Perché i comizi vanno bene ma i concerti no? Le lamentele del mondo dello spettacolo sui social

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Che il mondo dello spettacolo sia uno di quelli più colpiti dal Covid-19 non è una novità. Sì, abbiamo avuto Sanremo. Sì, si può tornare al cinema, e qualcuno può anche fare dei concerti. Ma a che prezzo? Più che altro, perché per un comizio elettorale non ci sono distanze o mascherine che tengano, ma per i concerti bisogna stare seduti e distanziati? Qual è la differenza? Non si tratta sempre di un assembramento? Evidentemente ottenere dei consensi è più importante rispetto a far tornare le persone alla normalità.

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La polemica è stata sollevata da Ermal Meta in merito a un post condiviso da Giuseppe Conte in cui si vedono tantissime persone ammassate in un suo comizio. Il discorso ovviamente vale per Giuseppe Conte, come per Matteo Salvini, come per tutti i politici che in questi giorni stanno creando tantissimi assembramenti solo per raccattare qualche voto in vista delle elezioni. Il Covid-19 esiste non solo quando ci sono da fare dei concerti, ma anche quando bisogna raccattare voti.

È successa davvero una tragedia per il concerto di Salmo, e giustamente. In quel caso, quando ancora non ci trovavamo a dover assistere a imbarazzanti comizi elettorali, siamo tutti stati dalla parte di chi riteneva che il Covid-19 esistesse ancora e fosse un problema serio. Cos’è che è cambiato? Qual è la differenza? Con quello di Salmo c’è che le persone non indossavano la mascherina, mentre nel video di Giuseppe Conte sembra che la indossino. Ma perché non fare i concerti a capienza completa lasciando semplicemente l’obbligo di mascherina?

La verità è che è da inizio pandemia che il governo, prima quello di Conte e poi quello di Draghi, ci ha dimostrato come non gli importi minimamente del mondo dello spettacolo, dei cantanti, dei cinema, dei teatri, dei musei, ma soprattutto dei concerti. Perché i concerti si possono fare solo distanziati, solo con le mascherine, solo seduti. E va bene, possiamo anche accettare questo compromesso, se solo poi non ci trovassimo a vedere i comizi elettorali pieni di gente. È questo il problema. Per cui spero che il mondo dello spettacolo, questa volta, si unisca per farsi sentire per davvero.

Ermal Meta e gli altri cantanti che lottano per il mondo dello spettacolo contro il comizio di Giuseppe Conte

È tutto partito da un post di Giuseppe Conte che, molto fieramente, posta un video in cui si vedono quante persone lo hanno accolto a un comizio a Cosenza. In un altro periodo storico, avremmo detto «wow, c’è tantissima gente!», ma in questo viene lecito affermare «oddio, c’è troppa gente! E il Covid-19?». E sia chiaro che questo ce lo chiediamo davanti ai comizi di Giuseppe Conte, di Matteo Salvini, delle manifestazioni no-green pass et similia. Non siamo contro Giuseppe Conte, ma siamo con il mondo dello spettacolo.

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Ermal Meta allora quota il tweet e domanda: «Quindi da domani le capienze degli spettacoli in generale tornano alla normalità?». Ovviamente la domanda, più che a Giuseppe Conte, andrebbe fatta a Mario Draghi e Roberto Speranza, poiché sono loro che prendono le decisioni sui decreti e sulle restrizioni. Tuttavia, Ermal sottolinea che va chiesto ai «lavoratori dello spettacolo! Non si tratta a chi fare la domanda, ma quale domande fare. Tipo: “cosa si fa?”». Ovviamente anche Fedez, l’unico ascoltato dai politici, ha espresso la sua opinione:

«Mi continuo a domandare perché solo in Italia non si fa letteralmente nulla per introdurre norme e progettualità per far ripartire il mondo dello spettacolo con gli strumenti che oggi sono a disposizione e potrebbero garantire la sicurezza di tutti. E se da una parte il ministero dei beni culturali e il governo non fanno nulla, dall’altra veniamo deliziati da queste immagini festose che rappresentano un vero e proprio schiaffo in faccia per intere famiglie che per voi evidentemente sono inesistenti.

La vostra propaganda non può venire prima delle persone. Quando parliamo di concerti e di spettacoli non stiamo parlando di stronzate di poco conto ma parliamo di più di 200mila lavoratori falcidiati da due anni di immobilità quasi totale e politiche assenti. C’è un intero settore in ginocchio da due anni, dimenticato da tutti. Fate cagare.»

Insieme a Ermal Meta, anche altri colleghi hanno espresso il proprio disprezzo. Francesca Michielin scrive «Praticamente ora anziché annunciare un concerto devi annunciare un comizio, così te lo lasciano fare», mentre Salmo posta la foto dell’evento scrivendo «In questi giorni è iniziato il FLOP tour, abbiamo riempito le piazze d’Italia. Grazie a tutti, la vostra accoglienza è stata incredibile, ora andatevene a fan****!». Enrico Ruggieri, invece: «Mi fa piacere per lui, ma suona come l’ennesimo sfregio ai cantanti che ci fanno divertire».

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Il problema non è Giuseppe Conte. Se secondo i decreti è legale fare dei comizi elettorali, lui può farli, come può farli qualsiasi altro politico. Il problema sorge nel momento in cui un comizio elettorale è legale, mentre poi i cantanti devono rinviare i propri concerti per anni e, intanto, le persone hanno speso dei soldi per andare ad ascoltare un cantante che non sanno neanche se ascolteranno ancora fra un anno. Emblematico è il discorso che hanno fatto i Pinguini Tattici Nucleari su quest’argomento:

Il 16 Settembre del 2019 abbiamo suonato live l’ultima volta a Modena, e tra qualche giorno saranno due anni lontani dal palco. Qui è Riccardo che vi parla, e per ironia della sorte il 16 settembre è anche il mio compleanno. Il regalo più grande che mi si potrebbe fare lo sapete, lo sappiamo. I Pinguini Tattici Nucleari sono sempre stata una band che ha fatto del live la sua espressione massima.

Proprio per non rovinare la magia abbiamo deciso di stare “fermi” questi due anni, ovvero da quando è iniziata la pandemia. Niente concerti veri e propri, solo partecipazioni per lo più legate alla promozione delle nuove uscite. Come potete immaginare le proposte che ci sono arrivate sono state tante, ma non ci sembra giusto un ritorno non “pieno”, con la capienza limitata, le sedie e le distanze. I concerti ci sono, si spostano da quasi due anni come la tettonica a placche ma ci sono, e quando si potranno fare ci saremo tutti, e sarà un terremoto. Nessuno escluso. 

Il mondo dello spettacolo è fermo. Il mondo dello spettacolo sta soffrendo. Il mondo dello spettacolo non sono solo i cantanti stra ricchi, ma anche tutti i lavoratori che ci sono dietro. Il mondo dello spettacolo è completamente dimenticato dal governo dei migliori, come lo era anche in quello di Giuseppe Conte. Fedez e Salmo si sono presi a parole perché uno attende rispettando le leggi, l’altro invece se n’è fregato, ma sarebbe tanto utile che lui insieme a Ermal Meta e tutti gli altri si uniscano per far sentire la propria voce proprio adesso, in periodo elettorale, in cui ogni due giorni c’è un comizio.

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