Cerentola: recensione del remake con Camila Cabello

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Uno dei film più attesi di quest’anno è finalmente uscito su Prime Video: stiamo parlando ovviamente dell’ennesimo remake di Cenerentola che, questa volta, vede come protagonista l’ex cantante delle Fith Harmony, Camila Cabello. Il film segue la solita trama, con l’aggiunta di tanto (tanto) femminismo non solo nel personaggio della principessa, con tanta ironia e sarcasmo e tantissime (troppe) cover di canzoni moderne. Diciamo solo che se si dovesse bere uno shottino per ogni volta che cantano nel film, sareste ubriachi dopo una quindicina di minuti. Ma, bando alle ciance, leggiamo la nostra recensione.

C’è chi si dice stufo di tutti questi remake di Cenerentola, chi consiglia di dare attenzione anche ad altre favole (Pocahontas, ad esempio) chi invece chiede storie originali. Insomma, i fan si sono stufato di questi tanti remake di una delle storie più sessiste della Disney. Abbiamo avuto letteralmente tutte le versioni possibili immaginabili di questo personaggio, tuttavia questo è un po’ diverso. Sarà il tocco femminista, sarà la fatina no-binary interpretata da Billy Porter, sarà che persino le sorellastre sono stati personaggi apprezzabili.

Diamo prima un’occhiata al cast. Abbiamo già visto la protagonista e la fata madrina (odiata tanto da Simone Pillon), ma vediamo anche gli altri ruoli. Il principe Robert è affidato a Nicholas Galitzine, mentre la matrigna cattiva è Idina Menzel. Le sorellastre invece sono Maddie Baillio e Charlotte Spencer. Altri ruoli sono affidati a Pierce Brosnan (Re Rowan), a Minnie Driver (regina Beatrice), a Tallulah Greive (principessa Gwen). I topolini sono interpretati da James Corder, James Acaster e Romesh Ranganathan: meravigliosi! Essendo un musical, le canzoni sono state davvero tantissime, ma alla fine se ami il genere non è per niente fastidioso.

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Poster di Cenerentola

«Cenerentola è un classico che noi tutti conosciamo e amiamo, ma questa volta avrà un tocco inedito e moderno, e sarà interpretato dalla sensazionale Camila Cabello e da un cast di grandi star. Il produttore James Corden e il team creativo sono partiti da questa fiaba amata da tutti e l’hanno rinnovata in una prospettiva fresca e stimolante che piacerà al pubblico e alle famiglie di tutto il mondo. Non potremmo essere più entusiasti di poter far cantare e ballare i nostri clienti sulle note della rivisitazione di Kay Cannon di questo classico

Jennifer Salke, responsabile Amazon Studios

Cenerentola: la nostra recensione

Partiamo dalla trama. Abbiamo già scritto che è una rivisitazione della storia originale di Cenerentola, ma, essendo un remake, se ne distanzia sotto molti punti di vista. In primis una cosa che mi è piaciuta tanto è il rapporto con le sorallastre e le sorellastre in generale, che sono dei personaggi sì secondari ma che quando sono in scena ti fanno ridere un bel po’. Nella fiaba sono cattive, gelose e invidiose, in particolare Genoveffa che cerca in tutti i modi di sminuire la protagonista. Così è anche in tutti i remake che ho visto. In questo, invece, non c’è un rapporto così brutto.

Una parte che mi ha definitivamente uccisa è quando Cenerentola scende con il suo bel vestito e una delle due sorellastre dice di voler tornare a letto perché non ha speranze con il principe. Non c’è cattiveria nelle loro parole, forse innocenza e soprattutto tanta ironia. Anche con la matrigna ho trovato solo una scena che potrebbe essere degna della fiaba originale, ovvero quella in cui le rovina il vestito, ma anche quando scopre che Ella è la ragazza che ha ballato con il principe, sebbene con un secondo scopo che riguarda soprattutto lei, la sprona a sposarlo.

Diciamo che è un film in cui ho trovato tanto femminismo, con Ella che vuole essere così indipendente da rifiutare il principe, ma anche lo stesso ragionamento del principe che pretendeva che lei rinunciasse ai suoi sogni per lui per poi vederlo cambiare idea perché ha compreso il suo errore mi è piaciuto. Penso sia un messaggio giusto da trasmettere alle giovani donne: i nostri sogni sono più importanti di un uomo ricco che potrebbe mantenerci per tutta la vita. Dobbiamo essere noi l’uomo ricco.

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Cenerentola e la fata madrina

Parliamo adesso della fata madrina: quanto ho amato? In molti avevano dei dubbi sull’interpretazione di Billy Porter (solo perché gay, uomo e nero), che tra l’altro è un cantante e un attore iconico nella comunità LGBT, ma io sono rimasta tanto felice dal tocco che ha dato a una fata madrina che in genere è anziana e giusto un po’ imbranata.

Anche il suo personaggio aveva un tocco molto ironico e sarcastico, per tutti quei pochi minuti in cui è stato in scena, ma soprattutto ho adorato il fatto che nascesse da una farfalla con un abito che è mozzafiato. Ai bambini non importa il colore della pelle o l’orientamento della fata madrina, perché i bambini non sono ignoranti omofobi come molti genitori.

Però, senza togliere niente a nessuno, per me la vera innovazione e la parte che più ho adorato è stata la presenza di una sorella del principe. Una sorella che aveva tutta la stoffa per diventare una regina ma che il padre snobbava perché voleva che fosse il suo primogenito a indossare la corona. Una principessa e poi regina che veniva sottovalutata ma che poi ha dimostrato di essere all’altezza del ruolo che, soprattutto, desiderava. Così come anche il principe è stato una bella scoperta.

Per la prima volta in una fiaba o in un remake vediamo un principe che rinuncia alla corona per l’amore, anzi, che la corona non la vuole proprio. Il principe in realtà ci sembra essere molto confuso, lo vediamo in un brutto rapporto con il padre fin troppo autoritario e che si è dimenticato cos’è l’amore (a proposito, abbiamo anche una signora regina, femminista quanto la figlia e quanto la protagonista), ma grazie a Cenerentola riesce a ritrovare la sua strada e soprattutto a capire chi vuole essere.

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Una scena del film

Un piccolo paragrafo voglio dedicarlo anche ai topolini, che in questo film la protagonista non riesce a capire se non quando vengono trasformati nei cocchieri e accompagnatori di Cenerentola, che tra l’altro era convinta fossero femmine! Anche loro, come tutti i personaggi del film, hanno un tocco ironico e divertente che ho apprezzato molto! Non sono i tipici topolini, sono simili ma comunque ogni attore ha dato loro un tocco personale.

Protagonisti del film comunque sono tutti i personaggi femminili, da Cenerentola alla sorellastre alla matrigna alla regina che la fa lavorare come modista alla regina madre e alla principessa. Sono tutti personaggi diverse ma forti a modo loro, che trasmettono messaggi d’uguaglianza e anti sessisti e da una fiaba che in genere vede una sguattera triste che viene salvata da un principe perché non riesce a fare niente nella sua vita, secondo me è tanto.

Colonna sonora punto forte del film, con canzoni che vanno da Somebody To Love a Shining Star (duetto strepitoso con Billy Porter) a Perfect, sebbene non sia una grandissima fan dei musical e in questo film si cantava ogni cinque minuti, le canzoni scelte, canzoni moderne sebbene fosse ambientato sicuramente qualche secolo fa, mi sono piaciute tante ed erano in sintonia con la mentalità generale che il film scritto e diretto da Kay Cannon voleva trasmettere.

Credo sia un film da vedere anche solo per curiosità, perché tutti conosciamo la favola di Cenerentola, ma questa è diversa da qualsiasi altra voi abbiate mai visto. Per me è un grandissimo sì!

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