È una di quelle storie che, quando leggi, ti sembra impossibile. Riccardo Pica, di solo 16 anni, è letteralmente morto di paura. L’autopsia sul suo corpo lo ha confermato. La paura è stata causata da un clochard che lo ha inseguito con un accetta mentre era in un parco molto trasandato insieme ai suoi amici. Si è accasciato, e non si è più rialzato. Da quel momento è iniziata la lotta della madre, perché purtroppo in tutte le altre storie abbiamo visto come lo Stato italiano non aiuti minimamente le famiglie che subiscono delle ingiustizie e si trovano a dover piangere per un figlio.
Lo abbiamo visto con Denise Pipitone, rapita davanti casa sua 18 anni fa. 18 anni di silenzio, di errori da dilettanti all’inizio delle indagini, di testimoni mai ascoltati, tante bugie e autorità che sembrano quasi non voler trovare una bambina di 4 anni, di non dare giustizia a una famiglia che la cerca da fin troppi anni. E nonostante ciò, la commissione di inchiesta è stata ufficialmente bocciata e dobbiamo sperare che qualcuno, nella nuova legislatura, decida di far luce su questo caso assurdo.
E lo abbiamo visto anche con Stefano Cucchi, che è morto a causa delle botte e non a causa della droga, ma che per la politica italiana continuava a essere morto per droga, nonostante una dannata autopsia che testimoniava le cause di morte. Nonostante un processo che testimoniava come la droga non centrasse nulla nella sua morte, non hanno chiesto scusa, bensì hanno continuato a dire che «la droga fa male». E anche dopo che Ilaria Cucchi è stata eletta in Parlamento, Massimo Corsaro, ex deputato, ex missino ed ex Pdl eletto l’ultima volta con Fratelli d’Italia, ha ribadito che la sua notorietà è perché «il fratello spacciava».
E poi… Vogliamo tornare ancora un po’ più indietro? Parliamo di Carlo Giuliani, di Federico Aldrovandi e, perché no, anche di Serena Mollicone. Proprio quest’estate si è ripreso a parlare del caso della 18enne uccisa 21 anni fa per cui ancora si cerca giustizia, in quanto sono stati assolti i coniugi Mottola e il figlio Marco, accusati del suo omicidio. I tre si sono sempre detti innocenti ed erano accusati in quanto, secondo la ricostruzione, la ragazza sarebbe stata aggredita nella caserma dei Carabinieri del paese ciociaro, guidato all’epoca dal maresciallo Mottola. E Riccardo Pica, è un’altra vittima dello Stato.
Riccardo Pica: altra vittima dimenticata dallo Stato
«Ho riflettuto parecchio prima di scrivere qualcosa su quel giorno, su un incontro che è stato da me richiesto, come se per l’Amministrazione e il Sindaco quanto avvenuto a mio figlio fosse un peso, un inciampo da far sparire nel più breve tempo possibile, un fastidio, una macchia da cancellare in fretta. Ma c’era qualcosa che mi sfuggiva e l’ho capito solo pochi giorni fa», questo scrisse Daniela Salustri, madre del 16enne Riccardo Pica, dopo aver incontrato l’ex sindaca di Roma Virginia Raggi, descrivendo l’incontro come «formale, freddo, glaciale, senza empatia».
«Sono tornata al Parco e ho ripercorso la strada che ha fatto mio figlio Riccardo mentre fuggiva inseguito da un uomo che voleva fargli del male. Ho guardato l’orologio e ho visto che ci vogliono tre minuti. Quando sono uscita dal Campidoglio ho guardato l’orologio e mi sono resa conto che sono stata congedata in tre minuti. Tre minuti e poi Riccardo era morto. Per la secondavolta», scrive nello stesso post. Ci ha messo tre minuti suo figlio a morire, e più di due anni per ottenere giustizia.
Riccardo Pica aveva 16 anni, ed è morto a febbraio 2021 al parco della Madonnetta, a causa di un clochard in bicicletta che lo ha rincorso (a piedi) per 500 metri con un’accetta per poi accasciarsi e morire. Insieme a lui c’erano i suoi amici, che lo hanno visto fermarsi, gettarsi a terra e dire «non ce la faccio più». E così è morto il ragazzo. L’uomo, invece, era già conosciuto alle autorità, in quanto era stato segnalato più volte. In seguito ha ricevuto decreto penale di condanna per porto illegittimo di armi, in precedenza denunce per rapina aggravata e aggressione.
«Dall’autopsia è emerso che il 16enne ha subìto un evento aritmico con alterazione della funzionalità ventricolare sinistra ed edema polmonare acuto, derivante dalla disfunzione cardiaca. Si è verificata un’insufficienza cardiocircolatoria acuta irreversibile su base verosimilmente aritmica in soggetto portatore di ipertrofia ventricolare sinistra di lieve entità e dimensioni ridotte dei due rami coronarici di sinistra. Esclusa la presenza di eventi traumatici riferibili all’azione di terzi.
È stata accertata una anomalia cardiaca strutturale consistente in una lieve ipertrofia miocardica ventricolare sinistra, presenza di tessuto fibro-adiposo a livello del nodo seno-atriale. Questa condizione ha innescato l’evento aritmico alla base dello scompenso cardiaco ed il conseguente arresto cardiocircolatorio. L’autopsia ha accertato una predisposizione ad eventi cardiaci acuti».
Il Riformista
Tuttavia, secondo gli avvocati, il ragazzo se non fosse stato spaventato a morte sarebbe tranquillamente sopravvissuto. La madre di Riccardo Pica, intanto, ha fatto causa al Comune per non aver garantito la sicurezza e aver abbandonato una struttura che è patrimonio pubblico, anche dopo la tragedia che ha colpito la sua famiglia non è stato fatto nulla. Ha provato anche a rivolgersi ai media, come Striscia la Notizia, ma come denuncia sui social, anche da loro non riceve l’attenzione che meriterebbe.
«Voglio fare questo video perché sono rimasta per l’ennesima volta schifata dal comportamento delle grandi testate se dobbiamo chiamarle così», dice Daniela Salustri in un video pubblicato due giorni fa su TikTok, generando tantissime visualizzazioni, likes e commenti. «Sono stata contattata un po’ di tempo fa da Striscia la Notizia, mi hanno detto che si erano documentati su quello che era successo a mio figlio e che sarebbero venuti al parco della Madonnetta per parlare di quello che era successo e del degrado che c’è nel parco». E poi che è successo?
La troupe di Striscia è effettivamente andata al parco, racconta la donna, tuttavia non l’hanno chiamata, «hanno parlato solo con l’associazione, solo di erba alta e struttura, hanno tralasciato un ragazzo di 15 anni che è morto – mio figlio è morto – per colpa di questa erba alta che il comune non ha mai voluto mettere a posto». Racconta poi che il figlio è morto il 26 febbraio 2021, sottolineando come il Comune di Roma fosse a conoscenza di quello che accadeva nel parco, del pericolo, senza mai intervenire in alcun modo.
Aggiunge poi che i media hanno sempre trovato scuse, come le elezioni del nuovo singolo dicendo che ne avrebbero parlato a ottobre 2021. A quasi due anni dalla morte del figlio, ancora non se ne parla, non viene nominato perché, la Salustri cita Striscia la Notizia, «il caso non è ancora chiuso». «Ma almeno dire “il povero Riccardo”, almeno quello», commenta la donna. Il suo appello nel video è quindi a Striscia: «perché non volete fare un servizio su mio figlio? Come mai?». Infine, sottolinea: «perdere un figlio non è un fallimento politico, questo era quello che volevo dire».
@danielasalustri0 ♬ suono originale – Daniela Salustri
Intanto, l’udienza preliminare che era programmata per gennaio, ha stabilito che la data d’inizio del processo che vedrà il clochard seduto davanti ai giudici per rispondere di morte come conseguenza di altro reato, minaccia aggravata dall’uso di armi e porto abusivo di armi, avrà inizio il 26 settembre del 2023. A più di due anni di distanza da quando Riccardo Pica è morto, e nel frattempo l’assassino è libero, non sono stati fatti interventi nel parco e delle persone continuano a essere a rischio. Questa, è l’Italia. Altro che belpaese.
Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull’italiano standard e neostandard, “paladina delle cause perse” e studentessa di Didattica dell’Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
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