La sottile linea tra gossip, privacy e mancanza di rispetto

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Il Festival di Sanremo ha ormai avuto fine, ma continua a restare un tema scottante tra le labbra degli italiani. Forse pure troppo nel caso di giornali scandalistici e pagine di gossip quando i loro titoli portano i nomi di Marco Mengoni e Mahmood. Uno dei più recenti esempi che mi sembra doveroso sfruttare per discutere della sottile linea che divide il dilettevole e la mancanza di rispetto.

Marco Mengoni e Mahmood: il troppo gossip…

Nessuno pensava che sarebbe bastata un’interazione di scarsa durata per scatenare uno scandalo di tale portata: Marco Mengoni è stato invitato alla 74esima edizione del Festival di Sanremo in qualità di co-conduttore al fianco di Amadeus. Dopo un simpatico teatrino che ha visto i due ammanettati senza via di d’uscita, era arrivato il momento di presentare uno dei tanti artisti in gara, Alessandro Mahmoud, in arte “Mahmood“.

Amadeus avrebbe lasciato gli onori al cantante vincitore della precedente edizione, e così Mahmood ha fatto la sua entrata sul palco, visibilmente emozionato in vista della sua esibizione con “TUTA GOLD, tormentone del momento anche fuori dai confini italiani, secondo estratto del suo nuovo album “NEI LETTI DEGLI ALTRI“. Amadeus e Mengoni non hanno potuto fare altro che sistemarsi ognuno al fianco dell’artista in gara.

Il pubblico, però, si è soffermato molto su questa immagine: Marco posa la mano sulla spalla di Alessandro – conseguenza dell’azione speculare compiuta dal conduttore del Festival – e quest’ultimo pare volgere lo sguardo verso l’amico – si conoscono da anni – ricambiato poi dallo stesso Marco. Un soffiato “Vai Ale” e poi il palcoscenico rimane a Mahmood.

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Fonte: Daniele Venturelli – Getty Images

Ancora oggi si commenta questa scena, in modo bonario il più delle volte, come uno dei tanti misteri che questo Sanremo 2024 ha saputo regalare. Sconvolge molto di più, infatti, lo “Stop al genocidio” censurato dalla Rai, mentre ci si chiede che cosa unisca Diodato ad Aldo Moro.

Ma poi sono cominciate le indiscrezioni. Una dipendente dell’hotel in cui avrebbero alloggiato i due artisti quella prima serata ha dichiarato il fattaccio: “Io lavoro nell’albergo dove alcuni cantanti alloggiano, tanto siamo più di 100 come personale. Io e il mio collega abbiamo visto Mengoni uscire dalla camera di Mahmood. Forse è andato a congratularsi con lui o c’è del tenero???“.

Questo commento viene reso pubblico dall’influencer Deianira Marzano, alla quale la dipendente avrebbe scritto in privato su Instagram. Ovviamente la notizia non ha ricevuto conferma, e la fonte non si può certo reputare credibile.

…che diventa una mancanza di rispetto

Si aggiunge così la notizia più recente, pronunciata da Dandolo per Dagospia: “I due giovani cantanti maschi hanno rafforzato la loro amicizia in quel di Sanremo. Sono entrambi gay non dichiarati e tra loro è nata una grande complicità sul materasso. Ma attenzione! Amando nel talamo le stesse preferenze hanno ben pensato di inserire sempre un terzo e ogni volta diverso. Chi sono?“.

Inutile sottolineare l’ovvietà che si voleva intendere. Sulla formulazione del quesito invece avrei parecchio da criticare, non tanto per forma o sintassi, quanto per cattivo gusto. Eppure il peggio deve ancora venire.

Le esibizioni sul palco dell’Ariston sono state ben condite da insulti di stampo per lo più omofobo sia sui social che da parte della politica italiana, con il commento dell’ex senatore Simone Pillon che proprio non poteva lasciarsi sfuggire:

Arriva poi la grande rivelazione. Siamo a “Chesarà…“, programma televisivo condotto da Serena Bortone, firmato sempre Rai, quando i due giornalisti Peter Gomez e Roberto D’Agostino si prendono la libertà di commentare gli outfit sfoggiati dagli artisti sul palcoscenico. Ma D’Agostino non tiene a freno la lingua: “Lo scorso anno ci fu lo scandalo per il bacio di Rosa Chemical a Fedez. Quest’anno Mengoni, che è gay dichiarato, con il giochino dell’ammazzamosche ha baciato solo donne“.

Alessandro lo conosco da tantissimi anni e conosco sua mamma. Rispetto alla questione della gonna… anche Alessandro è gay dichiarato“, proferisce poi Gomez. Che poi di quale gonna (delle tante) stiamo parlando lo sa solo lui.

Fonte: Vanity Fair

La professionalità nel mondo dell’informazione pare star vertiginosamente calando se queste sono le uscite che i suoi giornalisti si riducono a plasmare. Nessuno dei due artisti può definirsi “gay dichiarato” in quanto questi non hanno, beh, dichiarato affatto.

Mahmood ha già espresso in passato di non voler usufruire di alcuna etichetta in merito al proprio orientamento sessuale in seguito alla sua presentazione al Pride 2016, ritenendo anche che tutte le domande in merito alla sua presunta omosessualità non fossero nemmeno educate. Marco Mengoni, come lo stesso Alessandro, ha sempre voluto mantenere la sua vita privata tale, invitando chi volesse conoscere qualcosa in più sui suoi sentimenti ad ascoltare i suoi dischi.

Queste indiscrezioni non sono solo parole al vento, ma una divulgazione pubblica di informazioni personali che i due artisti hanno sempre trattenuto nel loro privato sulla loro sessualità. Ergo, un outing che lede la loro privacy e getta le loro vite senza veli di fronte all’opinione pubblica, qualsiasi sia la realtà che si cela dietro tali affermazioni, pronunciate comunque con convinzione da personaggi di spicco del giornalismo.

La vera storia di Marco e Alessandro

L’amicizia che sembra legare Marco e Alessandro si conosce in realtà da parecchi anni. Alcuni retroscena di eventi ed esibizioni lo mostrano chiaramente, come l’augurio di buona fortuna rilasciato a “Marchino” prima che potesse intonare “Due vite” sul palcoscenico dell’Eurovision, ma anche la partecipazione dello stesso Mahmood all’album “Atlantico” di Mengoni, uscito nel 2018, e di cui è stato paroliere per tre brani meravigliosi: “Hola“, “Rivoluzione” e “Mille lire“.

Fonte: Agenzia Dire

Nulla di tutto questo deve però trarre in inganno. Le speculazioni sulla loro presunta relazione devono rimanere tali. Si può fantasticare sul fatto che due degli artisti più affermati nel panorama musicale italiano abbiano del tenero tra loro, ma fin quando non si arriva a perpetuare una mancanza di rispetto plateale. La differenza tra gossip e invasione della privacy è veramente sottile, ma anche tra decenza umana e incivile squallore.

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