Roccella anche contro la scelta dei nomi dei cani

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Eugenia Roccella non riesce ad accettare che le persone non fanno figli o perché non ne vogliono, o perché semplicemente viviamo in un periodo di crisi in cui i giovani o lavorano gratis, o lavorano sottopagati, o hanno un lavoro che non li soddisfa e non hanno le possibilità economiche per poter mantenere dei figli. Ma per la ministra della Famiglia e delle Pari Opportunità, il fatto che molte persone diano nomi da umani ad animali, «è sintomo di un desiderio che evidentemente c’è di affettività e famiglia, ma che viene trasferito sugli animali o sui cagnolini». E chissà perché!

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Ministra Eugenia Roccella

La ministra Eugenia Roccella ha fatto parlare di sé sin dal principio, da quando è stata promossa a ministra della Famiglia e delle Pari Opportunità del governo Meloni, e da lì è cominciata la sua lotta non solo contro la scelta delle donne di abortire, ma anche contro le famiglie arcobaleno. Pensiamo, ad esempio, all’intervento a Mattino Cinque News, dove ha detto che «ogni bambino ha una mamma e un papà per forza di cose», ignorando il fatto che ci sono bambini che hanno una mamma e un papà, ma che quella mamma e quel papà li hanno abbandonati in orfanotrofio o, purtroppo, qualcuno ha dei genitori defunti e quindi cresce con nonni o zii.

In quell’occasione furono degli psicologi a smentirla: «La letteratura scientifica, ormai consolidata, evidenzia che non vi sono differenze sostanziali fra le famiglie con genitori eterosessuali e quelle con genitori omosessuali rispetto alla crescita dei figli. Gli studi longitudinali rilevano che i figli di coppie omosessuali sviluppano percorsi di vita analoghi a quelli delle coppie eterosessuali. È invece accertato l’effetto nocivo dell’esposizione al pregiudizio, non tanto e non solo sull’omosessualità in sé, quanto sulla capacità delle coppie omossessuali di esprimere adeguate capacità genitoriali», scrissero in una lettera.

E in realtà tutto il governo Meloni, alcuni elementi in particolare, non fanno che pensare a come aumentare le nascite in Italia, pensiamo ad esempio all’incontro di Elon Musk con Giorgia Meloni. Il multimiliardario ha invitato gli italiani a fare figli, perché abbiamo un problema di denatalità, opinione che ha ribadito più volte anche su Twitter. Quando i multimiliardari smetteranno di invitare le persone giovani che arrancano e a malapena arrivano a fine mese a dover mantenere altre vite?

La ministra Eugenia Roccella contro i nomi dei cani

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Ministra Eugenia Roccella

La ministra Eugenia Roccella è intervenuta in un’evento organizzato dai giovani di Fratelli d’Italia, Fenix, e ha spiegato la necessità di «una rivolta a difesa dell’umano. La famiglia, la filiazione, sono il cuore, sono le basi dell’umano ma ora sono a rischio. Per esempio: questo tentativo di dare i nomi dei bambini ai cani, è sintomo di un bisogno che evidentemente c’è, però viene trasferito sugli animali. Anche Papa Francesco ha ricordato che dentro passeggini trovi i cani oramai… Questa è una spia della situazione che stiamo vivendo».

Ha poi aggiunto: «La prima cosa che ha fatto il nostro governo è stato rimettere al centro la famiglia e la natalità. Era qualcosa di cui neanche si poteva parlare. La maternità è ormai una parola cancellata. Abbiamo rimesso al centro questi temi, anche con la volontà di intitolare il ministero alla natalità, di rimettere il problema al centro. La natalità è stata vista come sbagliata». «È il pensiero portato avanti dall’élite scientifica degli anni 60: c’è stata la volontà di renderla sbagliata».

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Ministra Eugenia Roccella

Parlando più nello specifico dei cani, Eugenia Roccella ha spiegato l’opinione di Pietrangelo, secondo cui «durante il Covid sono stati più garanti gli animali rispetto ai bambini, certo, non potevano uscire e avevano meno possibilità che erano state offerte ai proprietari dei cani. Io sono animalista, amo moltissimo cani e gatti, ho un cane e quattro gatti, quindi non è questione di ostilità nei confronti degli animali però, quando mi capita di portare il cane ai giardinetti, sento il richiamo dei proprietari rispetto ai propri cagnolini e sento ‘Giovanni’, ‘Eugenio’. il mio nome, ‘Riccardo’, addirittura nomi compositi: ho sentito pure ‘Giovanni Maria‘».

Secondo la ministra Eugenia Roccella il desiderio e il bisogno di affettività e famiglia sono stati erroneamente riversati sugli animali domestici, come i cani, cercando di abbinarli in qualche modo ai nomi umani che vengono dati ai bambini, e quindi in futuro potrebbe mancare una cultura che possa soddisfare i bisogni fondamentali di affetto, calore, famiglia e comunità. «Penso che la prima cosa che ha fatto il nostro governo è stato proprio rimettere al centro questo problema, tornare a mettere al centro la famiglia e la natalità», ha concluso. Peccato, però, che lo stesso governo abbia anche bocciato il salario minimo.

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