Revolution of the Daleks: recensione ultimo episodio Doctor Who (Alert Spoiler)

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Il 2021 ha già una gioia! O meglio, ne ha due: la prima è stata lo speciale Revolution of the Daleks che è stato una piacevole sorpresa, sebbene abbia avuto anche dei lati negativi, la seconda è che sappiamo che avremo la nuova stagione di Doctor Who entro la fine dell’anno. Dobbiamo solo sperare che entro la fine dell’anno non significhi dicembre ma, ad esempio, febbraio. In ogni caso, oggi voglio parlare dell’ultimo speciale, uscito negli scorsi giorni.

Personalmente, perché sapete che le mie recensioni sono sempre prettamente personali, ho trovato sia dei lati positivi che dei lati negativi in Revolution of the Daleks. Da una parte mi è piaciuto molto e ci sono state delle cose che mi hanno fatto urlare, dall’altra invece l’ho trovato piuttosto noioso e non vedevo l’ora che cambiasse scena. Oh, un’ultima cosa prima di cominciare, questa volta la mia recensione non è spoiler free, ma vi invito a non continuare a leggere se non avete visto l’episodio, perché troverete più di uno spoiler.

Bene, vi lascio un immagine così non rischiate, voi che ancora non avete visto l’episodio o che aspettate quello in italiano, di farvi spoiler per sbaglio e iniziamo subito con la nostra spassosa recensione di Revolution of the Daleks, ultimo speciale di Doctor Who.

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Fonte: pinterest

Doctor Who: recensione di Revolution of the Daleks

Iniziamo dalle cose positivo e di positivo non può esserci che il nostro caro, amato e che ci è mancato tantissimo Captain Jack Harckness, che ha letteralmente fatto l’episodio. Senza di lui, d’altronde proprio senza il suo intervento il Doc non sarebbe proprio uscito dal carcere, sarebbe stato, escluso qualcos’altro, noiosetto. Ovviamente il mio giudizio è un po’ compromesso perché amo tantissimo il Capitano così come John Barrowman, ma penso che in molti potrebbero concordare su di me.

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Fonte: twitter

Non ho amato solo l’abbraccio, e considerando quello che diceva il Dottore di Capaldi («non mi fido degli abbracci, è solo un modo per nascondere il viso»), in questo episodio abbiamo amato gli abbracci e sembra proprio che anche il tredicesimo Dottore ne vada completamente pazzo. Ma l’abbraccio tra Jack e Doc, qualcosa di inimitabile e che mi ha dato tanti, ma tanti, feels. Ma di Jack ho amato anche come ha fatto ragione Yaz.

Sì, il Dottore è mancata (ragazzi vi giuro non so se dare del maschile o del femminile, perdonate il mio misgendering) per 10 mese, va bene. C’è chi l’ha aspettato per anni (anni intesi come praticamente un’infanzia e un’adolescenza intera) e comunque è stata felice del suo ritorno senza fare alcuna ramanzina (Amelia Pond, ti amo e mi manchi in una maniera assurda), invece no, Yaz, insieme agli altri companion devono fare le drama queen, come se il Dottore stesse al mare a divertirsi.

Ma Jack Harkness fa notare a Yaz come debba solo essere felice e orgogliosa di poter viaggiare con il Doc, un privilegio che non tutti possono avere e che non tutti avranno mai. Insomma, le ha implicitamente detto «razza di ingrata vedi di baciare il pavimento del Tardis e smetterla di essere una drama queen, il mondo non gira intorno a te» e a noi è piaciuto da morire.

E, visto che abbiamo citato Yaz e i companion, parliamo di loro. No, a me non piacciono più di tanto, per me dopo Amy e Rory in pochi sono stati all’altezza, e questi sono decisamente all’ultimo posto. Li trovo noiosi e sembra quasi che siano loro i protagonisti e non il Dottore, Yaz per prima, ma anche Ryan non scherza su questo. Forse l’unico che mi piaceva un po’ di più fra i tre era Graham. In ogni caso ho apprezzato come abbiano deciso di continuare la loro vita, sempre insieme. Ho apprezzato come abbiamo aperto un ciclo e lo abbiano anche richiuso.

E ora, parliamo dei Daleks, d’altronde quest’episodio di chiama Revolution of the Daleks e ancora non li abbiamo citati: per me i nuovi Daleks sono stati oro. Mi è piaciuto molto il loro aspetto e ho amato tanto il confronto passato – futuro che tra l’altro è stato presente un po’ in tutto l’episodio. Dalla presenza di John a quella del Silenzio o degli Angeli (quanto mi mancano entrambi!), ma anche al solo nominare di Rose, sebbene il Dottore non abbia avuto una vera e propria reazione.

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Fonte: facebook

I nuovi Daleks, il futuro, contro i vecchi Daleks, il passato, sono proprio l’emblema dell’episodio. I vecchi Ryan e Graham che non sapevano cosa fare della propria vita, contro i nuovi che sanno esattamente ciò che vogliono: essere una famiglia e prendersi cura della Terra. Forse l’unica a non essere minimamente cresciuta è Yaz, ma chissà se non riuscirà a cambiare con John Bishop, il nuovo companion che conosceremo nella prossima stagione.

Una parte che non mi è piaciuta e che ho trovato piuttosto cringe riguarda proprio quella che coinvolge le due companion che ci abbandonano. Un discorso molto bello, si capisce che vogliono definitivamente andare avanti, ma nel momento in cui letteralmente vediamo la nonna neanche fosse la Santa Vergine Maria, è stato abbastanza cringe. Forse sarebbe anche solo bastato far vedere una luce simbolica.

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Fonte: twitter

Per cui, arrivati alla fine, vediamo quali sono i lati positivi e i lati negativi di Revolution of the Daleks, iniziando sempre con i primi:

  1. Il binomio fra presente e passato;
  2. Jack Harkness;
  3. I nuovi Daleks;
  4. Gli abbracci;
  5. Il solo nominare Rose Tyler (e Harry Potter);
  6. Il Tardis che si accartoccia.

Tra i punti negativi di Revolution of the Daleks, invece, troviamo:

  1. L’addio troppo strappalacrime con Ryan e Graham come se fossero Amy Pond o Rose Tyler (almeno per me, hanno dato davvero poco a Doctor Who);
  2. Ryan è davvero una palla al piede per tutto l’episodio, come Yaz che però almeno si rende un po’ utile;
  3. Volevamo vedere un po’ di più della prigione intergalattica!

E questa è la fine. Voi che ne pensate di quest’ultimo speciale di Doctor Who? Vi è piaciuto Revolution of the Daleks?

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