Erdogan continua il suo odio contro la comunità LGBT

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E dopo che Erdogan è stato confermato presidente della Turchia, ha continuato con il suo odio contro la comunità LGBT. Solo all’inizio dello scorso mese aveva affermato in campagna elettorale che «in questa nazione, le fondamenta della famiglia sono stabili. La comunità LGBT non riuscirà a emergere», mentre adesso ha deciso di «sancire definitivamente il concetto di famiglia», ovviamente escludendo la comunità LGBT da qualsiasi tutela paritaria. Ma ovviamente, ancora una volta, non siamo sorpresi.

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Perché abbiamo detto di non essere sorpresi? Solo qualche mese fa, nel 2022, parlavamo della polizia turca che ha arrestato 70 persone durante a un Pride, un evento pacifico. Gli agenti antisommossa entrarono nell’Università, circondarono gli studenti (disarmati!) che manifestavano per i diritti delle persone LGBT, muniti di bandiere arcobaleno e arrestarono i presenti per il solo essere lì. Sapete qual è la motivazione? Nel 2015 il governo di Recep Tayyip Erdogan ha vietato le manifestazioni LGBT in Turchia.

A fine anno, poi, sempre il Presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan, come riporta Anadolu, disse che «di recente hanno introdotto diritti LGBTQI nella società, cercando di degenerare la nostra struttura familiare. Quindi, faremo quello che serve». Dichiarazioni del genere in un paese apertamente omofobo dove c’è addirittura stata una protesta anti-LGBT ed è ancora oggi presente una petizione con più di 150.000 firme per chiedere una legge contro la propaganda LGBTQ+, non stupisce.

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«Erdogan minaccia la comunità lgbt+. Lo fa sostenendo che il riconoscimento di diritti, sempre più evidente in molti paesi europei, tenti ‘di degenerare la nostra struttura familiare’. Come la peggiore destra retriva che anche noi, purtroppo, conosciamo, usa un’idea monolitica e staccata dalla realtà di famiglia per attaccare una comunità che nel suo Paese non gode di alcun diritto», disse Marilena Grassadonia, responsabile Diritti e Libertà di Sinistra Italiana. A distanza di mesi, poi, ha affermato che «in questa nazione, le fondamenta della famiglia sono stabili. La comunità LGBT non emergerà mai in questo paese». Ha poi aggiunto: «Stai in piedi come un uomo: così sono le nostre famiglie».

Erdogan associa la comunità LGBT alla perversione

Secondo un rapporto pubblicato da KAOS GL, un gruppo di difesa dei diritti LGBTQI+, la comunità LGBT della Turchia si sente minacciata e in pericolo a causa delle politiche adottate dal governo attuale, nonostante l’omosessualità sia stata decriminalizzata dall’Impero Ottomano nel lontano 1858. Le dichiarazioni negative e l’atteggiamento ostile nei confronti delle persone LGBTQI+ da parte di funzionari politici, incluso il coinvolgimento di ministri del governo, contribuiscono a creare un clima di discriminazione e pregiudizio.

Dopo essere stato rieletto, il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha affermato di «definitivamente il concetto di famiglia», escludendo ovviamente le persone LGBT da qualsiasi tutela paritaria. Dopo il completamento, l’emendamento verrà sottoposto al parlamento turco per la sua valutazione. Con il progressivo allontanamento dall’Europa, Erdoğan ha ribadito l’impegno del suo governo nel “proteggere” la famiglia da ciò che egli considera “perversioni“. Ha dichiarato che l’emendamento costituzionale proposto avrà come obiettivo la salvaguardia dei valori familiari tradizionali, introducendo una serie di politiche che al momento non sono state ancora rese note.

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Nello specifico, lo scorso martedì ha affermato: «Adotteremo ogni misura per proteggere la famiglia dalla perversione. Pertanto, presenteremo la nostra proposta di emendamento costituzionale, di cui avevamo parlato prima delle elezioni, per la considerazione del parlamento». Già in campagna elettorale aveva affermato: «Il concetto di famiglia è indispensabile per noi. Una famiglia forte è un prerequisito per una nazione forte. Abbiamo bisogno di lavorare su questo. Insieme alla comunità LGBT, hanno cercato di causare il deterioramento della struttura familiare. Quindi faremo ciò che è necessario».

Ricordiamo, in più, che il governo turco ha ritirato la Turchia dalla Convenzione di Istanbul sulla protezione dei diritti delle donne. Il governo ha dichiarato che la convenzione avrebbe promosso l’omosessualità e costituito una minaccia per l’istituzione della famiglia tradizionale. Questi sono i motivi che hanno portato alla sua decisione di ritirarsi, suscitando critiche sia a livello nazionale che internazionale.

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