’università vuole mantenere le lezioni in presenza, nonostante la difficile situazione in cui versiamo”.

L’appello dei presidi a Draghi

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Fonte: Open

Le ultime parole arrivano dall’Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici (ANDIS) inviate in queste ore al Presidente del Consiglio, Mario Draghi:

Il Governo e il ministero dell’Istruzione hanno il dovere di mettere in campo il massimo sforzo con azioni di affiancamento alle scuole perché diversamente il sistema scolastico non riuscirà a gestire la prevista diffusione del contagio nella fascia di età scolare“.

Preso atto che il monitoraggio settimanale pubblicato ieri da I.S.S./Min. Salute documenta un ulteriore aggravamento della curva pandemica, con il raddoppio dell’indice di trasmissibilità RT e con un consistente aumento del tasso di occupazione delle terapie intensive; che si preannuncia per i prossimi giorni il passaggio di ben 10 regioni/province autonome nella fascia ad alto rischio; che il Comitato Tecnico Scientifico non si è espresso né ha pubblicato proiezioni circa un possibile incremento del contagio in conseguenza della riapertura delle scuole dopo le festività natalizie; che le Aziende sanitarie hanno dimostrato nelle ultime settimane di essere in affanno nell’assolvere i compiti di testing e di contact tracing dei contagi nelle scuole;

che le famiglie degli alunni in autosorveglianza o in quarantena manifestano oggettive difficoltà ad acquisire le certificazioni necessarie per il rientro a scuola dei figli, l’Andis chiede al Governo di considerare che ad oggi non ci sono tutte le condizioni per rendere operative in tutto il territorio nazionale le misure previste dal D.L. n.1/2022“.

Molte Regioni di fatto non sono più in condizione di garantire il testing e il tracciamento dei contagi; non sono state implementate nuove e più efficaci iniziative per incentivare la vaccinazione dei bambini in età 5-11 anni; le istituzioni scolastiche non sono in condizione di riorganizzare tout court il servizio scolastico (verifica positività – riorganizzazione del tempo scuola – gestione del servizio mensa – sostituzione personale assente a vario titolo, attivazione DAD, ecc.) dal momento che non conoscono in tempo reale i dati relativi a contagi/contatti/vaccinazioni del personale e degli studenti; non è stata avviata la fornitura alle scuole di mascherine FFP2, per i quantitativi che si renderanno necessari lunedì 10 gennaio“.

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