Leslie Van Houten, ex seguace di Manson, è stata rilasciata dal carcere dopo 53 anni

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Leslie Van Houten, ex seguace del noto leader di una setta, Charles Manson, è stata rilasciata sulla parola dopo aver trascorso oltre cinque decenni in carcere per due omicidi brutali. Van Houten, ora settantatreenne, era una giovane diciannovenne quando faceva parte della “famiglia Manson” e partecipò all’uccisione di un negoziante e di sua moglie a Los Angeles nel 1969. In passato, cinque richieste di libertà condizionale erano state respinte dai governatori della California. Tuttavia, questa decisione è stata successivamente annullata da una corte d’appello statale.

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Leslie Van Houten è la donna sulla destra

Charles Milles Manson è stato un noto criminale statunitense riconosciuto come il mandante di due eventi sanguinosi che hanno segnato la storia degli Stati Uniti d’America. Uno di essi è l’eccidio di Cielo Drive, in cui Sharon Tate e quattro dei suoi amici furono brutalmente assassinati. L’altro episodio coinvolse Leno LaBianca e sua moglie. Principalmente lo si conosce per la setta che ha creato e convinto a commettere omicidi, la cosiddetta The Family o The Manson Family, composta principalmente da donne fra cui Leslie Van Houten era la più giovane.

Quest’ultima, cresciuta in una famiglia di classe media e religiosa, ha avuto un’adolescenza un po’ complessa: ha solo 15 ha iniziato a fare uso di LSD, amfetamine e hashish, è scappata di casa, terminando comunque il liceo, e a 17 è rimasta incinta, costretta dalla madre a subire un aborto. Questo evento segnò profondamente Leslie, che iniziò a sentirsi allontanata dalla sua famiglia e sviluppò un’intensa rabbia nei confronti della madre. Si avvicina a Charles Manson a 19 anni, quando ha conosciuto Catherine Share, che l’ha portata con sé nella comune di Manson.

Leslie Van Houten è accusata dell’omicidio della coppia LaBianca, in particolare della moglie, Rosemary. O meglio, lei avrebbe contribuito all’omicidio, bloccandola e avendo una colluttazione con la donna, ma di non averla mai colpita quando ancora era in vita. Al contrario, l’avrebbe pugnalata nella parte bassa della schiena e sulle natiche quando era già morta, ed effettivamente l’autopsia ha indicato come alcune delle 47 ferite da taglio subite da Rosemary LaBianca fossero state inflitte post-mortem. Ma adesso, da quanto dicono gli avvocati, la Van Houten sarebbe cambiata e si sarebbe pentita delle sue azioni.

Leslie Van Houten è di nuovo libera

Leslie Van Houten era evidentemente molto plagiata da Charles Manson, al punto da licenziare tre avvocati perché ritenevano che le sue azioni erano attribuibili al controllo che Cahrles Manson aveva su di lei. Un altro avvocato ha cercato di dare la colpa all’LSD, e lei ha urlato che «Questa è solo un’enorme bugia, sono stata influenzata dalla guerra in Vietnam e dalla TV». E ancora… Quando le è stato chiesto dal suo avvocato se si fosse pentita dell’omicidio o se provasse vergogna, lei ha detto che «scusa è solo una parola di cinque lettere» e anche che «non puoi annullare qualcosa che è stato fatto».

Dopo la condanna avvenuta nel 1971 (tra l’altro era stata condannata a morte e sarebbe stata la donna più giovane ad avere una pena capitale, al punto che le era stato costruito appositamente un braccio della morte per lei, ma poi nel 1972 è stata fortunatamente annullata la pena di morte in California e quindi la sua condanna è stata tramutata in ergastolo), c’è stato un secondo processo nel 1977, il suo avvocato tentò di convincere la giuria che Leslie Van Houten non poteva pensare razionalmente a causa dell’LSD e dell’influenza di Manson, e poi un terzo in cui si è confermata l’accusa di omicidio.

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Leslie Van Houten

L’avvocato di Van Houten, Nancy Tetreault, ha detto alla BBC che la sua assistita ha lasciato una prigione femminile in California martedì mattina presto e che probabilmente sarebbe rimasta in libertà vigilata per tre anni. «Ha avuto un lungo lavoro per distaccarsi dalla mentalità settaria e accettare la responsabilità dei suoi crimini. Le ci è voluto molto tempo. Ha avuto decenni di terapia. Quindi ha provato sensi di colpa e un profondo rimorso», ha affermato l’avvocato Tetreault.

La donna avrebbe tentato di ottenere la libertà condizionale in diverse occasioni, ma le è sempre stata rifiutata in quanto «un irragionevole rischio di pericolo per la società». «Sia il suo ruolo in tali orribili omicidi e sia la sua incapacità di spiegare la sua volontà di parteciparvi non possono essere ignorati e mi portano a pensare che ella rimanga un pericolo inaccettabile per la società se liberata», disse nel 2016 il governatore della California Jerry Brown. La situazione è cambiata l’8 luglio scorso, quando Gavin Newsom, governatore della California, ha affermato che non avrebbe bloccato la sua libertà condizionale.

In una dichiarazione della scorsa settimana, il governatore ha affermato di essere rimasto deluso dal suo rilascio, che secondo lui difficilmente sarebbe stato ascoltato dalla Corte Suprema della California se la battaglia legale fosse continuata. «Più di 50 anni dopo che il culto di Manson ha commesso questi brutali omicidi, le famiglie delle vittime ne risentono ancora», ha affermato. Ora fuori di prigione, Van Houten dovrebbe trascorrere circa un anno in una casa di cura, dove il suo avvocato ha detto che avrebbe bisogno di imparare a navigare in una realtà molto diversa da quando è stata messa dietro le sbarre.

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Leslie Van Houten oggi (a destra)

«Deve imparare a usare Internet. Deve imparare a comprare cose senza contanti», ha detto l’avvocato all’AP. «È un mondo molto diverso rispetto a quando è entrata». Intanto, comunque, mentre si trovava in carcere, Leslie Van Houten ha conseguito sia una laurea che un master, dove ha anche lavorato come tutor per altri detenuti.

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