Bridgerton: la Gossip Girl del 1813, recensione serie Netflix (spoiler free)

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Avete sicuramente sentito parlare di Bridgerton, la nuova serie tv di Netflix che ha al suo interno un po’ di Gossip Girl ma con gli abiti e le usanze di un romanzo di Jane Austin. Il pubblico è abbastanza diviso, tra chi la ritiene un capolavoro a chi invece la reputa la solita serie tv di Netflix che piace solo agli adolescenti in piena crisi ormonale. Beh, noi non siamo molto d’accordo con quest’ultimo giudizio.

Bridgerton è una serie tv approdata su Netflix il 25 dicembre ed è sin da subito stata al centro dell’attenzione, non solo per la sua trama e per la sua somiglianza con Gossip Girl (anche se i romanzi da cui è ispirata sono precedenti a Gossip Girl, per cui forse è quest’ultima a essersi ispirata a Bridgerton) che è una delle serie più iconiche e che ci ha accompagnato per tanti anni, ma anche perché è stata prodotta dalla mamma di Grey’s Anatomy, ancora oggi una delle serie più popolari e seguite, Shonda Rhimes.

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Fonte: twitter

Bridgerton è basata sui romanzi di Julia Quinn, in particolare dal primo libro The Duke and I: tuttavia, la serie alleggerisce diversi contenuti e si prende le sue dovute modifiche, tanto da rivelare qualcosa di molto importante (come sempre nelle nostre recensioni non troverete alcuno spoiler, per cui leggete tranquillamente anche se non avete finito la serie) alla fine della stagione, sebbene nei romanzi venga portato a galla solo dopo quattro libri.

Prima di passare alla recensione vera e propria, come ogni volta, leggiamo la trama, guardiamo il trailer e scopriamo da chi è composto il cast.

Bridgerton: trama e trailer

«Bridgerton è ambientata agli inizi del 1800, quando il re Giorgio III mostra infermità mentale e dunque inadeguatezza a governare. La protagonista indiscussa di questa prima stagione è la famiglia Bridgerton, composta da otto figli la cui maggior parte in età da matrimonio. 

Il pilot inizia con Daphne, la maggiore delle figlie femmine, che fa il suo debutto in società presentandosi alla regina Charlotte, che la sceglie tra tutte le ragazze come “diamante della stagione”. È così che la ragazza inizia ad essere al centro dell’attenzione e il miglior partito per tutti… Peccato che proprio per questo Daphne verrà presa di mira da Lady Whistledown, misteriosa autrice di un giornale di gossip letto in tutto il Regno.»

Al centro di questa serie ci sono le vicende di una famiglia dell’alta aristocrazia inglese che si trova a dover affrontare la stagione cercando di far sposare la più grande delle figlie della famiglia. In questo modo vedremo (occhio però: non è una serie storica, per cui è molto romanzata) cosa si trova ad affrontare una ragazza quando raggiunge l’età per debuttare in società.

Riguardo la trama ci tengo anche ad aggiungere che si orienterà come Skam, ovvero ogni stagione sarà dedicata a uno o più personaggi. Questa prima, infatti, aveva come protagonisti Daphne e Simon e il loro percorso di crescita personale fino a divenire delle persone migliori.

Bridgerton: il cast

Il cast è abbastanza numeroso, basti pensare a quanti sono i membri della famiglia Bridgerton, uniti poi a quelli di tutte le altre famiglie, la regina, i domestici, insomma, è un cast molto più che numeroso, ma questo non è per niente un lato negativo.

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Fonte: twitter
  • Adjoa Andoh: Lady Danbury
  • Lorraine Ashbourne: Mrs. Varley
  • Jonathan Bailey: Anthony Bridgerton
  • Ruby Barker: Marina Thompson
  • Sabrina Bartlett: Siena Rosso
  • Joanna Bobin: Lady Cowper
  • Harriet Cains: Philippa Featherington
  • Bessie Carter: Prudence Featherington
  • Nicola Coughlan: Penelope Featherington
  • Phoebe Dynevor: Daphne Bridgerton
  • Ruth Gemmell: Violet Bridgerton
  • Florence Hunt: Hyacinth Bridgerton
  • Claudia Jessie: Eloise Bridgerton
  • Martins Imhangbe: Will Mondrich
  • Luke Newton: Colin Bridgerton
  • Regé-Jean Page: Simon Basset
  • Golda Rosheuvel: Regina Charlotte
  • Ruby Stokes: Francesca Bridgerton
  • Luke Thompson: Benedict Bridgerton
  • Will Tilston: Gregory Bridgerton
  • Polly Walker: Portia Featherington
  • Kathryn Drysdale: Genevieve Delacroix
  • Jessica Madsen: Cressida Cowper

Recensione Bridgerton (spoiler free)

In questa serie tv molto simile a Gossip Girl, le protagoniste sono le donne. Tuttavia, va sottolineato che in quel periodo esistevano due tipi di donne: quelle aristocratiche, le signore, con un’educazione e una dote, quelle da salvaguardare, e quelle comuni, quelle di cui potevi, tu uomo ricco e importante, tranquillamente abusare mentre attendi la tua signora. Ovviamente vediamo anche il punto di vista maschile e c’è una scena, nel sesto episodio, molto cruda e che dovrebbe far ragionare molte persone.

Come abbiamo già scritto, questa non è una serie tv storica, per cui non aspettate di trovare tutti i dettagli precisi come erano un tempo, addirittura la regina Charlotte è di colore, così come anche il Duca o altri membri dell’aristocrazia e, chiaramente, questo non era possibile nel 1800, e questa è anche una delle caratteristiche che la differenziano dai romanzi, che sono storicamente corretti. Tuttavia, non ci dispiace per nulla questo cambiamento, al momento non vedrei il duca di Hastings in nessun altro modo.

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Fonte: twitter

Alcune scene sono un po’ spinte, mi riferisco a quelle svolte fra le lenzuola, si arriva molto nel dettaglio anche se non ai livelli di 365 giorni che proprio non mi capacito di come sia ancora sul catalogo Netflix (e poi le persone si lamentano delle coppie LGBT perché le vedono anche i bambini), cosa che invece nel libro non avviene. Anche in questo caso, però, finché guardi la serie da sola o comunque non in compagnia di bambini o genitori, non è per nulla fastidioso.

Uno dei temi di Bridgerton è il femminismo, quando ancora non veniva utilizzato il termine femminismo. Le donne hanno diverse ambizioni, c’è chi come Daphne è nata per essere una mamma e per accudire una famiglia (in regola con quanto la società vuole che lei sia), ma c’è anche chi come la sua sorella minore, Eloise, è nata per fare molto altro ancora: lei vuole studiare, vuole avere una vera e propria istruzione, non vuole dipendere da un uomo e non vuole che la sua esistenza sia legata a quello che un uomo decide di lei.

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Ma il femminismo non è solo fra le donne, ma anche fra gli uomini. Il Duca di Hastings rifiuta la dote di sua moglie perché non la considera come un mero oggetto, preferisce che quei soldi siano conservati per il suo futuro in modo che lei possa ottenere tutto ciò che desidera. E se non è rispetto questo, allora cos’è? Una scena molto forte, però, è quella di uno stupro nei confronti di un uomo, che, diciamocelo, non si vede in ogni serie tv e in genere si sottovaluta. La ragazza che lo ha fatto probabilmente pensava di essere nella ragione, ma così non è.

Questa scena, ovviamente, è stata molto giudicata in quanto molto forte agli occhi delle persone più sensibili, tanto che lo sceneggiatore Van Dunsen ha dovuto giustificare questa sua scelta: «È una parte essenziale del suo viaggio e delle sue lotte per definirsi quella che è e vi assicuro che abbiamo discusso molto prima di capire come affrontare e gestire la scena». Nel libro, tra l’altro, è ancora più tragica, poiché lui è ubriaco e lei si approfitta di lui.

Un dettaglio da non sottovalutare sono gli sfondi, le bellissime location, gli abiti, i corsetti meravigliosi, ma anche solo la musica, una versione strumentale al piano di tante canzoni, da Ariana Grande ai Maroon 5 a Taylor Swift.

Infine, l’ultimo paragrafo di questa recensione lo dedichiamo alla voce di sottofondo, a Lady Whistledown, ovvero il personaggio che fa accumunare Bridgerton a Gossip Girl. La Lady è una voce in sottofondo, una donna che scrive tutto ciò che le donne (quelle non menzionate nei giornali) vogliono sentirsi dire, tutto quello che le donne vogliono sapere. È un po’ il lato maligno di ogni donna a cui non importa cosa viene detto delle altre, l’importante è che non venga detto su di sé.

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Voi cosa ne pensate? Avete già visto Bridgerton, avete intenzione di vederla o non è proprio il genere che preferite?

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