
Israele-Polonia: adolescente israeliano multato per saluto nazista ad Auschwitz
Un episodio avvenuto presso il campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau ha riacceso il dibattito sul rispetto della memoria storica e sulla sensibilità nei luoghi della Shoah. Un giovane ragazzo d’Israele di 17 anni è stato multato dalle autorità polacche dopo essere stato sorpreso a eseguire il saluto nazista all’interno del sito commemorativo in cui sono state sterminate migliaia di persone, ebrei e non solo.

Ragazzo d’Israele fa il saluto nazista ad Auschwitz
Secondo quanto riportato da Notes from Poland, la polizia polacca ha fermato il ragazzo dopo che una guida del museo ha segnalato il suo gesto offensivo. L’adolescente ha ammesso l’azione e ha accettato di pagare una multa di 500 zloty (circa 115 euro), evitando così ulteriori procedimenti legali. L’episodio ha suscitato indignazione, dato che Auschwitz è uno dei simboli più potenti dell’Olocausto, dove oltre un milione di persone – in gran parte ebrei – furono sterminate dai nazisti.

L’incidente solleva interrogativi sulla consapevolezza storica tra i giovani e sulle responsabilità educative. Ogni anno, migliaia di studenti israeliani visitano Auschwitz come parte di programmi educativi volti a rafforzare la memoria dell’Olocausto. Tuttavia, episodi simili non sono del tutto nuovi. In passato, altri visitatori – inclusi turisti di diverse nazionalità – sono stati sanzionati per comportamenti irrispettosi, come posare per foto inappropriate o incidere scritte sulle pareti del campo.
In Israele, la reazione all’accaduto è stata mista. Mentre alcuni ritengono che si sia trattato di una bravata immatura e priva di reale intento ideologico (d’altronde, al momento in Israele più della metà della popolazione sta sostenendo il genocidio in Palestina, è normale che minimizzino un gesto del genere), altri sottolineano che un gesto del genere, compiuto proprio in un luogo come Auschwitz, dimostra una preoccupante mancanza di rispetto per la storia e per le vittime della Shoah. Peccato che non si sia comunque la stessa preoccupazione per le vittime palestinesi, il cui sangue versato è ancora fresco.

L’episodio in ogni caso si inserisce in un contesto di relazioni già tese tra Israele e Polonia riguardo alla memoria dell’Olocausto. Negli ultimi anni, la Polonia ha introdotto leggi per punire chi accusa lo Stato polacco di complicità con i crimini nazisti, una mossa che ha causato attriti con Israele e con le comunità ebraiche internazionali. Questo evento, per quanto possa sembrare isolato, rischia di riaccendere polemiche sul modo in cui la storia viene ricordata e insegnata.
La Polonia è molto rigorosa nel punire simboli e gesti legati al nazismo, mentre in Israele l’attenzione si concentra maggiormente sulla lotta contro l’antisemitismo contemporaneo (e mi permetto di dire che, in diverse occasioni, ci si marcia sopra, come in quello di Emma Watson). Quest’episodio è comunque un promemoria dell’importanza dell’educazione alla memoria e del rispetto per i luoghi storici, in Polonia, come in Israele, in Italia e in tutto il mondo. Al di là della punizione, resta aperta la questione di come trasmettere alle nuove generazioni la gravità di eventi come l’Olocausto, affinché simili gesti non vengano banalizzati.
Non ha conosciuto i campi di sterminio di Auschwitz, ma le carceri sioniste di Israele.
— MaurizioDomenico loi (@loidomemau) February 27, 2025
Detenuto palestinese uscito dalle carceri di #Israele nello scambio con i prigionieri, mostra le torture che ha subito. Ha detto che dentro c'è l'inferno. #IsraeleStatoTerrorista #Gaza pic.twitter.com/8bPacWBEnj
“Nelle foto degli ostaggi rivedo chi non è tornato da Auschwitz”.
— ▵ (@antichiprofumi) November 8, 2023
Ma sono immagini dei lavoratori palestinesi che Israele in ostaggio il 7 ottobre tenendoli imprigionati per 25 giorni, torturati e marchiati come bestiame.
Auschwitz? No, Gaza https://t.co/otiVwB8gkk pic.twitter.com/uNtBwIYzEn
Non è un ebreo sopravvissuto ad Auschwitz, ma un palestinese che è stato nelle prigioni sioniste di Israele e rilasciato durante lo scambio dei prigionieri. Non mi pare che i prigionieri israeliani abbiano avuto lo stesso trattamento dai Nazisti di Netanyahu.#Gaza #Israele pic.twitter.com/Mwoc9sZDjU
— MaurizioDomenico loi (@loidomemau) February 16, 2025
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Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull'italiano standard e neostandard, "paladina delle cause perse" e studentessa di Didattica dell'Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche. Instagram: @murderskitty