Addio a Karim Aga Khan IV: il principe che trasformò la Costa Smeralda e guidò milioni di ismailiti

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Il 5 febbraio 2025 è scomparso a Lisbona, all’età di 88 anni, il principe Karim Aga Khan IV, leader spirituale dei musulmani ismailiti e figura di spicco nel panorama internazionale per le sue iniziative filantropiche e imprenditoriali. Nato in Svizzera nel 1936, Aga Khan IV ha guidato la comunità ismailita per oltre sei decenni, succedendo al nonno nel 1957. Durante la sua leadership, ha promosso numerosi progetti di sviluppo attraverso l’Aga Khan Development Network, operando in oltre 30 paesi per migliorare le condizioni di vita in ambiti quali sanità, istruzione e sviluppo rurale.

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Dalla Costa Smeralda al mondo: l’eredità di Karim Aga Khan IV

In Italia, il nome di Aga Khan è strettamente legato alla nascita della Costa Smeralda. Negli anni ’60, affascinato dalla bellezza incontaminata della Gallura, acquistò circa 70 ettari di terreno nella zona di Romazzino, trasformando quella che era una regione agricola in una delle mete turistiche più esclusive al mondo. Collaborando con architetti di fama come Jacques Couelle, Savin Couelle, Luigi Vietti e Michele Busiri Vici, diede vita a uno stile architettonico distintivo, utilizzando materiali locali come il granito e rispettando l’armonia del paesaggio sardo.

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Un aneddoto emblematico racconta che, durante le trattative con i pastori locali per l’acquisto dei terreni, offrì loro un miliardo di lire, ma questi, non comprendendo l’entità della cifra, risposero: “No, no, quale miliardo, noi vogliamo milioni”. Oltre al suo impegno nello sviluppo economico e sociale, Aga Khan era noto per la sua passione per l’ippica. Possedeva numerosi cavalli da corsa di fama internazionale, tra cui il leggendario Shergar, rapito nel 1983. La sua vita privata lo vedeva spesso al centro delle cronache mondane, grazie anche alle sue amicizie con personalità di rilievo, tra cui la regina Elisabetta II e il re emerito spagnolo Juan Carlos I.

Il primo ministro pakistano Shehbaz Sharif ha reso omaggio al principe descrivendolo come un «uomo di visione, fede e generosità attraverso i suoi instancabili sforzi nella lotta alla povertà, nell’assistenza sanitaria e nell’uguaglianza di genere, ha sostenuto la causa degli emarginati, lasciando un segno indelebile in innumerevoli vite».

«Karim Aga Khan è stato uno dei papà di Azzurra. Era stato Giovanni Agnelli a chiamarlo, dal suo ufficio di corso Marconi, me presente. Ma lui era in Kenya e lo aveva richiamato. Da qui, poi, il guidone dello Yacht Club Costa Smeralda sulla prima campagna italiana all’America’s Cup.

Gli americani avevano negato una prima volta all’Italia la sfida dell’America’s Cup, dicendo a Giovanni Agnelli, che era andato al New York Yacht Club con la presentazione di J.F. Kennedy, che non eravamo all’altezza. A Newport, in una intervista, dissi: ‘Adesso abbiamo l’Altezza’, riferendomi a Sua Altezza l’Aga Khan, titolo conferitogli dalla Regina Elisabetta nel 1957. Non credo fosse appassionatissimo di vela, lo ero di più dei suoi cavalli e dei motori, ma ad Azzurra non ha mai fatto mancare il suo sostegno. C’è stato periodo in cui sono stato molto vicino a lui, abbiamo trascorso diverso tempo insieme, poi la vita ci ha portati sulle nostre strade».

Cino Ricci, skipper di Azzurra

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La Premio Nobel Malala Yousafzai lo ricorda con affetto: «La sua eredità continuerà a vivere attraverso l’incredibile lavoro da lui svolto per l’istruzione, la salute e lo sviluppo in tutto il mondo”. Anche il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha descritto il principe come «simbolo di pace, tolleranza e compassione nel nostro mondo travagliato». La sua scomparsa lascia un vuoto significativo non solo nella comunità ismailita, ma anche nel panorama internazionale, dove Aga Khan è stato riconosciuto come un ponte tra culture diverse e un promotore instancabile del dialogo e dello sviluppo sostenibile.

Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull'italiano standard e neostandard, "paladina delle cause perse" e studentessa di Didattica dell'Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche. Instagram: @murderskitty

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