Arrivati al weekend 9-10 gennaio, conosciamo i colori delle regioni nei giorni precedenti il nuovo DPCM, che verrà presentato, molto probabilmente, il 15 gennaio e dovrà essere rispettato dal 16. Abbiamo già visto in un precedente articolo che, in questo weekend come anche nei successivi, qualsiasi regione italiana dovrà rispettare le regole di una comune zona arancione. Il dubbio, però, restava sui giorni che intercorrono dall’11 al 15: per cui, adesso che abbiamo anche questa certezza, vediamo come dovremo comportarci.
Mentre oggi e domani tutta l’Italia rispetterà le stesse regole, quindi divieto di spostamento fra regioni e fuori comune (escluse sempre le solite deroghe come salute, necessità, lavoro e rientro presso abitazione/residenza/domicilio), bar e ristorante aperti solo tramite asporto e consegna a domicilio, visita a parenti e amici all’interno del proprio comune. In poche parole, potete fare quello che volete nel vostro comune, ma non potete spostarvi fuori senza un’autocertificazione.
Dall’11 al 15, le cose rimangono invariate per cinque regioni che continueranno a essere arancioni, mentre cambieranno, o meglio, torneranno a essere come nei giorni scorsi, nelle altre. Quindi, escluse le cinque regioni che hanno un indice Rt più alto e che sono a rischio, il resto dell’Italia sarà in zona gialla rafforzata, ergo potrà fare quello che preferisce, ma all’interno dei confini regionali, perché non appena sorpassi il confine il virus diviene più contagioso e i congiunti fuori regione sono più pericolosi degli assembramenti nelle piazze.
I colori dell’Italia dall’11 al 15 gennaio
A stabilire i colori e le regole in vigore dall’11 al 15 gennaio è stato il decreto ponte, ovvero quel decreto varato per riempire i giorni tra un DPCM e l’altro. Nei giorni scorsi abbiamo conosciuto per la prima volta la zona gialla rafforzata e abbiamo appurato che era non era così male, tranne per chi ha dei parenti o degli affetti fuori regione che è considerato dal governo come un terrorista porta-virus, come se, davvero, all’interno della regione il virus sia meno letale di quando sorpassi il confine della tua regione.
Dall’11 al 15, però, alcune regioni dovranno dire addio a quel briciolo di libertà che hanno respirato dall’8 e dovranno continuare con la zona arancione. Queste regioni sono la Calabria, l’Emilia Romagna, la Lombardia, la Sicilia e il Veneto. Le regioni non nominate, invece, continueranno con il sistema dei giorni scorsi. Quindi tutto consentito esclusi gli spostamenti fra regioni, con le solite eccezioni che abbiamo ricordato anche prima.
Da lunedì viene abbandonato il sistema nazionale che abbiamo usato nei giorni festivi, e riprende quello per rischio, tuttavia i parametri dell’indice Rt sono stati modificati e abbassati. A firmare le ordinanze dei colori è sempre stato il ministro della Salute Roberto Speranza, che ha individuato in quelle cinque regione un rischio più alto di contagio. Fortunatamente, nessuna regione si colorerà di rosso.
Nelle cinque regioni nominate sopra, dall’11 al 15 sarà consentito spostarsi solo all’interno del proprio comune senza autocertificazione, mentre per muoversi fra comuni bisognerà munirsi di una giusta giustificazione. In quei giorni i bar e i ristoranti saranno chiusi al pubblico ma aperti ad asporto fino alle 22 e a domicilio senza limiti di orario (questo a causa del coprifuoco che continuerà a esistere dalle 22 alle 5 del mattino).
I negozi saranno aperti, mentre i centri commerciali saranno chiusi nei giorni festivi e prefestivi. Ovviamente saranno sempre aperti gli alimentari e le farmacie, anche all’interno dei centri commerciali, come è sempre stato anche durante il primo lockdown. Palestre e piscine resteranno ancora chiuse, per cui gli sportivi dovranno continuare con gli allenamenti in casa.
Queste regole dovranno essere rispettate in Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto (al momento dall’11 al 15), mentre le altre regioni in zona gialla rafforzata potranno continuare a spostarsi all’interno del territorio regionale senza autocertificazione, potranno andare ai bar e ai ristoranti fino alle 18 (e poi usufruire di domicilio e asporto come nelle zone arancioni). Anche nelle zone più libere, però, palestre, piscine e impianti sportivi saranno chiusi.
Resta sempre l’incognita su cosa potremo aspettarci dal 15 gennaio, quando scadrà questo DPCM e verrà presentato il nuovo. Ci saranno nuove strette? Dopo un anno il governo si renderà conto che ci sono i congiunti fuori regione? Continueranno a demonizzare gli spostamenti fra regioni favorendo però quelli all’interno della stessa regione? Altre regioni diventeranno arancioni o peggio rosse? Le domande sono troppe, le risposte invece troppo poche.
Giulia, 25 anni, laureata in Lettere Classiche, “paladina delle cause perse” e studentessa di Filologia Italiana. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
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