Bentornati su Una Tazza D’horror, la nostra rubrica del sabato dove parliamo di casi irrisolti, omicidi, leggende metropolitane e tanto altro. La scorsa volta abbiamo parlato di due criminali che hanno fatto la storia, Bonnie e Clyde, quest’oggi invece parleremo di Mary Bell, che uccise due bambini innocenti all’età di 11 anni.
Con il termine “baby serial killer” si fa riferimento a soggetti giovanissimi, solitamente minori di 14 anni, che uccidono consapevolmente ed atrocemente. Questi individui possono agire per disagio personale, per un disturbo psicotico o perché nati da famiglie violente e della violenza hanno fatto il loro mezzo espressivo. Le cause del comportamento dei baby serial killer possono essere molteplici e complesse. Come ho detto prima, questi individui possono agire per disagio personale, per un disturbo psicotico o perché nati da famiglie violente e della violenza hanno fatto il loro mezzo espressivo.
Inoltre, possono essere influenzati da fattori ambientali, sociali e psicologici. Ogni caso è unico e può essere influenzato da una combinazione di questi fattori. Non mi dilungo più di tanto e scopriamo questo caso, buona lettura!
Chi è Mary Bell e cosa è accaduto?
Mary Bell è stata una criminale e serial killer britannica, nata il 26 maggio 1957 a Newcastle upon Tyne, ha ucciso due bambini nel 1968, quando aveva solo 11 anni. Ripetutamente abusata durante l’infanzia, Mary aveva sviluppato tendenze violente: più volte aveva tentato di soffocare i suoi compagni di classe, e aggredito altri bambini in numerose occasioni.
Entrambe le sue vittime morirono strangolate: la prima non riportava segni di violenza, mentre la seconda presentava lividi e tagli, tra cui un’incisione a forma di M sulla pancia. È stata condannata all’ergastolo per doppio omicidio colposo, ma poi rilasciata nel 1980 dopo aver scontato 12 anni di carcere. La sua infanzia è stata segnata da abusi e violenze da parte della madre, una prostituta che la costringeva a partecipare ai suoi incontri con i clienti.
Non si conosce con certezza il motivo che ha spinto Mary Bell a uccidere quei bambini. Si può ipotizzare che sia stata influenzata dalla sua infanzia traumatica, segnata dagli abusi e dalle violenze subite dalla madre e dai suoi clienti. Forse Mary Bell provava rabbia e odio verso il mondo e cercava di sfogarsi su vittime più deboli di lei. Forse era anche affetta da qualche disturbo psichico che le impediva di provare empatia e rimorso. Alcuni psicologi hanno ipotizzato che Mary Bell soffrisse di psicopatia o di disturbo antisociale della personalità. Tuttavia, non esiste una diagnosi definitiva né una spiegazione univoca per il suo comportamento.
Durante il processo, Mary Bell si è comportata in modo freddo e insensibile, senza mostrare alcun segno di pentimento o di emozione. Ha cercato di incolpare la sua amica Norma, che invece era stata solo una spettatrice passiva dei suoi crimini. Ha anche mentito e contraddetto più volte le sue dichiarazioni, cercando di confondere i giudici e gli inquirenti. Ha dimostrato una certa astuzia e manipolazione, tipiche dei soggetti psicopatici. Alcuni testimoni hanno riferito che Mary Bell rideva e scherzava durante le udienze, come se non si rendesse conto della gravità dei fatti.
Dopo essere uscita di prigione nel 1980, Mary Bell ha iniziato una nuova vita assieme a sua figlia, nata nel 1984. Ha beneficiato dell’anonimato assicuratole dallo Stato, che le ha permesso di cambiare nome e residenza più volte per proteggerla dalle minacce e dalle persecuzioni dei media e dell’opinione pubblica. Ha anche ricevuto un’indennità per il danno subito durante la detenzione, a causa delle condizioni disumane e delle violenze che ha subito da parte delle altre detenute.
Nel 1998 ha pubblicato la sua autobiografia, intitolata “Cries Unheard: The Story of Mary Bell”, in cui racconta la sua infanzia, i suoi crimini e la sua rinascita. Il libro ha suscitato molte polemiche e critiche, sia per il compenso ricevuto da Mary Bell, sia per il tono giustificazionista e vittimistico che adotta. Nel 2009 è diventata nonna, quando sua figlia ha avuto un bambino. Attualmente vive in una località sconosciuta sotto una nuova identità.