Leonardo La Russa: il cellulare è sequestrato, ma le chat con il padre sono escluse dall’inchiesta

Condividi

Nella serata di ieri il Fatto Quotidiano ha fatto sapere che la Procura di Milano ha ufficialmente sequestrato tramite un decreto eseguito dalla Squadra mobile il cellulare di Leonardo Apache La Russa, figlio del Presidente del Senato e accusato di stupro da una 22enne. Il sequestro, però, riguarda solamente il cellulare, in quanto ricordiamo che la Sim è intestata al padre che è protetto dall’immunità parlamentare e quindi non è possibile sequestrarla. La consegna, come riporta l’Agi, è avvenuta alla presenza dell’avvocato Adriano Bazzoni, legale del figlio del senatore.

leonardo-la-russa-cellulare-sequestrato

Sintetizziamo al massimo la vicenda giusto per chi non ha avuto modo di informarsi prima: una giovane di 22 anni racconta di essere stata in discoteca, e di aver bevuto prima di svegliarsi senza ricordare molto della serata. Ha la sensazione di aver subito un abuso sessuale. Il suo avvocato non rilascia dichiarazioni rispettando la legge penale. La ragazza afferma di aver trovato Leonardo La Russa, figlio di Ignazio La Russa, nella sua compagnia dopo aver perso i ricordi della serata.

A questo punto quindi chiede spaventata cosa sia successo, e lui ammette di aver avuto un rapporto sessuale con lei sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. L’amica della vittima afferma di averla vista baciarsi con Leonardo. La ragazza insieme alla madre va alla clinica Mangiagalli con servizio antiviolenze e trova ferite sul suo corpo, oltre a risutare positiva alla cocaina dai test. Dopo la denuncia, la difesa di Leonardo La Russa afferma che la ragazza ha trascorso liberamente il tempo con lui e che non c’è stata costrizione. La situazione rimane da chiarire e si spera che la giustizia sia fatta, ma intanto il presidente La Russa fa victim blaming sulla ragazza.

«Di sicuro lascia molti interrogativi una denuncia presentata dopo quaranta giorni dall’avvocato estensore che – cito testualmente il giornale che ne da notizia (cioè il Corriere, ndr) – occupa questo tempo “per rimettere insieme i fatti”Lascia oggettivamente molti dubbi il racconto di una ragazza che, per sua stessa ammissione, aveva consumato cocaina prima di incontrare mio figlio», ha detto Ignazio La Russa, Presidente del Senato, sulla ragazza che ha denunciato suo figlio, Leonardo Apache, per stupro. Poi, ammonito dalla segretaria del PD, ha detto di non accusar nessuno.

leonardo-la-russa-cellulare-sequestrato

Ieri poi è arrivata la notizia che il cellulare di Leonardo Apache La Russa non è stato sequestrato a causa dell’intestazione della sim al padre, il quale beneficia dell’immunità parlamentare in quanto presidente del Senato. Adesso, però, sembra che il cellulare possa comunque essere perquisito, e considerando che ormai la gran parte dei dati e delle chat non sono sulla sim ma sul telefono, potrebbe comunque essere utile a raggiungere la verità in questa vicenda.

Sequestrato il cellulare di La Russa Jr.

Ieri pomeriggio il cellulare di Leonardo Apache La Russa è stato sequestrato dalla procura di Milano. Tuttavia, non verranno copiate o acquisite tutte le chat del ragazzo con soggetti che sono tutelati dalle garanzie costituzionali. Questa informazione è stata comunicata dall’agenzia di stampa Agi, che specifica che le conversazioni tra il ragazzo e suo padre, Ignazio La Russa, sono quindi escluse. Tuttavia, l’avvocato della ragazza coinvolta vuole chiamare lo stesso padre dell’indagato per stupro a testimoniare.

Nel frattempo, il Presidente del Senato ha dichiarato di aver “interrogato” suo figlio riguardo al presunto stupro avvenuto nella sua casa dopo la serata all’Apophis. La copia forense del contenuto del telefono, che coinvolgerà anche la difesa di La Russa Jr., deve ancora essere effettuata. Secondo quanto riportato oggi dal quotidiano Il Fatto Quotidiano, il cellulare è stato consegnato direttamente dall’indagato. Tuttavia, il sequestro è avvenuto più di cinquanta giorni dopo il presunto stupro e una settimana dopo la diffusione della notizia.

Il decreto riguardava sia il cellulare che la scheda SIM, entrambi intestati allo studio legale di Ignazio La Russa, che a sua volta è intestato al primogenito del presidente del Senato, Geronimo. Nel frattempo, secondo quanto spiegato dal quotidiano, i pubblici ministeri stanno valutando se interrogare o meno la scorta di La Russa Sr. La ragazza ha infatti raccontato di essere arrivata a casa con Leonardo alle 6 del 19 maggio, e a quell’ora la scorta potrebbe essere stata di guardia all’ingresso, considerando che il giorno successivo Ignazio era a casa. Pertanto, potrebbero avere osservato il ritorno dei due. Gli agenti potrebbero anche aver fatto delle valutazioni sullo stato di salute della ragazza, avendola vista camminare.

leonardo-la-russa-cellulare-sequestrato

Recentemente è stata ascoltata una testimone conoscente della ragazza che ha denunciato lo stupro. Secondo quanto riferito, durante la serata all’Apophis, la ragazza non sembrava particolarmente alterata. Tuttavia, la testimonianza della ragazza non coincide con quella di un’altra testimone, la quale aveva menzionato in chat un comportamento strano da parte dell’amica e aveva ipotizzato l’uso della droga dello stupro.

Le audizioni di tutte le persone presenti nel locale la sera tra il 18 e il 19 maggio continueranno nei prossimi giorni. Queste testimonianze sono cruciali per determinare in quali condizioni si trovava la ragazza di 22 anni, che è risultata positiva alla cocaina, alla cannabis e alle benzodiazepine a causa di tranquillanti che assume regolarmente. Si cerca di stabilire se fosse in grado di dare o meno un consenso consapevole.

Nella giornata di ieri, il presidente del Senato ha annunciato di aver incaricato un avvocato per tutelare l’onorabilità della sua famiglia dalle “speculazioni politiche“. La Russa ha confermato la sua piena fiducia nell’operato dei magistrati della Procura di Milano, ma ha criticato la stampa e le “associazioni di sinistra” che promuovono “flash mob politici e diffamatori“. Ad esempio, ha menzionato l’azione di “Non una di meno Milano” che ha affisso manifesti davanti al suo studio, affermando che hanno superato i limiti.

Inoltre, ha evidenziato che, dopo la notizia dell’apertura dell’indagine sul figlio, il suo primo commento a caldo gli ha attirato un’ondata di critiche da parte delle opposizioni e persino un richiamo da parte di Giorgia Meloni. Due giorni fa, il primo ministro ha preso le distanze dicendo: “Io non sarei intervenuta“. Tuttavia, secondo La Russa, “quotidiani, giornali online e social media” hanno pubblicato erroneamente foto scambiando un figlio per un altro, oltre a riportare ricostruzioni distorte delle vite giovanili dei tre fratelli.

Non perderti le nostre news!

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.